Tre riflessioni per il dopo Covid

Delineo tre brevi riflessioni sul turismo italiano con la premessa che, nel tempo dopo il Coronavirus, anche per l’industria dell’ospitalità, non sarà come “riaprire un rubinetto” perché la pandemia ha creato inerzie sociologiche e geopolitiche che cambieranno sia i viaggiatori e i luoghi turistici.
Il Monastero Santa Rosa sulla costiera amalfitana
Delineo tre brevi riflessioni sul turismo italiano con la premessa che, nel tempo dopo il Coronavirus, anche per l’industria dell’ospitalità, non sarà come “riaprire un rubinetto” perché la pandemia ha creato inerzie sociologiche e geopolitiche che cambieranno sia i viaggiatori e i luoghi turistici.

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Il pensiero di Claudio Ricci sui cambiamenti che subirà il mondo dell’accoglienza e del turismo in generale a causa della pandemia in atto. Un’analisi costruttiva e utile per gli operatori del comparto turistico ricettivo che si stanno preparando per la ripartenza, perché come spesso accade, anche in questo caso, non tutti i mali vengono per nuocere…

Il Monastero Santa Rosa sulla costiera amalfitana

La prima riflessione è il “declino” della parola “industria dell’ospitalità” (delineata, trenta anni fa, dalla Cornell University NY-USA) che si evolverà in “cultura diffusa dell’accoglienza” ove tutti, operatori e residenti, dovranno saper “attendere” i viaggiatori con servizi di qualità “su misura” e un’atmosfera autentica, non artefatta. Solo un luogo pianificato, adeguatamente, per la vita normale dei residenti sarà attrattivo per i turisti che vanno considerati come un “dono”. Non esistono due luoghi, quello dei residenti e quello dei turisti, ma solo due esigenze da tenere in armonia per attivare l’antica, e sempre fondamentale, promozione “passa parola” ora anche social network.

Secondo aspetto il passaggio (già indicato, nel 2014, dall’Organizzazione Mondiale del Turismo) dal turismo verso le “mete” alla ricerca di ampi “itinerari”, anche all’interno di una città, per vivere esperienze tese a “fabbricare ricordi utili” (per il dopo viaggio). È l’unicità del paesaggio italiano, spesso “cesellato” da piccoli luoghi (sono 22.000 i centri storici), il valore da curare con strumenti quali le “linee guida” di restauro del paesaggio (nei piani regolatori dei comuni) e la piena attuazione dei piani paesaggistici regionali. I Siti UNESCO italiani (siamo al primo posto, con 55 riconoscimenti, insieme alla Cina) sono modelli di tutela e valorizzazione e, per la loro notorietà, essenziali nella promozione turistica dell’Italia nel mondo.

Terzo quadro la necessità di dare al turismo una gestione “stabile” evitando, come nel recente passato, che la delega sia spostata in Ministeri differenti. Nel 1993 veniva abolito il Ministero del turismo, negli anni dove nascevano i corsi di Laura in economia del turismo. Un dicastero “autonomo e dotato di adeguate risorse” é essenziale per: definire e misurare l’attuazione dei piani nazionali (come il Piano Strategico di sviluppo del Turismo 2017-2022, ora da rimodulare); attivare strategie legislative e fiscali (dalla riduzione dell’IVA sul turismo alla trasformazione della tassa di soggiorno, se applicata, in tassa di scopo “solo” per i piani turistici comunali); sviluppare un sistema di formazione e aggiornamento professionale; raccordare Regioni, ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) e Associazioni di categoria per una più “convergente” promozione e commercializzazione (con Internet, e sviluppando il portale www.italia.it, si può ampliare il mercato del 20%).

Chi è Claudio Ricci

Laureato in ingegneria civile trasporti all’Università di Roma La Sapienza, Claudio Ricci è stato amministratore Atam, trasporti pubblici Perugia, è fra gli esperti italiani nella pianificazione del territorio, filiera cultura turismo.
Claudio Ricci è stato sindaco di Assisi per due mandati (2006-15) e Consigliere Regionale in Umbria (2015-19). Ha ricoperto il ruolo di presidente (ora onorario) dei beni italiani patrimonio mondiale (Siti Unesco) e delegato nazionale Anci (comuni italiani) sul turismo. Socio onorario Sioi-Una Italia (Associazione Nazioni Unite) è stato anche nel comitato “gioielli d’Italia” (presidenza Consiglio dei Ministri) e fa parte di Icomos Italia (consiglio internazionale dei monumenti e Siti).

 

Tre riflessioni per il dopo Covid
- Ultima modifica: 2020-05-06T08:13:02+02:00
da Redazione

1 commento

  1. Molto interessante. Grazie dr. Ricci le sue tre sintetiche ed esaustive relazioni sul turismo sono quadri della economia del settore e di quello che sarà.

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