Château Royal, il boutique hotel berlinese firmato da David Chipperfield

Credit Felix Brueggemann

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È stato inaugurato a Berlino, nel cuore del quartiere Mitte e a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, il boutique hotel Château Royal, costituito da due edifici storici e dal nuovo volume progettato da David Chipperfield Architects.
Gli edifici esistenti che, insieme alla nuova struttura, oggi definiscono il boutique hotel risalgono a due epoche particolarmente significative per la città: il 1850 e il 1910. Ed è il rispetto del flusso del tempo e delle inevitabili sovrapposizioni la prima caratteristica dello stile scelto per gli interni dallo studio Irina Kromayer. Un passato che ha visto avvicendarsi periodi anche molto impegnativi, ma non per questo trascurabili. Durante la guerra fredda, per esempio, gli edifici erano sede di una casa editrice, ma la scoperta durante i lavori di ristrutturazione di accessori destinati alle spie, ha chiarito come fosse anche una delle sedi della Stasi che da qui poteva osservare i movimenti dell’ambasciata americana situata sull’altro lato della strada. Il concept del boutique hotel è stato proprio quello di creare un punto d’incontro tra epoche, culture e geografie, con una rilettura aperta alla sensibilità contemporanea. Così, come spiega Irina Kromayer, “in tutto l’hotel sono stati utilizzati materiali tipici delle epoche degli edifici e ancora presenti in molti luoghi di Berlino come mattoni e piastrelle smaltate a colori (oggi si possono vedere nelle stazioni della metropolitana) combinati con pietre naturali. Sono presenti anche elementi in vetro colorato, ancora molto diffusi negli edifici storici di Berlino Ovest. Abbiamo, poi, scelto il metallo per il bar dell’hotel, molto usato all’inizio del secolo scorso. I dipinti espressionisti ci hanno ispirati per la combinazione di colori, mentre i bagni sono caratterizzati da scintillanti cromature, emblematiche dei movimenti Modernista e Bauhaus”.

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Le tante anime di Berlino
L’unicità di questa nuova destinazione berlinese è parte integrante della sua origine: l’hotel è nato dall’incontro tra professionisti diversi, uniti dalla passione per la città. Dietro Château Royal, infatti, ci sono Stephan Landwehr, co-fondatore di Grill Royal, il suo manager di lunga data Moritz Estermann e la chef islandese Victoria Eliasdóttir, che già da diversi anni collaborano per offrire alla città una cucina versatile e contemporanea. Dopo aver aperto diversi ristoranti, i partner hanno voluto un luogo dedicato all’ospitalità a 360°, capace di accogliere i berlinesi e i visitatori da tutto il mondo. È una proposta da vivere a tutte le ore del giorno e della sera con leggerezza quella dello Château Royal, così com’è facile individuarne la presenza oggi anche dall’esterno, dalle strade intorno, grazie alla caratteristica cupola di bronzo incoronata dalla banderuola dell’artista francese Cyprien Gaillard. Gli spazi dell’hotel sono caratterizzati dalla delicata fusione di design, arte e gastronomia. Le zone pubbliche sono costituite dalla hall, il bar, il ristorante, la sala da pranzo privata, la lounge con caminetto e il giardino d’inverno. La scala principale comprende una parete di vetro colorato e nei corridoi un elegante tappeto in sisal corre lungo il pavimento di asfalto colato, altrimenti noto come “terrazzo berlinese”, un riferimento agli edifici glamour nella parte occidentale di Berlino.


Le camere totali sono 93, distribuite su cinque piani, di cui 26 suite e un appartamento. Lo stile eclettico che le definisce è opera dello studio Irina Kromayer che ha attinto a materiali popolari nel periodo di massimo splendore di Berlino, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo: marmo colorato, parquet a spina di pesce, boiserie in legno di rovere, nichel e piastrelle craquelé fatte a mano. Tutti gli arredi sono realizzati su misura esclusivamente per il Château Royal, il riscaldamento è a pavimento, le docce sono dotate di caduta dell’acqua a pioggia, i materassi in lattice e la biancheria da letto in fibre naturali. Questo per quanto riguarda l’arredo, ma ciò che rende unico il progetto nell’insieme è la presenza dell’arte: per ogni stanza è stata selezionata un’opera di un artista contemporaneo fortemente legato alla città. Il risultato è un’esposizione permanente, curata dall’ex gallerista Kirsten Landwehr in collaborazione con Krist Gruijthuijsen (KW Institute for Contemporary Art).

