“La diminuzione della pressione fiscale, in primis riducendo le tasse sugli immobili che gravano sulle imprese anche quando sono chiuse o semivuote; il sostegno agli investimenti con il potenziamento del credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive; il contrasto all’abusivismo dilagante in tema di locazioni brevi”. Così Bernabò Bocca ha sintetizzato le priorità del settore alla 72a Assemblea Generale di Federalberghi, a Parma.
Quanto ai rincari, “tutti siamo investiti dai pesantissimi rincari del costo dell’energia – ha proseguito il presidente di Federalberghi –. Ma forse vale la pena sottolineare che le nostre sono aziende energivore. Se vogliamo misurare in prospettiva gli effetti di questa situazione di grave emergenza, le impennate del caro energia, dovute anche alle conseguenze del conflitto, hanno letteralmente triplicato i costi. E nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, molte imprese sono a rischio chiusura dovendo affrontare un aumento della bolletta energetica per gas ed elettricità troppo oneroso. Nel nostro ambito, ahinoi, ce ne eravamo già accorti. C’è da auspicare davvero che arrivino aiuti sempre più incisivi per uscire da questo guado”.
Ma Bocca non ha trovato solo motivi di lamentela: “Non vogliamo rinunciare al nostro ottimismo – ha aggiunto il presidente degli albergatori italiani –. Senza lasciarci trascinare da alcuna deriva, andiamo incontro alla stagione più importante dell’anno contando sulla voglia degli italiani di tornare a viaggiare, voglia che abbiamo già constatato vedendo i risultati del movimento turistico interno a Pasqua e durante il ponte primaverile del 25 aprile. E contiamo anche sulla bellezza dei nostri territori e sulla ripresa del turismo straniero che si profila grazie all’allentamento delle restrizioni che erano dettate dalla necessità sanitaria. Tuttavia continueremo ad usare prudenza e terremo attivi i protocolli di sicurezza nelle nostre aziende, con la prospettiva di vederci impegnati con continuità”.
“Tolto il tappo, abbiamo tanta tanta voglia d’Italia tra i turisti del mondo. Una sorta di ‘revenge tourism‘ – ha dichiarato invece il ministro del Turismo Massimo Garavaglia -. Dai primi dati notiamo che su aprile, maggio e giugno l’Italia ha un tasso di riempimento delle strutture ricettive di 10 punti superiore alla Spagna, nostro tradizionale competitor. E questa è un ottima notizia. Non si vedeva da anni, c’è un rimbalzo ma dobbiamo renderlo strutturale“.
Nello stesso contesto della giornata di lavori nella capitale italiana del gusto, si è svolta poi la tavola rotonda sul tema “Enogastronomia e Turismo testimonial del brand Italia – Dai territori ai prodotti una rete per raccontare l’eccellenza” alla quale hanno preso parte lo chef stellato Carlo Cracco, l’amministratore delegato di Enit, Roberta Garibaldi, e lo stesso presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.
“Il brand Italia si esporta nel mondo anche grazie all’eccellenza dei prodotti che il nostro Paese possiede in misura direi infinita. La cucina d’autore rappresenta la virtù che si applica alla materia prima – ha dichiarato lo chef stellato di fama internazionale Carlo Cracco –. Ho sempre sostenuto che fare rete nel comparto dell’enogastronomia significa diventare più forti. Pensiamo a quanto hanno funzionato in questo senso i modelli europei. Facendo sistema e collegandosi ai vari organismi preposti si può strutturare un’attività come Ambasciatori del Gusto, rendendo la nostra qualità enogastronomica e il nostro sapere un elemento sempre più forte di attrattività anche per il turismo straniero. Negli ultimi tempi, soprattutto dopo la pandemia, si è certamente notato una carenza di forza lavoro sia in sala che in cucina, forse anche una disaffezione a questo lavoro, alla quale bisogna rispondere mettendo al centro di tutto la formazione. È da qui che dobbiamo ripartire, investendo sulle scuole, sull’insegnamento e sulla preparazione professionale di questi ragazzi, cercando di dare loro una possibilità di crescita e nuovi sbocchi professionali”.
