Imposte comunali: urgono rinvii e riduzioni per gli hotel

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FiÈ urgente prorogare i termini per il pagamento di tutte le imposte comunali e ridurne l’entità. Questo l’appello di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, dopo la rapida indagine effettuata dal centro studi dell’associazione sulle delibere comunali che hanno sospeso l’applicazione dell’imposta di soggiorno e posticipato le scadenze per il versamento, misure necessarie per andare incontro alle difficoltà del settore hospitality, duramente provato dall’emergenza sanitaria Covid-19.

Dall’indagine è emerso che in alcuni comuni italiani è stata rinviata l’entrata in vigore dell’imposta, in altri ne è stata sospesa l’applicazione, in altri ancora sono stati prorogati i termini assegnati alle strutture ricettive per riversare al comune le somme incassate prima che scoppiasse la tempesta. Federalberghi per il momento ha preso in esame le delibere adottate da una ventina di comuni, tra cui Bologna, Catania, Firenze, Genova, Lecce, Milano, Modena, alcune località sul Garda, Padova, Pesaro, Pompei, Rimini, Treviso.

“Ci muoviamo in uno scenario di mercato drammatico – sottolinea il presidente di Federalberghi – in cui la liquidità costituisce l’ossigeno indispensabile per consentire alle imprese di sopravvivere. Ringraziamo quindi i sindaci che hanno compreso la gravità della situazione e hanno risposto alla nostra richiesta di prorogare i termini per il versamento.”

Ma Bocca denuncia anche che i comuni italiani che applicano l’imposta sono più di mille, mentre le delibere correttive sono state adottate in poche decine di località. Inoltre, ci sono anche altre imposte locali che gravano sul bilancio degli alberghi. Tra queste, ricordiamo imposte locali come la TARI, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico e i canoni demaniali, che vengono richiesti anche quando gli alberghi sono chiusi o vuoti, con la produzione di rifiuti azzerata, e gli spazi pubblici concessi alle aziende rimango inutilizzati.

Imposte locali: serve un intervento nazionale

Bocca infine auspica che “il Governo ed il Parlamento conferiscano la dovuta attenzione agli emendamenti al decreto Cura Italia che propongono la revisione del sistema sanzionatorio in materia di imposta di soggiorno. Purtroppo molti titolari di strutture ricettive – a causa della mancanza di liquidità – non sono in condizione di riversare subito al comune l’imposta di soggiorno incassata nei mesi di gennaio e di febbraio. Se la norma statale non sarà modificata con urgenza, queste persone rischieranno una condanna per peculato”. Federalberghi ha chiesto a tutte le forze politiche di definire con legge nazionale una proroga generalizzata, che entri in vigore subito, senza dover attendere le delibere dei singoli comuni, e di depenalizzare la materia, prevedendo l’applicazione delle sanzioni amministrative normalmente previste in caso di omesso pagamento delle imposte.

Imposte comunali: urgono rinvii e riduzioni per gli hotel
- Ultima modifica: 2020-04-08T15:20:36+02:00
da Redazione

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