Ospitalità a tutta birra

Leggi anche

Gli italiani non hanno mai bevuto tanta birra quanto oggi. Dai dati di AssoBirra si evince che nel 2018 ne abbiamo consumata più di 20 milioni di ettolitri: una crescita del 3,4% rispetto all’anno precedente. Secondo il “Report 2018 Birra Artigianale, Filiera Italiana e Mercati”, inoltre, sono 1.008 in Italia le aziende produttrici censite nel 2017, con un incremento del 55% rispetto al 2015. Oggi, secondo AssoBirra, l’Italia è al nono posto in Europa per volumi prodotti, e al quinto per numero di aziende. Ma è enormemente cresciuta anche la qualità della nostra birra, se si pensa che ai World Beer Awards 2018, è stata votata migliore birra rossa del mondo la Ubi Collesi di Tenute Collesi, azienda appenninica le cui proprietà si estendono tra Marche e Umbria.

L’offerta in albergo

È usuale per un hotel avere ospiti che apprezzano la birra, specie se stranieri e provenienti da paesi occidentali. In Italia una vera e propria “scuola” su come si serve la birra in albergo è costituita dagli hotel dell’Alto Adige. Qui la cultura brassicola è profondamente connaturata: esistono importanti produttori, primo fra tutti Forst, e ogni albergo ha una propria “stube” dotata di impianto per la spillatura. Ma la diffusione capillare dei microbirrifici, che spesso propongono una produzione molto differenziata, con varie tipologie come lager, ale, stout, weizen o aromatizzate, a bassa o ad alta gradazione, consente sempre più spesso agli alberghi di tutte le regioni italiane di organizzare vere e proprie carte delle birre, magari definendo accordi specifici di fornitura con produttori locali. A questo link trovate i consigli di Manila Benedetto, esperta a tutto campo del mondo della birra e docente del Master of Food Birra di SlowFood.

Alberghi a tema

Non mancano esempi di produttori di birra che hanno deciso di aprire alberghi tematici. Quando, nell’agosto 2018, il marchio scozzese BrewDog ha aperto, in Ohio, il suo albergo DogHouse, annesso al suo stabilimento di produzione degli Usa, media come Forbes e New York Times hanno affermato che si trattava del primo caso al mondo. Ma non è così. In Regno Unito, e in particolare in Scozia, è abituale che pub di proprietà di birrifici offrano anche l’alloggio ai propri ospiti, in ossequio a una tradizione plurisecolare. E anche in Italia non mancano strutture che basano sulla birra la loro proposta di ospitalità, spesso con taglio agrituristico ma altre volte, come per Casa Baladin, creata dal noto birrificio cuneese, con l’intento di dar vita a un hotel di design.

Casa Baladin – Piozzo (Cuneo)

La descrizione che di questo luogo dà Teo Musso, patron di Casa Baladin, tra i principali artefici del rilancio della cultura della birra del territorio in Italia, è “ristorante birrario con camere”. La formula, con un po’ di understatement, punta a dare a questo minialbergo di design più la dignità del b&b che quella dell’hotel, ma l’allestimento dice il contrario, a partire dalla ristrutturazione del vecchio stabile del Settecento che lo ospita, curata dall’architetto Barbara Soddu. Cinque le camere, ognuna con un allestimento diverso. Totalmente ispirata all birra l’offerta gastronomica, incentrata sull’uso di prodotti di stagione, possibilmente locali.

The DogHouse Hotel – Columbus, Ohio (Usa)

Questo modernissimo albergo è annesso all’impianto di produzione che BrewDog, produttore “indipendente” scozzese ricco di iniziative, ha aperto in Ohio, a Columbus. Nasce da un’iniziativa di crowdfunding e conta 32 camere, ciascuna dotata di frigobar fornito esclusivamente delle birre DogHous e anche di una spina per chi preferisce la pinta “on draught” alla bottiglia. Minibar con birra sono installati anche nelle docce. Naturalmente il benvenuto è a base di birra, mentre nella spa annessa è possibile richiedere trattamenti a base di prodotti e sottoprodotti dell’industria brassicola. I media lo hanno descritto come il primo “beer hotel” del mondo, ma i suoi ideatori lo definiscono diversamente: “il primo albergo del mondo dove ci si può svegliare dentro una birreria”.

San Servolo Resort – Buje (Croazia)

Il San Servolo (nella foto in apertura) è un resort di design nato per un’iniziativa di una birreria artigianale a Buje, in Croazia, località nella parte nordoccidentale dell’Istria, vicino a Umago e a pochi chilometri da Trieste. Tra i servizi basati sulla birra spicca la spa tematica, che si aggiunge a una ricca area wellness, ed è disponibile su richiesta e a costo aggiuntivo. Offre diversi servizi particolari, tra cui il bagno in idromassaggio nella birra e un trattamento di 45 minuti tutto basato sul prodotto brassicolo. Il ristorante è molto apprezzato e offre in abbinamento ai piatti, incentrati in particolare sulla carne, tutta la produzione del birrificio proprietario.

Ospitalità a tutta birra
- Ultima modifica: 2019-10-14T09:45:03+02:00
da Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
css.php