Confindustria Alberghi: “In fumo 17 miliardi di fatturato, distanza siderale tra perdite e ristori”

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Oltre 17 miliardi di fatturato persi nel 2020. E’ questa la stima finale sui costi della pandemia elaborati da Confindustria Alberghi, secondo la quale la percentuale di decrescita supera l’80%. La flessione in termini di presenze italiane ed estere nelle strutture alberghiere del Paese è del -56% rispetto al 2019. In particolare la componente straniera ha subito una flessione superiore al 70%, con picchi ancora maggiori se si guarda alle sole città d’arte, dove oltre l’80% dei turisti internazionali sono mancati.

Abbiamo davanti a noi almeno altri quattro mesi di grandissima difficoltà poi speriamo in un inizio di ripresa che comunque non potrà che essere debole e discontinua – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. Attendiamo il Decreto Ristori Cinque ricordando che il settore alberghiero non ha potuto beneficiare dei ristori di dicembre previsti per altri settori pur essendo di fatto rimasto bloccato completamente dai limiti imposti dal lockdown”.

Secondo Aica, sono necessari interventi proporzionati alle reali perdite di fatturato, perché “ad oggi i ristori sono stati parametrati esclusivamente alle perdite del mese di aprile 2020 sull’anno precedente. Una misura che poteva andar bene nel primo periodo, ma che nel prosieguo ha determinato delle distorsioni nel settore tra gli operatori più o meno attivi in quel mese e comunque ha evidenziato una distanza siderale rispetto alle perdite reali maturate nei successivi 10 mesi”.

Ma oltre a ristori adeguati – continua Colaiacovo – ci sarà bisogno di ulteriori misure per accompagnare le aziende lungo tutto il 2021 attraverso una ripresa lenta e difficile. Non c’è dubbio che, pur in un quadro di complessiva gravissima difficoltà, il nostro settore è il più impattato dalla crisi. Nello stesso tempo sappiamo che quando la pandemia sarà sotto controllo l’industria turistica mondiale ripartirà e tornerà a crescere. Il Paese non può permettersi di perdere un’industria che è tra i primi in termini di contributo al PIL nazionale e che ha davanti a sé un enorme potenziale di crescita“.

Quanto alle misure necessarie, la manager spiega che “abbiamo bisogno di un pacchetto di misure dedicato che disegnino una strategia per la sopravvivenza ed il rilancio del settore. Risorse per affrontare le crisi senza rinunciare agli investimenti, credito di lungo termine, strumenti di finanza alternativa dedicati al settore, un tax credit ‘rafforzato’ sugli investimenti per ristrutturazioni e riqualificazioni, decontribuzione per il lavoro, riduzione del carico fiscale, riduzione dell’Iva per aumentare la competitività del Paese e nuove regole per l’intermediazione on line, oggi appannaggio esclusivo delle Ota“.

Confindustria Alberghi: “In fumo 17 miliardi di fatturato, distanza siderale tra perdite e ristori”
- Ultima modifica: 2021-01-22T16:38:09+01:00
da Redazione

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