Spazi inclusivi: il futuro dell’accoglienza è senza barriere

Quando pensiamo all’accessibilità negli spazi pubblici, spesso ci limitiamo a immaginare rampe o bagni dedicati. Ma la vera inclusività non si ottiene con soluzioni isolate: richiede un cambio di prospettiva che coinvolga l’intero ambiente. Locali pubblici come hotel e ristoranti devono essere progettati per accogliere tutti, senza discriminazioni.

La vera innovazione sta quindi nell’eliminare la distinzione tra servizi standard e servizi “per disabili”, offrendo soluzioni universali. Prendiamo il caso dei bagni: quelli dedicati ai disabili sono spesso piccoli, nascosti e poco curati; e quando sono a corredo delle camere vengono spesso percepiti come soluzioni di minor pregio limitandone la vendita o influenzando negativamente la percezione dell’ospite. Allora perché non progettare direttamente bagni universali, belli, spaziosi e adatti a chiunque? Una scelta simile non solo evita discriminazioni, ma migliora l’esperienza per tutti gli utenti.

Design accessibile, una strategia win win

Adottare una progettazione universale non significa solo migliorare l’accessibilità, ma anche offrire un’esperienza superiore, a tutti gli utenti. Un hotel progettato con una logica inclusiva è più funzionale, più accogliente e, soprattutto, più competitivo sul mercato, andando ad innescare un circolo virtuoso in termini di reputazione della struttura ricettiva.

Per chi ha la necessità di allestire spazi inclusivi e di alto impatto visivo, Ponte Giulio è un vero punto di riferimento. Un’eccellenza produttiva made in Italy che non smette mai di innovare per proporre soluzioni sempre all’avanguardia che siano una perfetta sintesi di estetica, comfort e sicurezza. Ne sono un esempio i sanitari Acca48, i sostegni ribaltabili rimovibili e le maniglie di sicurezza in acciaio inox lineari di Ponte Giulio. 

Per quanto riguarda Acca48, prodotta in Italia con cura artigiana, la linea include vaso e bidet per installazione a pavimento, filomuro. I sanitari prevedono l’ancoraggio per mezzo di viti laterali, sono caratterizzati da una altezza di 48 centimetri e da un’ampia seduta adatta per garantire un adeguato comfort durante l’uso. Il vaso ha lo scarico tradizionale a brida.

Cosa prevede la normativa

Le leggi europee e italiane stabiliscono parametri precisi per l’accessibilità nei luoghi pubblici. Il DM 236/89 in Italia definisce le caratteristiche minime di accessibilità, mentre la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità promuove l’inclusione senza barriere.
Inoltre, la normativa UNI 11065:2019 fornisce linee guida specifiche per la progettazione inclusiva, spingendo verso soluzioni che eliminino la segregazione tra utenti normodotati e utenti con disabilità. Questo approccio non è solo un obbligo legale, ma una grande opportunità per migliorare la vivibilità degli spazi pubblici.

Il futuro degli spazi pubblici e commerciali passa dall’inclusività. Creare ambienti accessibili a tutti non è solo una questione di etica o di rispetto delle leggi, ma anche una strategia vincente per chiunque operi nel settore dell’ospitalità e del commercio. Perché un luogo davvero accogliente non esclude nessuno, ma valorizza ogni persona.

Spazi inclusivi: il futuro dell’accoglienza è senza barriere - Ultima modifica: 2025-03-25T17:38:33+01:00 da Redazione