Nasce la rete degli Albergatori romani: “Necessario un anno fiscale bianco”

[types field="catenaccio"][/types]

Leggi anche

“È nel nostro DNA fare parte della soluzione e non del problema”. È così che Diego D’Amario, comproprietario dell’Hotel Marco Polo di Roma, descrive l’approccio e la filosofia con i quali ha dato vita, insieme ad altri professionisti del settore, alla rete “Albergatori romani”, gruppo informale che a poche settimane dall’avvio conta già “novantadue hotel aderenti – rimarca l’imprenditore – e in continua crescita”.

Le richieste al Governo
Il gruppo ha, tra i suoi primi atti ufficiali, scritto una lettera aperta al Governo (oggi dimissionario) per ribadire le necessità del settore: di quello romano in particolare, funestato ancor più gravemente dalla crisi come accaduto con altre città d’arte. “Le nostre richieste – osserva D’Amario – sono state fatte con la volontà di ricevereun trattamento al pari di altri Paesi europei come la Francia e la Germania. Abbiamo chiesto nuovi ristori con cadenza mensile, basati sul fatturato del mese corrispondente del 2019, e l’incremento del credito d’imposta dal 60% all’80%, visto che gli alberghi – seppur non chiusi dal Dpcm – lo sono di fatto. Dopo 11 mesi di ‘resistenza’, non abbiamo più spazio per l’accesso al credito, visto che è stato ampiamente utilizzato”. Gli hotel aderenti alla rete chiedono inoltre “il rimborso Tari 2020 e 2021 attraverso un trasferimento di risorse alla Città Metropolitana di Roma Capitale, che dovrà gestirli attraverso un bando per le imprese alberghiere. E poi l’estensione dell’esenzione Imu per tutto il 2021 e un anno fiscale bianco, al pari della Francia, che ha stanziato 3 miliardi per la cancellazione di tasse e tributi. Tutto questo ci serve per poter sopravvivere e pensare di fare successivamente un programma di rilancio del turismo. Ma ora è essenziale la sopravvivenza della categoria”.

D’Amario, lo sviluppo di questa rete romana si è resa necessaria per manchevolezze da parte dei collettori storici delle esigenze del mondo alberghiero? In altre parole, realtà come Assoturismo Confesercenti, Federalberghi e Confindustria Alberghi sottovalutano o mancano secondo voi di qualche elemento nel rappresentarvi, a partire dall’efficacia?
Lo sviluppo della nostra rete quale gruppo di Albergatori Romani è nato all’inizio da un sentimento di esasperazione per la realtà contingente: sentivamo il bisogno di confrontarci tra noi. Il gruppo è cresciuto in maniera esponenziale in brevissimo tempo, e ognuno ha dato il proprio contributo, portando in dote fiducia negli altri e la dimostrazione di come le più grandi conquiste non siano del singolo ma della squadra, del ‘gruppo di pari’. È sotto gli occhi di tutti che le associazioni si stanno battendo: ogni giorno ascoltiamo o leggiamo opportuni interventi in ogni dove. Questo non cambia però la situazione: se il governo non contribuisce alla nostra causa, noi albergatori saremo comunque costretti a chiudere le nostre attività, per le quali ci sacrifichiamo da tutta una vita. Il gruppo sta crescendo oltre le aspettative. Forse noi stessi albergatori stiamo capendo che una visione condivisa verso l’obiettivo e una sinergia tra i singoli riesce a creare un modello nuovo, dove ognuno porta il suo contributo d’eccellenza, con idee e spunti”.

Come guardate alla crisi politica in atto? È una possibilità per rivedere il piano per la ripartenza, seguendo altre priorità? O prevale l’elemento di negatività? Che valutazione date a quanto previsto dal Governo dimissionario, anche in riferimento al Recovery Fund, per turismo e cultura?
Siamo preoccupati della crisi politica poiché sembra che nessuno si accorga di un Titanic – l’Italia – che sta affondando e  che si continui a danzare e bere champagne come se niente fosse. Tutti, maggioranza e opposizione, dovrebbero mettere da parte la loro faziosità e scegliere di avere un obiettivo molto più grande e ambizioso: la sopravvivenza attuale del Paese, per poi rilanciarlo al meglio e fargli vivere un nuovo Illuminismo e una nuova rinascita. Il turismo da solo produce il 13% del Pil nazionale con 232 miliardi l’anno. Il nostro governo sta studiando di stanziare circa il 4% del Recovery Fund, pari a 8 miliardi, a Cultura e Turismo, sui complessivi 196 miliardi: è ben distante dal 13% ed è per questo che non siamo d’accordo. Il Governo deve essere rappresentante della volontà del popolo, e non dittatore con i capitali di Stato. Chiediamo che siano rispettate le proporzioni: 13% del Recovery fund al Turismo, pari a 25 miliardi, come è giusto che sia. Sui fondi destinati dal Recovery Fund al Turismo e alla Cultura ci sarebbe molto da dire, ma basta vedere il Pil che il comparto turistico crea nel nostro Paese: ecco, forse questo è sfuggito. Siamo il Paese con più siti Unesco al mondo, dovremmo farne un ‘fiore all’occhiello’“.

A prescindere dalla politica, quali sono a vostro parere le priorità per il rilancio di Roma come attrattore turistico globale, più volte annunciato e ancora atteso?
Roma è la città Eterna e, in quanto tale, ha molte criticità, anche se resta bellissima e indimenticabile. Certamente si dovrà lavorare con il Sindaco e la Regione per migliorare i servizi: trasporti, gestione rifiuti, decoro, cura della città. Poi si potrà offrire nuovi pacchetti turistici, anche con musei minori ma bellissimi e percorsi ad hoc. Attualmente dobbiamo resistere e  sopravvivere, ma stiamo già generando idee e soluzioni volte al miglioramento dell’ospitalità guardando al futuro. Siamo abituati a risolvere, è nel nostro DNA fare parte della soluzione e non del problema. Chi volesse partecipare alle nostre iniziative può contattarci alla mail albergatorir@gmail.com oppure attraverso il gruppo Facebook ‘Albergatori Romani’“.

Nasce la rete degli Albergatori romani: “Necessario un anno fiscale bianco”
- Ultima modifica: 2021-02-01T10:29:30+01:00
da Redazione

1 commento

  1. Grande iniziativa mi piacerebbe far parte anche con i miei piccoli Hotel Mezzatorre, BorgoCacciatori e Villa Julia che si trovano a Ventotene e S. Stefano isole. Che sono state la culla dell’Europa che insieme a Ponza, Palmalora e Zannone amo definire le isole di Roma… Mi chiamo Pennacchio Pietro e sono socio e Ammistratore delle soc che gestiscono i 3 hotel un saluto e un Augurio di una grande ripresa convidento appieno il vostro operato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
css.php