Effetto wow e relax con vista Lago Maggiore

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Habitat Lago Maggiore è una nuova proposta di ospitalità che, nella Svizzera italiana, propone sei moduli abitativi in legno, una vista spettacolare, un approccio rispettoso del contesto e una formula che concilia l’esigenza di immersione nella natura con il massimo comfort. La storia di una bella idea diventata un sogno e poi concretizzata grazie a una felice collaborazione di aziende e persone tra la Svizzera e l’Italia che hanno messo in campo le loro competenze e contribuito a creare una realtà originale e coerente.

Guidati dall’energia
Il rispetto per la natura e la sensibilità nel coglierne le indicazioni hanno guidato il progetto del complesso. “Volevamo costruire poco” spiega Christian Rivola, l’architetto che con il suo studio ribo+, attivo da 25 anni, ha seguito il lavoro sin dall’inizio, quando l’area, che ha una vista spettacolare sul lago, era completamente vuota a eccezione di una vecchia stalla. Una costruzione semplice ed essenziale che ancora oggi è la memoria del sito, perché è stata usata come base per il sesto modulo, più grande degli altri (69 mq) e flessibile nell’utilizzo: può diventare uno spazio da utilizzare come zona comune, un’area per lo yoga o la meditazione o altre attività, o essere adibita a abitazione anch’essa. Gli altri moduli, che misurano 33 mq, si inseriscono in maniera discreta e armoniosa nel territorio. “Sono architetture senza tempo, adagiate nel bosco come se fossero sempre state lì” sintetizza Rivola. Ogni modulo è un’abitazione, completa di ogni comfort e organizzata per ospitare da 2 a 4 prsone.
Uno studio, condotto in collaborazione con Claudio Andretta, esperto del settore, ha evidenziato i punti energetici del luogo; la ricerca ha condotto anche alla creazione di un percorso dell’energia. E, in linea con questa filosofia, ogni modulo ha il nome di un chakra.

Colazione in camera, cena dove vuoi
La formula di accoglienza, che si basa sull’assicurare un mix equilibrato di intima privacy e comfort, si esprime nei servizi. La colazione è servita in camere, la cucina è perfettamente attrezzata per poter mangiare a casa, ma comunque negli immediati dintorni, a Piazzogna, ci sono due ristoranti dove gli ospiti possono recarsi per pranzo o per cena; in automobile poi si raggiunge facilmente Locarno. E il benessere? Assicurato dalle vasche idromassaggio che si trovano sui terrazzi dei moduli.

Un target variegato
La tipologia di ospiti che si sta delineando in queste prime settimane di apertura e nelle prenotazioni dei prossimi mesi si divide in tre gruppi: le coppie e le famiglie che restano colpite dall’”effetto wow” che la struttura promette già dalle immagini presenti sui portali dio prenotazione; le persone che vivono in contesti urbani, spesso anche con lavori impegnativi e stressanti, che sono alla ricerca di un’oasi di relax; i gruppi che prenotano il complesso in toto per ritiri di yoga o meditazione. Anche la permanenza media varia a seconda delle tipologie: una o due notti nel primo caso, quattro o cinque nel secondo e due/tre notti per il terzo. Uno degli obiettivi di Habitat Lago Maggiore è restare aperto tutto l’anno: il cantiere, durato dodici mesi, ha permesso di scoprire quanto il luogo possa esprimersi in modo diverso, ma sempre affascinante, in tutte le stagioni.

Dal sogno alle partnership
Oltre al lago, oltre alla natura, i protagonisti del racconto sono persone e aziende che – tra l’Italia e la Svizzera – hanno condiviso la stessa filosofia e dato vita a un intervento coerente e armonioso. Il primo è il committente, Elia Frapolli, che dopo aver lavorato come direttore di Ticino Turismo ha deciso di dedicarsi alla consulenza e poi impegnarsi in prima persona con una formula turistica affine all’idea di turismo trasformativo. “Mi sono reso conto che le persone non vanno più in vacanza per cercare qualcosa di nuovo, ma per trovare in sé qualcosa di nuovo e tornare dal soggiorno cambiati” spiega. Frapolli si è fatto interprete di questa nuova tendenza ma con uno spirito ‘antico’, che definisce ‘da oste’, perché egli stesso abita nel complesso e partecipa all’accoglienza degli ospiti: un modo per cogliere subito i segnali che arrivano dai clienti, intercettarne i bisogni e quindi indirizzare in modo preciso l’offerta.
L’architettura che è stata definita dallo studio ribo+ è stata resa concreta da Pagano; l’azienda romana, che con questo lavoro ha inaugurato la creazione di Pagano SA, seguendo il lavoro di realizzazione e costruzione delle strutture in legno, reso molto sfidante dalle difficoltà logistiche, perché il sito non era facilmente raggiungibile se non in elicottero e con imponenti gru.

Per quanto riguarda gli interni, l’interior design è stato affidato a Gascòn Group, e la fornitura degli arredi è stata opera di Lago, l’azienda veneta di arredamento sempre più attiva in ambito contract. I prodotti, dalla linea essenziale e leggera, che talvolta appaiono sospesi e sembrano fluttuare nell’aria, rispecchiano lo stile dell’architettura in cui si inseriscono in modo coerente e poetico.

Effetto wow e relax con vista Lago Maggiore - Ultima modifica: 2025-06-17T16:53:37+02:00 da Anna Calvanese

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HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
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