È più vicino il ritorno agli antichi fasti del Grand Hotel San Pellegrino, edificio storico dell’omonima cittadina e che ad inizio Novecento era un punto di riferimento per l’élite europea.
Dopo un’attesa di oltre 40 anni, nel 2024 la struttura immersa nel panorama delle Prealpi Orobie è stata concessa alla società americana EKN Development, sviluppatrice di destinazioni di lusso ad alto valore e mercati ad alta selettività.
In questa operazione sarà Lombardini22 ad affiancare EKN Development, sviluppando il progetto di fattibilità per poter riaprire la struttura a scopo ricettivo. Un lavoro complesso in cui la sfida sarà rendere l’edificio all’avanguardia in termini impiantistici, dare un assetto moderno agli spazi, restando nei limiti imposti dalla Sovrintendenza.
L’obiettivo è la realizzazione di circa 120 camere e la riqualificazione delle aree comuni, con la creazione di una spa e un impianto di piscine esterne, oltre a spazi dedicati ai servizi di ristorazione. Un’operazione che richiederà uno studio chirurgico della struttura impiantistica esistente e un approccio olistico al progetto.
“Il Grand Hotel San Pellegrino è un patrimonio storico straordinario, e rappresenta il primo di molti progetti che EKN intraprenderà in Italia. Merita la massima cura e attenzione, e con Lombardini22 siamo certi che questo progetto verrà portato avanti con eccellenza e visione”, dichiara Ebrahim Nakhjavani, Founder e CEO di EKN Development.
Come spiega Alessandra Magri, Director Hospitality di Lombardini22: “Il progetto di fattibilità per il Grand Hotel San Pellegrino Terme ci dà l’opportunità di riscoprire i canoni del lusso e dell’eleganza di un tempo e di reinterpretarli in chiave moderna, contribuendo così a valorizzare parte del patrimonio storico del nostro Paese. Questa fase punta a plasmare il brief progettuale in una visione concreta: un’analisi mirata di aspetti tecnici, amministrativi ed economici che garantisce basi solide per poter riportare in vita questo imponente gioiello dei primi del ‘900”.
Inaugurato nel 1904 alla presenza della regina Margherita di Savoia, il Grand Hotel San Pellegrino accolse nel corso degli anni gli Zar di Russia, il generale Luigi Cadorna e personalità del calibro di Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo e Federico Fellini.
Il progetto firmato nel 1902 dall’architetto Romolo Squadrelli e dall’ingegnere Luigi Mazzocchi ha portato alla realizzazione di un edificio monumentale composto da due blocchi laterali di 5 piani fuori terra e un interrato, e un corpo centrale di 128 metri d’altezza, sormontato da una grandiosa cupola. Un colosso in pieno stile Liberty, dove nell’impianto architettonico razionale si innesta la leggera raffinatezza dell’Art Nouveau.
L’hotel rappresentava per quegli anni una struttura all’avanguardia, dotato dei più moderni comfort tecnologici, dall’ascensore alla luce elettrica, fino ad essere dotato di un apparecchio telefonico per ciascuna stanza, un unicum per l’epoca. Nel 1929 importanti ammodernamenti riadattarono l’estetica dei decori degli ampi saloni del piano terra alle nuove tendenze dell’Art Decò.
Dopo oltre 70 anni di storia, la struttura venne chiusa definitivamente nel 1978. Nel 2000 il Grand Hotel venne acquisito dal Comune di San Pellegrino Terme, che curò i lavori di restauro parziale e riportò alla luce i decori Liberty originali.
