Il numero uno di Melià alla politica: “Al turismo serve una Schengen della salute. Per ripartire”

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“Una Schengen sanitaria” per salvare il turismo. E’ questa la richiesta che arriva da Gabriel Escarrer, ceo della più importante catena alberghiera spagnola per numero di camere, ovvero Melià. Il numero uno del brand alberghiero ritiene fondamentale che l’Europa sia in grado di concordare “una sorta di ‘Schengen della salute’ all’interno della quale sia possibile viaggiare in sicurezza, senza ricorrere a restrizioni o quarantene, che sono la rovina del settore turistico”.

A suo avviso, la prima cosa che il settore del travel richiede ai diversi governi nazionali è uno sforzo di coordinamento legislativo, amministrativo e sanitario, che consenta di stabilire standard e criteri comuni con i cosiddetti “semafori Covid“. Quanto al futuro, la previsione di Escarrer è che la domanda turistica non tornerà ai livelli del 2019 fino al 2023 o al 2024, con la certezza che il peggio sia passato e che l’inversione di tendenza avverrà a Pasqua del 2021.

Per quanto riguarda le destinazioni che potrebbero recuperare per prime, secondo il manager spiccano i Caraibi (Messico, Repubblica Dominicana e Cuba), mentre per le destinazioni iberiche Escarrer spiega che “in Spagna credo che le Canarie e le Baleari saranno le più facili da ‘controllare’ per creare corridoi turistici sicuri”,

Il numero uno di Melià alla politica: “Al turismo serve una Schengen della salute. Per ripartire”
- Ultima modifica: 2020-11-18T08:33:52+01:00
da Redazione

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