Louis Vuitton prepara il debutto del brand nell’ospitalità. La notizia arriva direttamente dal presidente e ceo Michael Burke, che in un’intervista a WWD ha rivelato i piani per il quartier generale parigino della celebre casa di moda.
Gli uffici di Louis Vuitton nella zona di Pont Neuf saranno infatti trasformati in un vasto complesso che includerà il primo hotel Louis Vuitton e lo store a marchio più grande del mondo, con un panorama che va dalla Torre Eiffel a Notre-Dame de Paris, fino alla vicina chiesa di Saint-Germain l’Auxerrois, che risale al XIII secolo.
Vuitton è intanto in procinto di inaugurare uno spazio esperienziale battezzato LV Dream come primo passo verso la sua ambiziosa trasformazione del quartier generale da 37mila metri quadrati.
I piani di LV riflettono la crescente spinta dei marchi della moda e del lusso verso l’ospitalità. “Questo è ciò che i nostri clienti vogliono da noi. Vogliono una relazione 24 ore su 24, 7 giorni su 7“, ha detto Burke. Lo spazio esperienziale in realtà non aprirà al pubblico fino al 12 dicembre e presenterà una mostra incentrata sulle collaborazioni del marchio con una serie di artisti, accanto a un negozio di articoli da regalo, una caffetteria e una cioccolateria gestita da Maxime Frédéric, il capo pasticcere di Cheval Blanc Paris.
“Sarà un work in progress per i prossimi 10 anni. Lo spazio espositivo resterà per un anno, e poi l’anno prossimo faremo qualcos’altro. E alla fine, probabilmente la maggior parte di questo edificio sarà qualcosa di diverso da un ufficio“, ha aggiunto Burke, spiegando che la struttura “ha tutti i tratti distintivi di un luogo di ospitalità. Solo due anni fa, le persone prendevano in giro l’idea di implementare lo Cheval Blanc, che invece ha avuto un successo strepitoso“.
Il dirigente ha affermato che LVMH non è preoccupata dell’ipotesi che un futuro hotel Louis Vuitton possa cannibalizzare lo Cheval Blanc: “Avrebbe la propria identità, il proprio segmento e il proprio servizio, un’esperienza completamente diversa“, ha detto, aggiungendo che spera di aprire l’hotel “entro cinque anni“.
