Con la cultura si mangia, eccome: le meraviglie d’Italia “valgono” 142 milioni di presenze

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Un segmento turistico capace di generare nel 2022 oltre centoquarantadue milioni di presenze. E’ il turismo culturale in Italia, oggetto dell’indagine realizzata da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio.

I dati, relativi al 2022, raccontano come il patrimonio culturale costituisca la seconda motivazione di vacanza in Italia, subito dopo quella naturalistica.

La stima di Isnart per il 2022 comprende i pernottamenti in strutture ricettive e gli alloggi in abitazioni private. Oltre la metà delle presenze è costituita dai flussi italiani (un 55% che si traduce in 78,8 milioni di presenze); la quota internazionale si attesta sui 63,6 milioni.

Un turista su cinque è alla ricerca di nuove esperienze e destinazioni da scoprire – sottolinea Loretta Credaro, neo presidente Isnart. Questo è un fenomeno emergente da non sottovalutare nella programmazione dell’offerta turistica locale e che ha l’obiettivo di mettere in luce anche le piccole eccellenze del territorio. Il buon rapporto qualità/prezzo è un must del turismo culturale e rappresenta un fattore decisivo di scelta per italiani e stranieri, complice anche il caro-vita degli ultimi mesi. La tendenza, sempre più condivisa tra la domanda turistica, è rivolta a una ricerca di qualità dell’intero sistema di offerta locale. La vera chiave di successo per una destinazione turistica italiana è da ricercare nel dialogo e nel coordinamento delle iniziative messe in campo dai vari soggetti attivi, pubblici e privati, della filiera di ospitalità allargata”.

Tornando ai dati dell’indagine, chi viaggia per motivi culturali spende sensibilmente di più del turista medio italiano per gli acquisti di beni e servizi durante la vacanza: 93 euro medi contro 74 euro. Un trend di spesa significativo, che supera anche i 70 euro registrati nel 2019 e che non è esclusivamente legato alla spirale inflazionistica in atto. Il budget destinato all’alloggio si attesta sui 61 euro al giorno.

Triplica, in parallelo, l’attenzione al rapporto qualità-prezzo (dal 4,1% del 2019 al 13% del 2022), complice lo shock inflazionistico del periodo attuale. Il web gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di informazioni logistiche ed esperienziali, per il turista culturale. Nella scelta della destinazione ideale, infatti, un turista culturale su due si fa influenzare da internet, quota che resta invariata guardando al 2019 e che, in parallelo, è superiore a quella associata al turista medio italiano nel 2022 (33,0%).

Una volta a destinazione, il turista culturale si dedica naturalmente a visite in centri storici (35,3%), monumenti (30,1%), palazzi e castelli (28%), musei (25,3%) e siti archeologici (18%). Ma il dato più interessante è quello che vede il turista culturale fare anche tante escursioni e gite nella natura (57,1%), più del turista medio italiano (47%). Un interesse che appare cresciuto con la pandemia, visto che nel 2019 i turisti culturali che si dedicavano ad escursioni e gite ammontavano al 30,3%.

Con la cultura si mangia, eccome: le meraviglie d’Italia “valgono” 142 milioni di presenze - Ultima modifica: 2023-05-12T08:11:00+02:00 da Redazione

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