La Nuova Frontiera per l’hospitality

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È indubbio che l’attuale emergenza comporterà cambiamenti radicali nel mondo hospitality. Tra questi vi sarà la necessità di concordare nuovi contratti con le OTA, che richiederà un’azione congiunta e l’entrata in campo le associazioni di categoria. Anche gli alberghi dovrebbero fare la loro parte ed investire sulla tecnologia “home made” puntando sulla vendita delle camere e servizi con strumenti ed azioni interne che potrebbe consentire di limitare i danni in tempi più brevi.

Di seguito i suggerimenti di Mino Reganato, consulente turistico e alberghiero con una lunga esperienza nel mondo hospitality e come dirigente di tour operator (12 anni) e docente in corsi di formazione.

Alcune azioni importanti per l’hospitality

  • Interpellare una società (o addirittura pensare di assumere un figura professionale specifica) che gestisce programmi SEO (Search Engine Optimization) e SEM (Search Engine Marketing). L’ottimizzazione per i motori di ricerca significa mettere in atto ogni provvedimento necessario affinché il proprio sito web abbia la struttura e i contenuti di facile indicizzazione per i motori di ricerca in modo che, quando un utente cerca su Google una determinata parola chiave legata al tuo albergo, il tuo sito appaia tra i primi risultati restituiti. Questo per quanto riguarda il SEO, mentre il programma SEM si occupa principalmente di advertising sui motori di ricerca (come il Google Advertising) e include tutti i processi di scelta delle giuste parole chiave sulle quali investire i propri fondi disponibili; l’obiettivo di tale strategia consiste nell’apparire tra i risultati sponsorizzati dei principali motori di ricerca.
  • Investire in campagne sui social network. 3,8 miliardi di persone utilizzano i social network tutti i giorni, con un incremento del 9% rispetto al 2019. Il Mobile la fa da padrone con il 99% di utenti che accede direttamente dal proprio dispositivo portatile. E’ un passaggio obbligato e questa emergenza ha acuito ancor di più il trend di utilizzo dei differenti social.
  • Applicare al proprio sito un booking engine. E’ alla base delle principali strategie di disintermediazione turistica proprio perché grazie a questo software l’albergatore può ricevere prenotazioni direttamente dal cliente finale senza la necessità di intermediari.
    Ma l’azione su cui dare maggiore enfasi è una quantomai ritrovata collaborazione con i tour operator “sotto casa”. Bisogna riprendere il filo interrotto dopo l’avvento delle OTA che hanno praticamente monopolizzato il mercato, inducendo gli albergatori ad accettare contratti unilaterali. Ci sarà anche per loro un passaggio obbligato nel doversi riproporre sui mercati e ciò potrebbe generare una rinascita del settore incoming in continua discesa negli ultimi anni per non aver avuto il coraggio di presentarsi con altri strumenti e prodotti. Le aspettative e il modo di comprare viaggi della clientela internazionale sono cambiate e cambieranno ancora dopo questa crisi. Bisogna tenere presente inoltre che il mercato internazionale osserverà una lunga pausa prima che le persone comincino a viaggiare, ciò dovuto alle emergenze in epoche differenti nei diversi Paesi.
    Per questo motivo, dovremo ovviamente orientarci verso il mercato nazionale, prediligendo all’inizio soprattutto gli short breaks.

