Cascioni Eco Retreat, quindici suite a forma di Gallura

Al Cascioni Eco Retreat il legame con il territorio è strettissimo: circondato da tremila olivi, l’hotel valorizza tutte le forze della Sardegna attraverso una filosofia dell’ospitalità votata alle proposte a chilometro zero con un servizio a cinque stelle
Al Cascioni Eco Retreat il legame con il territorio è strettissimo: circondato da tremila olivi, l’hotel valorizza tutte le forze della Sardegna attraverso una filosofia dell’ospitalità votata alle proposte a chilometro zero con un servizio a cinque stelle

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Diciotto ettari di vegetazione spontanea e poi, a un certo punto, si raggiunge il Cascioni Eco Retreat, quindici suite immerse nel verde in cui ogni dettaglio fa chiaro riferimento alla Sardegna, fra ulivi, uso di materiali locali e arredi di recupero, colori della terra. Ci si trova in Gallura, nella parte nord-orientale della regione, a metà strada fra San Pantaleo e Cannigione. Qui la proprietà ha deciso, poco prima della pandemia, di recuperare un involucro costruito circa quindici-venti anni fa, già pensato per una destinazione alberghiera ma mai concluso.

Un territorio da rispettare

Il nuovo progetto ha cambiato completamente direzione rispetto all’idea naufragata anni prima e che prevedeva una successione di appartamenti, per fare spazio a una struttura di altissima qualità e molto ricercata, tanto nella sua identità, quanto nell’articolarsi dei servizi offerti agli ospiti; esiste un unico comune denominatore: il rispetto del territorio, come conferma Giovanni Serra, general manager: “Vogliamo far vivere ai nostri ospiti un’esperienza unica e memorabile in relazione al contesto Sardo Gallurese, immersi nella natura, donando al loro soggiorno una sensazione di benessere, pace e relax, accompagnati da ogni tipo di comfort con un servizio a cinque stelle”. Giovanni Serra e Bonaria Serra, comproprietaria, sono concordi nel dichiarare che la particolarità del Cascioni Eco Retreat riguarda proprio il dialogo continuo con il territorio, che si traduce in un atteggiamento di rispetto assoluto e di attenzione verso un processo sostenibile. “Rispetto agli altri progetti di ricettività dell’area, ci distinguiamo per il nostro amore per il territorio e per il rispetto verso la nostra terra. Beneficiamo dei suoi frutti e li utilizziamo nei modi più svariati: dalla cucina – con la realizzazione di magnifici piatti e genuini secondo tradizione –, al bar nella creazione di drink esclusivi come quelli a base di olio di oliva; ma anche nella spa dove usiamo materie prime come l’olio, il miele, oppure le erbe naturali per eseguire i trattamenti, fino alle camere. Tutto è legato da un filo conduttore unico e Made in Cascioni”.

Contenere l’impatto

La struttura è composta da quindici suite distribuite in tre corpi principali, di cui cinque suite Prestige che raggiungono i 55 mq di metratura; ciascuna dispone di una propria piscina privata, la cui dimensione cambia in funzione della conformazione del terreno. Fra gli spazi comuni, uniti in un edificio centrale, una piscina di maggiori dimensioni, l’area per la colazione – da consumare all’aperto o in aree dedicate –, e il ristorante aperto per il pranzo e per la cena. Non ultima, la spa, uno spazio intimo e protetto, dove il percorso benessere prevede tappe nel bagno turco, nella piscina dedicata e nella sauna, oltre alla possibilità di prenotare trattamenti personalizzati (di cui si può usufruire anche all’aperto) e a base di prodotti locali. Il progetto per gli interni, seguito da vicino dai proprietari e coordinato dall’architetta Maria Meratti, ha privilegiato il riutilizzo di arredi antichi e di oggetti, ceramiche e manufatti tipici della tradizione sarda. Il recupero dell’esistente è stato uno dei cardini del progetto e si allinea con l’attenzione verso il contenimento dell’impatto sull’ambiente dell’hotel.

Lusso sostenibile

Nella pratica, la sostenibilità della struttura si basa sull’attenzione e sul monitoraggio dei consumi oltre che sulla selezione dei fornitori, pratica inaugurata in fase di progetto: “molti mobili erano già della proprietà e sono stati recuperati, alcuni sono stati creati utilizzando dei legni vecchi, altri sono stati acquistati da produttori locali che utilizzano solo tessuti e coloranti naturali, altri ancora fanno parte di arredamenti certificati FSC, quindi realizzati con legno proveniente da boschi soggetti a riforestazione controllata. Troviamo fondamentale far capire l’importanza di promuovere un turismo sostenibile, il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente. I nostri ospiti durante il loro soggiorno comprendono come si possa viaggiare riducendo l’impatto ambientale ed acquisiscono una consapevolezza che al giorno d’oggi la qualità di un servizio di lusso passi attraverso questi principi”, continua Giovanni Serra.

