Aica e Federalberghi: “Recovery Plan, turismo dimenticato. Necessario rivedere il piano”

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Il Recovery Plan mette d’accordo le associazioni di settore. Sia Federalberghi che Confindustria Alberghi hanno infatti criticato con forza lo schema di ripartizione – per la verità tutt’altro che definitivo – dei fondi in arrivo dall’Europa. Una levata di scudi preventiva, insomma, con la vicepresidente di Aica Maria Carmela Colaiacovo che si è detta “sconcertata dalle bozza che stanno girando in queste ore, secondo cui il #NextGenerationItalia prevederebbe per il turismo 3.1 miliardi, da dividere con la cultura, sui 196 complessivi disponibili”.

L’assunto di partenza è che il solo settore alberghiero nel 2020 ha già perso oltre 16 miliardi, l’80% del fatturato. “E’ evidente che si tratta di risorse del tutto insufficienti e ben lontane dalle esigenze di uno dei settori di punta dell’economia italiana – spiega Aica in una nota -. Se non si interviene ora per salvaguardare il settore, si rischia di perdere la possibilità recuperare i livelli pre-crisi e di tornare crescere nei prossimi anni. Se non ci sarà un piano forte, strutturato e di medio lungo periodo per accompagnare le aziende e riqualificare il prodotto, l’Italia sarà destinata a soccombere nel confronto con altri paesi che stanno sostenendo con risorse importanti le loro aziende”

A questo punto dobbiamo chiederci se l’Italia crede nel turismo – continua Colaiacovo -. L’Italia è di gran lunga il Paese più importante al mondo per il turismo, ma a quanto sembra la realtà ed il potenziale economico di questo settore, il patrimonio di capacità e competenze delle imprese e dei lavoratori, non sono considerate strategiche per il Paese!

Quanto a Federalberghi, il presidente Bernabò Bocca ha detto di condividere –
del documento esaminato ieri in Consiglio dei ministri – solo “la parola bozza. Al turismo, settore più colpito della pandemia, che vale più del 13% del Pil e a parole viene definito strategico per lo sviluppo del Paese, viene dedicata scarsa attenzione, con una dotazione finanziaria esigua (3,1 miliardi di euro per cultura e turismo, pari all’1,6% dei 196 miliardi previsti dal piano), per di più orientata quasi unicamente ai grandi attrattori turistico culturali”. Il presidente degli albergatori italiani chiede che “il Piano venga integrato con urgenza, prevedendo una linea di intervento volta a sostenere la riqualificazione dell’intero sistema d’offerta turistica. Se il Governo non ha idee, chiami le imprese al tavolo e le proposte non mancheranno. Invitiamo il Governo a non essere timido, scriva esplicitamente nel piano che le risorse destinate all’efficientamento dell’edilizia privata sono destinate anche alla riqualificazione degli immobili produttivi”.

Aica e Federalberghi: “Recovery Plan, turismo dimenticato. Necessario rivedere il piano”
- Ultima modifica: 2020-12-09T13:21:05+01:00
da Redazione

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