La fondazione di Lima si deve a Francesco Pizarro ed è datata 1535. Ma il dato non restituisce adeguatamente la ricchezza della storia della città, che è molto più antica. A raccontarla in modo affascinante è invece l’architettura di Lima, ricca di testimonianze del passato, con le rovine archeologiche precolombiane, gli edifici coloniali, il castello costruito nei primi anni del Novecento, i grattacieli che parlano di modernità. Così, nell’affrontare il progetto del restyling dell’Hotel JW Marriott di Lima, Raimundo Morales & Associates ha scelto di lasciarsi ispirare dalla ricchezza del contesto geografico e storico, incorporando elementi autoctoni che esaltano l’architettura distintiva dell’edificio.
Il linguaggio del legno
Gli architetti si sono concentrati sulla verticalità e sull’utilizzo di materiali nobili e propri del territorio; per le aree comuni e le stanze dell’hotel sono stati scelti i legni Alpi. Le prime hanno subito una riorganizzazione completa, con una attenta ristrutturazione della caffetteria, del sushi bar e della lobby. Il legno Alpi Xilo Walnut Flamed, curato da Piero Lissoni, domina in queste zone, donando a tutto l’ambiente le tonalità avvolgenti del marrone noce canaletto. Questo legno, parte della collezione Xilo, riproduce fedelmente l’essenza naturale, abbinando l’alta cultura sartoriale di Alpi a processi industriali all’avanguardia. Il sushi bar si distingue per l’uso anticonvenzionale e decorativo del legno Alpi Sushi Brown, caratterizzato da un motivo grafico a spirali creato dai Fratelli Campana. Il colore oro contrasta con il marrone, donando un tocco onirico e moderno all’ambiente. Per gli interni delle stanze e i corridoi di accesso, è stato invece scelto il legno Alpi Oak, che con la sua tonalità nordica e la venatura rigata ricrea l’essenza naturale del rovere, offrendo un risultato moderno, accogliente e materico.
