Un 2026 che premierà le strutture indipendenti rispetto a quelle di catena e che sancirà il valore di camere silenziose, hotel con spa e capacità di comunicare direttamente. Sono questi alcuni dei trend della nuova edizione del Changing Traveller Report 2026 di SiteMinder.
Lo studio, tra i più completi a livello globale sulle previsioni e sulle preferenze dei consumatori in materia di alloggi, misura annualmente l’evoluzione delle abitudini di viaggio. Questa edizione ha coinvolto 12.000 viaggiatori in 14 Paesi, Italia compresa.
Prenotare: come e perchè
Il percorso di scoperta degli italiani inizia soprattutto online: motori di ricerca e OTA/siti di booking sono in testa, entrambi al 29%, segnando un netto cambiamento rispetto allo scorso anno. In passato, infatti, le ricerche tramite search engine erano al 50%, mentre le OTA si fermavano al 19%. Per i viaggiatori italiani il passaparola segue con l’11%, quindi i social media (8%) e i blog (7%). L’IA resta un canale ancora emergente nella fase di ispirazione e scoperta (4% sia in Italia sia nel mondo).
Passando alle prenotazioni, le OTA restano il canale più popolare in Italia con il 39%. Una quota significativa (28%) prenoterà direttamente con la struttura, attraverso sito o telefono e email; il 20% prenoterà attraverso i motori di ricerca, mentre il 10% si affiderà a un’agenzia di viaggi. Chi preferisce prenotare direttamente con la struttura, lo fa soprattutto per un servizio migliore grazie alla comunicazione diretta (70%), maggiore controllo su prenotazioni e modifiche (64%), maggior fiducia rispetto ai siti terzi (61%), prezzi più bassi e pacchetti dedicati (56%).
Recensioni e motivi d’attrito
Nella scelta dell’alloggio nel 2026, per i connazionali le recensioni degli ospiti saranno il fattore più importante (60%). Ma gli italiani sono anche i viaggiatori più influenzati dai contenuti visivi rispetto agli altri mercati analizzati: video e immagini di camere e spazi pesano per il 56%, quasi alla pari con l’esigenza di un processo di prenotazione e pagamento semplice e sicuro (55%).
Non mancano, tuttavia, gli attriti quando si tratta di prenotare: il 56% dichiara di aver abbandonato una prenotazione online (+ 2% rispetto allo scorso anno). Tra i motivi principali figurano la percezione di scarsa sicurezza del sito (24%), la complessità del processo di pagamento (16%) e l’impossibilità di navigare o prenotare da mobile (14%).
Gli hotel come hub di esperienze
In questo scenario è interessante constatare come gli hotel si stanno sempre più confermando non solo come accommodation tradizionali ma anche come hub di esperienze, con un aumento dell’interesse per i servizi “à la carte” anche senza dover pernottare: il 35% degli italiani scegliere ristorante/bar/rooftop, il 32% l’accesso a piscina o beach club, il 31% spa e percorsi benessere. Seguono il co-working con Wi-Fi (15%), l’accesso alla camera per poche ore (14%), la possibilità di accesso a palestra o corsi fitness (13%) ed eventi/entertainment (13%).
Sul fronte del tipo di alloggio, strutture locali indipendenti (24%) insieme a B&B (20%) e case vacanze/appartamenti (15%) guidano le preferenze degli italiani, e si posizionano davanti a catene/gruppi (13%), villaggi/campeggi (8%) e ostelli/motel/budget hotel (7%). Boutique hotel e strutture di lusso raccolgono solo il 4%. Tra chi sceglie le catene, i principali driver sono: prezzi competitivi e buon rapporto qualità-prezzo (72%), qualità e servizio coerenti tra sedi (69%) e servizi in loco completi (63%). Funzionalità tecnologiche avanzate (36%), proposte uniche e memorabili (35%), e i vantaggi fedeltà (26%) completano la lista.
I servizi e le tipologie di camera
Quanto alle offerte più apprezzate, primeggia la colazione inclusa (45%), seguita da check-in/check-out flessibili (18%), crediti per spa e servizi benessere (13%), upgrade di camera (12%) e buoni per ristorazione e bevande (11%). Tra i motivi che spingono a tornare nella stessa struttura, contano soprattutto il rapporto qualità-prezzo (72%), la posizione (52%) e la qualità dello staff, del servizio e della comunicazione (45%), seguiti da esperienze memorabili (34%), extra e gratuità come la colazione inclusa (32%).
Per il prossimo soggiorno in hotel, i viaggiatori italiani privilegeranno la camera Standard (51%), seguita dalla Superior (36%), mentre le opzioni più premium restano di nicchia (Deluxe 8%, Executive 3%, Suite 1%). A definire la qualità dell’esperienza in camera contano soprattutto la silenziosità (53%), la comodità di cuscini e biancheria (42%) e la velocità/affidabilità del Wi-Fi (33%). Seguono la possibilità di controllare la temperatura (31%), la vista (27%), l’impianto TV/audio (21%).
I plus più desiderati
I viaggiatori italiani sono disposti a investire di più in comfort ed esperienza. In cima agli extra, sono disposti a pagare un supplemento per la colazione (45%), il transfer da/per l’aeroporto (26%) e il parcheggio in struttura (25%), seguiti da trattamenti spa (24%), camera con vista (22%), balcone (21%) e maggiore ampiezza della camera (20%). Solo l’11% non intende spendere per extra.
Quanto alle esperienze in struttura per cui si sarebbe disposti a pagare un supplemento, al primo posto si collocano i servizi spa (40%), seguiti da cena gourmet/degustazione vini (27%) e musica dal vivo (22%). Scelgono poi attività d’avventura e attrezzatura (19%), quindi lezioni di cucina tradizionale (12%) e yoga/meditazione (12%). Quote più contenute per programmi di miglioramento del sonno (9%), lezioni di lingua (9%), workspace premium e tecnologia (9%), danza/racconti tradizionali (8%) e incontri con esperti (7%). Il 19% non sceglierebbe nessuna di queste opzioni.
Parola al manager
“I risultati del nostro Changing Traveller Report 2026 confermano un dato fondamentale: nonostante l’incertezza globale, la voglia di viaggiare resta fortissima. Vediamo, infatti, che complessivamente oltre il 90% degli italiani mantiene o aumenta il proprio desiderio di partire – commenta Simone Portaluri, Regional Manager Italy di SiteMinder –. Questo entusiasmo crescente sta ridisegnando il modo in cui i viaggiatori nel 2026 sceglieranno, prenoteranno e vivranno gli hotel. Gli italiani privilegeranno strutture indipendenti e dal forte carattere e, a livello globale, risultano i più influenzati dai contenuti visivi, come foto e video, quando si tratta di decidere. È un chiaro invito all’azione per gli albergatori: valorizzare ciò che li rende unici e investire nel racconto della propria struttura”.
