“Il turismo ha bisogno di una grande spinta per ripartire. Principalmente di un’iniezione di fiducia”, sono le parole di Zurab Pololikashvili, segretario dell’Unwto, l’Organizzazione mondiale per il turismo, in un’intervista all’Ansa.
Pololikashvili riconosce che a livello globale la situazione è critica a causa della pandemia in atto, ma sottolinea anche che i numeri sono migliorati in molti Paesi d’Europa per la ripresa del turismo domestico e a corto raggio. “Ovviamente – precisa – parliamo ancora di cali a due cifre e ci vorrà del tempo per recuperare. Ma dobbiamo lavorare in questo senso con un atteggiamento positivo”.
Circa i dati sull’andamento del settore, il segretario dell’Unwto parla di un crollo negli arrivi dei turisti internazionali del 93% nel mese di giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Se si considera il primo semestre del 2020 il calo è pari al 65% con una perdita di 440 milioni di arrivi internazionali e mancati introiti per circa 460 miliardi di dollari. Il quintuplo della perdita registrata durante la crisi del 2009.
Il turismo poi genera quasi l’11% dell’occupazione mondiale. La perdita del lavoro (si stimano tra i 100 e i 120 milioni di posti in meno entro la fine dell’anno) è il vero dramma, soprattutto in quei paesi che vivono di turismo. “Ci stiamo completamente concentrando su questo – afferma Pololikashvili – supportando i governi per progettare politiche e programmi di sostegno”.
Europa: un balzo indietro di vent’anni
Nonostante sia l’unica regione del mondo ad aver registrato un miglioramento rispetto all’inizio del lockdown mondiale (dal -96% di maggio al -90% di giugno), il continente ha subito un caldo degli arrivi internazionali pari 66% nel primo semestre rispetto allo scorso anno. In sostanza siamo tornati ai valori di vent’anni fa, spiega Alessandra Priante, direttore Unwto per l’Europa, che aggiunge: “ci vorranno dai 2 anni e mezzo ai 4 per riprenderci completamente”.
La mancanza di coordinamento per la riapertura dei confini è ciò che ha penalizzato di più il continente europeo secondo Alessandra Priante: “Le aperture a singhiozzo e le chiusure improvvise hanno creato molti danni più che benefici perché spesso per le imprese i costi di riapertura e poi chiusura sono stati maggiori”.
Il turismo come motore di sviluppo sostenibile
In occasione della Giornata Mondiale del turismo, il 27 settembre l’Unwto ha firmato un Memorandum d’intesa con la Fao per un piano d’azione che coinvolge il binomio “turismo e agricoltura” come veri motori di sviluppo e crescita a livello mondiale.
“Il turismo può offrire grandi chance di sviluppo anche ai territori rurali – ha dichiarato Pololikashvili -, sviluppandoli in modo sostenibile, attraverso investimenti verdi e approcci innovativi. Questo per noi è il futuro delle destinazioni”.
“Occupazione, specie femminile, innovazione, dati, promozione, formazione, sviluppo, insieme lavoreremo a ben 9 del 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
Anche nell’ambito del Green Deal dell’Unione Europea“, ha aggiunto il direttore Unwto per l’Europa, Alessandra Priante, nel sottolineare l’importanza del memorandum con la Fao.