In base ai dati pubblicati dalla Banca d’Italia, l’incoming continua a crescere, ma aumentano anche le spese degli italiani all’estero. Nel mese di luglio 2017 infatti la bilancia dei pagamenti turistica ha presentato un saldo positivo, con un avanzo di 2.363 milioni di euro, lievemente inferiore al surplus registrato nello stesso mese dell’anno precedente (2.409 milioni). Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia (5.110 milioni) sono cresciute del 4,7 per cento, quelle dei viaggiatori italiani all’estero (2.747 milioni) sono aumentate dell’11,1 per cento.
Nella media dei tre mesi terminanti a luglio, la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 4,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; quella dei viaggiatori italiani all’estero è cresciuta del 7,5 per cento.
Se da un lato gli stranieri dimostrano di apprezzare sempre di più il nostro paese, dall’altro aumenta la propensione degli italiani a viaggiare, a dimostrazione che forse per un numero sempre maggiore di connazionali la crisi economica è alle spalle.
È altrettanto vero che voli low cost e proposte turistiche economicamente vantaggiose spingono molti italiani a varcare i confini nazionali per trascorrere le proprie vacanze. In sostanza chi ha più soldi viene in Italia, o ci resta; chi ne ha di meno non rinuncia a viaggiare, va all’estero. Sembra un paradosso, visto che fino al 1979 all’estero gli italiani più poveri ci andavano per cercare lavoro, anche in questo caso il mondo è cambiato in maniera radicale. L’Italia è diventata una meta per chi cerca un futuro migliore, oltre che per chi vuole vivere esperienze turistiche di elevato livello.