Un artista per ogni camera
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“Non è un segreto che oggi Berlino sia diventata un importante hub per gli artisti, il luogo ideale dove produrre e presentare i propri lavori per farsi conoscere a livello globale – spiega Krist Gruijthuijsen, curatore e critico d’arte -. Molte delle ragioni del successo di Berlino nell’attrarre artisti sono state semplicemente pratiche: affitti a buon mercato e molti spazi disponibili. Sia gli artisti emergenti che quelli affermati sono stati, così, in grado di permettersi la libertà di produrre e sperimentare e, nel corso degli anni, questo fenomeno ha portato un enorme cambiamento nelle infrastrutture della città.” Stephan Landwehr, uno dei co-fondatori di Château Royal, è uno dei protagonisti della trasformazione di Berlino: nel 2007 ha fondato il Grill Royal, ristorante diventato presto famoso all’interno della comunità artistica, e con Château Royal ha voluto ampliare le possibilità di incontro e di scoperta. Nell’hotel l’arte è parte integrante dell’interior design, ognuna delle 93 camere ospita almeno un’opera d’arte e altre abitano il ristorante, il bar, i corridoi, le scale e la facciata, presentandosi sotto ogni forma espressiva: pittura, scultura, installazione, film/video, fotografia, testo, suono, luce o performance.

Il significato della contemporaneità
Un edificio storico all’insegna della contemporaneità e della sostenibilità: abbiamo chiesto a Moritz Estermann, Owner e Managing Director, a quale pubblico si rivolge principalmente l’hotel. “Abbiamo collaborato con oltre 100 artisti nella creazione di questo hotel – spiega – poiché da anni siamo immersi nella scena artistica e creativa internazionale. Molti di questi artisti visitano il nostro hotel quando viaggiano o si fermano regolarmente al nostro bar e ristorante. L’hotel è intriso di questa atmosfera creativa e non vediamo l’ora di accogliere un interessante mix di ospiti: per noi è importante far sentire tutti benvenuti e apprezzati.”

Stephan Landwehr, Moritz Estermann e Victoria Eliasdóttir, i tre professionisti che hanno dato vita allo Château Royal Berlin. Credit Felix Brueggemann

Cosa significa proporre un boutique hotel nel 2023 a Berlino? Quali servizi contribuiscono a rendere unica l’offerta della struttura ricettiva?
“Volevamo creare un luogo in cui le persone potessero visitare la città sentendosi davvero parte di essa – risponde Estermann –. Con la nostra nuova destinazione, Berlino può offrire un hotel di fascia alta capace di riflettere la propria unicità e il proprio stile inconfondibile. È una struttura chic e sofisticata, ma anche vivace e intrigante, plasmata dai creativi che rendono così incredibile Berlino. L’elevato standard dei servizi è di natura esclusiva: ogni dettaglio è stato attentamente studiato, dal tessuto utilizzato per la disposizione dei posti a tavola all’approvvigionamento del cibo e del vino.”

Un abbraccio alla città

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“È parte integrante del concept dell’hotel – spiega Moritz Estermann, proprietario e managing director di Château Royal – creare connessioni tra gli ospiti internazionali e gli abitanti del luogo. Per questo abbiamo dedicato la parte anteriore dell’edificio, quella affacciata su strada, al bar e alla zona lounge aperti a tutti. Sono zone pubbliche anche i tre punti di ristoro dell’hotel, dove oltre alla ricca proposta culinaria, che spazia dalla brasserie all’appuntamento formale d’affari, offriamo un’immersione nelle opere d’arte della nostra esposizione permanente”.

Responsabile della gestione di tutta la cucina dell’hotel, insieme a Elena Müller come chef de cuisine e Alexander Brauer come direttore F&B, è la giovane chef islandese Victoria Eliasdóttir, sorella dell’artista Olafur Eliasson, che in precedenza già gestiva il ristorante Dóttir nella stessa sede. La cucina proposta è scandinava, concentrata su piatti a base di pesce, ma sempre alla ricerca di nuovi sapori. Una proposta insolita sia per i visitatori che per i berlinesi, realizzata con ingredienti sempre freschi e con una mise-an-place che è, per ogni piatto, una festa anche per gli occhi.

Château Royal, il boutique hotel berlinese firmato da David Chipperfield - Ultima modifica: 2023-03-27T14:13:28+02:00 da Elena Cattaneo

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