È il 2021, ma sembra il 2020: a gennaio già -14,4 mln di presenze negli hotel

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Un 2021 iniziato come naturale (e sciagurata) prosecuzione del 2020, con percentuali al ribasso da capogiro per il turismo nazionale. E’ questo lo scenario disegnato dall’ultimo studio di Demoskopica, che ha fissato in 14,4 milioni di pernottamenti e in 4,8 milioni di turisti il “buco di bilancio” dell’incoming italiano nel solo mese di gennaio da poco trascorso.

Il 2020 anno nero: i dati definitivi
Il 2020 aveva significato ben 232 milioni di pernottamenti mancati nella rete alberghiera italiana, e oltre 67 milioni di arrivi in meno rispetto al 2019, per 20 miliardi di spesa turistica andati in fumo e con cinque sistemi turistici regionali più colpiti degli altri: Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio e Emilia-Romagna. Il 2021 conferma per il momento i trend, in attesa del cosiddetto “pass verde”, ovvero quel passaporto sanitario Ue annunciato come imminente anche ieri dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e in grado di dare potenzialmente ossigeno alla tourism industry di tutti gli Stati membri.

L’analisi del presidente di Demoskopika: “La politica abbia coraggio”
Se si vuole fronteggiare efficacemente l’emergenza sanitaria – dichiara il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio la politica deve avere il coraggio di fare scelte precise. C’è un problema prioritario di governance da cui consegue anche la misura dell’efficacia dei fondi messi a disposizione per la ripresa del sistema turistico. Anzi, l’Italia presenta una gestione del turismo caratterizzata da una rilevante frammentazione delle competenze che genera un coordinamento delle politiche sul comparto assolutamente inadeguato. E, così, da una parte, lo Stato centrale vara documenti strategici senza coperture finanziarie mentre, dall’altra, le Regioni, forti dell’attribuzione costituzionale del turismo quale materia di competenza esclusiva, non di rado si sentono legittimate a programmare il turismo in una “giungla normativa e attuativa”.

“Le riforme? Necessario anche un nuovo Codice del Turismo”
Quanto alle iniziative da intraprendere, Rio spiega che “è ora, quindi, di riaccendere i motori del processo partecipativo per attivare alcuni interventi nell’immediato: redigere un nuovo Piano strategico nazionale 2022-2027 alla luce di quanto sta accadendo, consentire alcune riforme strutturali del comparto attraverso un nuovo Codice del Turismo e creare un’unica agenzia per la produzione dei dati statistici non soltanto statici ma anche previsionali in modo tale da rendere più consapevoli e tempestive le scelte dei portatori d’interesse del settore. Il tutto ovviamente coordinato dal ministero del Turismo che si spera venga attivato in tempi brevi”.

È il 2021, ma sembra il 2020: a gennaio già -14,4 mln di presenze negli hotel
- Ultima modifica: 2021-03-03T08:28:15+01:00
da Redazione

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