Una grande soddisfazione per il record di presenze del 2025 e una serie di precise richieste al governo nazionale. Le ha espresse Elisabetta Fabri, presidente di Confindustria Alberghi che ha commentato la “Congiuntura Flash” di dicembre del Centro Studi Confindustria, che ha dedicato ampio spazio al turismo confermandone la centralità.
“I numeri richiamati dal Centro Studi – ha spiegato Fabri – sono gli stessi che abbiamo anticipato nel corso della nostra Assemblea: 476 milioni di presenze nel 2025, +10 milioni rispetto al 2024, una spesa dei turisti stranieri pari a circa 57 miliardi di euro e un saldo turistico largamente positivo”.
Questi risultati impongono “scelte politiche coerenti e non rinviabili – ha continuato la ceo di Starhotels – perché la crescita non è mai garantita. È il frutto di investimenti, competenze e visione. Senza una strategia industriale rischiamo di consumare il capitale più prezioso che abbiamo: territori, comunità e identità locali”.
Un primo banco di prova è la manovra economica. “Non possiamo continuare a chiedere al turismo di sostenere l’economia senza dotarlo di strumenti adeguati. Servono misure stabili e operative per gli investimenti, la riqualificazione del patrimonio alberghiero e la sostenibilità, superando ritardi, complessità burocratiche e norme che restano sulla carta. Il comparto ha bisogno di certezze, non di annunci”.
Altro nodo cruciale è quello della regolamentazione del mercato. Secondo Fabri “la crescita incontrollata degli affitti brevi sta alterando il mercato dell’abitare, respingendo residenti, lavoratori e studenti e mettendo sotto pressione le destinazioni. Il CIN è un primo passo, ma non sufficiente. Chiediamo al Governo regole efficaci, controlli reali e un quadro paritario di requisiti e tassazione. Senza regole chiare non c’è sviluppo sostenibile”.
Sul fronte del lavoro, l’emergenza è ormai strutturale, e l’imprenditrice spiega che “senza alloggi per i lavoratori, senza politiche per l’attrazione dei talenti e senza una formazione d’eccellenza, il settore non può crescere. Le misure sulle staff house vanno rafforzate, il Fondo Nuove Competenze va semplificato e reso realmente fruibile per il turismo, e occorre sostenere chi investe su giovani e professionalità”.
La presidente richiama inoltre il tema della fiscalità: “Gli alberghi non possono continuare a essere trattati come esattori senza compensazione. La riforma dell’imposta di soggiorno non è più rinviabile: servono trasparenza, omogeneità e la certezza che le risorse raccolte vengano reinvestite nel turismo e nei servizi locali”.
Infine, la necessità di una visione di sistema. “Destagionalizzazione, sviluppo delle aree interne, infrastrutture, mobilità e accessibilità non sono capitoli separati: sono parte di un’unica strategia. Il turismo deve essere pienamente riconosciuto come componente della politica industriale nazionale. Chiediamo al Governo – ha concluso Fabri — di istituire un tavolo permanente sul turismo e di fare scelte chiare. Non basta gestire l’emergenza del presente: dobbiamo decidere oggi che Paese vogliamo essere tra dieci anni. Confindustria Alberghi è pronta a collaborare, ma servono visione, coraggio e coerenza”.