Abbiamo lanciato circa 4 mesi fa, un progetto innovativo con la nascita di un marchio relativo all’organizzazione dei tour e soggiorni per l’incoming che si propone (al momento ovviamente bloccato per l’emergenza) di offrire pacchetti turistici principalmente basati sull’esperienziale, attraverso una tecnica di vendita innovativa. In una zona degli uffici è stato ricostruito un ambiente tipo studio televisivo dove con tecnologia per videoconferenze, proponiamo i nostri prodotti con appuntamento prefissato ad ADV estere ed italiane. Il progetto sotto copyright, prevederà uno step successivo orientato alla diffusione tramite network. Da tempo meditavo (il progetto è del 2010) un approccio diverso relativo all’offerta di prodotti turistici sui mercati, unendo la consulenza diretta con i sistemi tecnologici a disposizione. A tal uopo, abbiamo creato una squadra composta da persone multilingue che propongono in diretta online, i soggiorni alle ADV e Tour operator nazionali ed esteri. La promozione avviene (avverrà) tramite social network e operazioni di SEO e SEM. Ci crediamo fortemente per le motivazioni succitate ma allo stesso tempo il timore di non poter creare un “contenitore” con tutti gli attori quali strutture ricettive, amministrazioni locali, guide turistiche, ristoranti, musei etc. inconsapevoli (incoscienti) del nuovo che arriverà, è molto forte.

La convinzione è che al debutto della ripresa, nulla sarà come prima. Le nostre abitudini, il modo di offrire le nostre competenze e la vendita, sostanzialmente saranno diverse. La paura che l’emergenza possa ritornare cambierà notevolmente i comportamenti dei viaggiatori che prediligeranno principalmente consulenza diretta nella scelta della vacanza, pulizia e sanificazione nelle strutture, luoghi non molto affollati. A mio avviso vi sarà una riscoperta dei centri minori che avranno decisamente un vantaggio a seguito della crisi e potranno godere delle nuove tendenze del turismo (soprattutto nazionale al momento).

Il titolo dell’articolo non è a caso. Rispecchia ideologicamente la nuova frontiera ipotizzata da J.F. Kennedy che durante la convenzione democratica di Los Angeles del 14 luglio 1960 nel corso della conferenza al mandato per la presidenza degli Stati Uniti indicò la nuova frontiera da raggiungere «Ci troviamo oggi alle soglie di una nuova frontiera. Non è una frontiera che assicuri promesse, ma soltanto sfide, ricca di sconosciute occasioni, ma anche di pericoli, di incompiute speranze e di minacce». Ecco, anche noi abbiamo una nuova frontiera da raggiungere. La situazione attuale insegna molto, dobbiamo creare nuovi azioni e comportamenti a fronte del certo mutamento delle richieste del viaggiatore, lavorando di fino per far tornare il brand reputation nazionale e locale a livelli ottimali, Ci riusciremo?
Assieme si può fare!

La Nuova Frontiera per l’hospitality
- Ultima modifica: 2020-03-31T09:42:34+02:00
da Redazione

2 COMMENTI

  1. Nel turismo tutto cambia velocemente diversamente da altre attività. Prima il viaggio vacanza era concepito come una pausa. Evasione. Oggi , dopo la pandemia si parla di turismo esperienziale. Il viaggiatore desidera viaggi che offrono una esperienza unica, irripetibile, quindi sempre più il viaggiatore è esigente. Il possibile turista Italiano non si accontenterà facilmente. Ma il turismo i suoi operatori avranno diverse carte da giocarsi. Fare rete. Creare opportunità diverse. Offrire l’Italia su un piatto d’argento. Le sue meraviglie. La cultura. Gli italiani per tantissimi anni sono andati all’estero. Andava di moda. Faceva tendenza. Dobbiamo stupire proprio i viaggiatori Italiani alla scoperta della nostra Penisola. E credo che il Dr. Mino Reganato abbia messo un accento sulla possibilità di ” fare in casa ” tutto quello che sarà l’innovazione di fare turismo ma alla ” vecchia maniera” buon lavoro a tutti.

  2. Grazie , ho lavorato in passato 20 anni nel mondo dell’Incoming Italia e questo articolo è davvero fatto bene anche per la mia piccola struttura http://www.laurascountryresort.com infatti sto preparando dei pacchetti di esperienze legate al trekking nei boschi, giri in bicicletta, mental coaching e relax in piscina, sui miei terrazzi e patio privati. Un saluto dal Monferrato Laura

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