Natale tiene, Capodanno no: la “fumata grigia” di Federalberghi per le festività di fine anno

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Natale tiene, Capodanno sprofonda. È questa l’estrema sintesi dello studio commissionato all’Istituto ACS Marketing Solutions da Federalberghi sui movimenti vacanzieri dei nostri connazionali per le prossime festività.

Secondo lo studio, saranno 14,8 milioni gli italiani in viaggio, ma con evidenti differenze: a Natale saranno 10 milioni 454mila, con il 94,6% di essi che resterà in Italia scegliendo la montagna (25,9% dei casi), seguita dalle città diverse da quella di residenza (25,4%), dalle città d’arte (20,0%) e dal mare (14,0%).

Saranno invece solo 4 milioni 381mila gli italiani che partiranno per Capodanno, con un calo prossimo al 50% rispetto al 2019. L’Italia sarà anche in questo caso la meta preferita: resta nel Belpaese il 97,0% degli italiani (di cui il 73,8% rimarrà all’interno della propria regione di residenza), mentre il 3,0% opterà per l’estero.

L’hotel resterà in entrambi i casi la seconda scelta, dietro la casa di parenti e amici, per un giro di affari complessivo da 10,5 miliardi di euro.

Non sarà un Natale come gli altri, sarà il Natale dei Green Pass – ha spiegato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Nonostante le difficoltà e i timori della quarta ondata tuttavia, forti della copertura della terza dose, gli italiani riusciranno comunque a darsi una destinazione, restando soprattutto nei confini nel proprio paese e tenendo ben a mente le misure di sicurezza contro la diffusione del Covid”.

Secondo Bocca la rinuncia del viaggio di Capodanno “è strettamente legata all’esigenza di tenersi lontani da situazioni a rischio come feste o cenoni, la consuetudine cioè del 31 dicembre. La situazione di incertezza, le ulteriori restrizioni e la presenza di una nuova variante del virus hanno fatto da deterrente alla ricerca di svago e divertimento tipici dell’ultimo dell’anno. Non c’è da stupirsi se saranno pochi coloro che decideranno di partire per l’estero. Di contro, è evidente che pesa sempre più la mancanza del turismo straniero, il che continua a penalizzare enormemente soprattutto le nostre città d’arte che speriamo vengano aiutate dal movimento turistico interno che si profila per questo Natale”.  

Sull’intero 2021, nonostante i segnali positivi che si sono registrati durante la seconda parte dell’estate nelle località di vacanza che si rivolgono principalmente alla domanda italiana, il segno meno continua a prevalere.

L’osservatorio di Federalberghi ha rilevato, nei primi undici mesi di quest’anno, un calo del 34,8% delle presenze turistiche rispetto al corrispondente periodo del 2019 (meno 52,8% per i turisti stranieri del 52,8% e meno 16% per i turisti italiani). In valori assoluti, significa che sono andate in fumo 146 milioni di presenze, di cui circa 113 milioni relative ai turisti stranieri.

Le destinazioni che soffrono maggiormente sono quelle “orfane” dei turisti stranieri. Il tasso di occupazione camere registrato nei primi dieci mesi dell’anno da RES – STR è del 31,8% a Roma, del 34,4% a Venezia, del 34,5% a Firenze e del 35,4% a Milano. In tutte queste località, il calo rispetto al 2019 è superiore al 50%.

Ma la situazione di difficoltà è generalizzata. Basti ricordare, a titolo d’esempio, che la scorsa stagione invernale è stata completamente azzerata, che meeting e congressi sono ancora soggetti a limitazioni. Ben che vada, il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con una perdita di quasi 10 miliardi di euro, in calo di oltre il 36% rispetto al 2019. Nei due anni, la perdita complessiva è di circa 24 miliardi di euro.

Natale tiene, Capodanno no: la “fumata grigia” di Federalberghi per le festività di fine anno - Ultima modifica: 2021-12-14T08:15:00+01:00 da Redazione

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