Certificare la sostenibilità
L’impegno del management del Cascioni Eco Retreat verso il contenimento dell’impatto della struttura comprende una serie di attenzioni nella sua gestione, confermate e garantite dall’ottenimento del marchio Ecolabel. Si tratta di un protocollo nato nel 2003 per volontà della Commissione Europea e con l’obiettivo di sensibilizzare il settore del turismo verso nuove politiche sostenibili. Il protocollo prevede il rispetto di 37 criteri obbligatori divisi in macro-temi (fra cui energia, acqua, rifiuti, detersivi, gestione generale) e 47 criteri opzionali, da selezionare per ottenere un punteggio minimo richiesto. In questo contesto, fra le azioni ‘strutturali’, il Cascioni dichiara l’uso di energia acquistata da fonti rinnovabili e la promozione della propria politica ambientale sia verso lo staff e i fornitori, sia verso gli ospiti, invitati a cooperare attivamente nel raggiungere gli stessi obiettivi. Garantisce una politica di acquisti che privilegia prodotti con poco o nessun imballaggio e l’uso di carta riciclata; l’impiego di arredi realizzati con legno certificato FSC, Forest Stewardship Council, quindi proveniente da boschi soggetti a riforestazione, a favore della tutela dell’equilibrio dell’ecosistema, oltre all’acquisto di produzioni artigianali e a chilometro zero.

La cura del verde

Prova concreta di questo approccio è anche l’attenzione verso gli ettari di verde e i tremila ulivi che fanno parte della proprietà; l’agronomo Marco Scanu, infatti, ha cercato un equilibrio fra vegetazione naturale e spontanea, studiando l’adattamento di piante provenienti da tutto il mondo e che possano vivere bene con il clima di quest’area della Sardegna richiedendo, nel contempo, un limitato approvvigionamento idrico e poca cura. Aperto solitamente da maggio a ottobre, il Cascioni Eco Retreat ha alle spalle quattro stagioni, di cui le prime due ancora influenzate dalle ripercussioni della pandemia; struttura giovane, dunque, viene scelta soprattutto da una clientela europea e statunitense; è particolarmente frequente l’arrivo di ospiti dal Regno Unito, dal Belgio e dalla Svizzera e la permanenza media è di circa quattro notti.

Di particolare successo, considerata anche l’internazionalità degli ospiti, le esperienze proposte dalla struttura e che si basano sulla collaborazione con professionisti esterni esperti di archeologia, promozione e informazione sul territorio, arte e cultura. Vengono infatti proposti itinerari attraverso centri storici vicini o anche semplicemente verso le migliori spiagge dell’area.

Agronomia sarda
Il rispetto del territorio sardo da parte della proprietà dell’hotel si è tradotto anche nella scelta di affidarsi a un agronomo di grande esperienza e passione; Marco Scano, infatti, gira il mondo alla ricerca di specie vegetali che possano vivere in climi mediterranei e convivere con le specie locali, oltre a svolgere attività accademica. Per i 18 ettari di terreno che abbracciano il Cascioni Eco Retreat ha sviluppato una lista di 72 specie definite come xerofite, cioè in grado di sopravvivere alle stagioni siccitose e torride tipiche della Gallura. Si tratta, infatti, di piante naturalmente adatte a climi mediterranei e subdesertici. Questa, la sua dichiarazione a proposito del progetto per il verde: “Molte delle specie presenti sono spontanee in Sardegna; questo permette di estendere il periodo di fioritura fino alla tarda estate con irrigazioni saltuarie. Gli schemi di piantagione, concepiti con un approccio naturalistico, oltre a riprodurre visivamente comunità vegetali spontanee, ne ricalcano nella gestione le dinamiche ecologiche. La propagazione di queste piante avviene spesso da materiale raccolto in natura per comporre giardini con un carattere decisamente ‘selvatico’”.

A far da volano alla struttura e diffonderne informazioni e conoscenza è soprattutto l’affiliazione all’associazione Small Luxury Hotels of the World, che comprende 550 alberghi in 90 Paesi, selezionati per la loro unicità e per l’alto livello delle loro proposte. Ma non solo, il management, infatti, promuove la conoscenza della struttura anche partecipando a fiere ed eventi dedicati a un tipo di turismo simile a quello proposto dal concept del Cascioni, promuove campagne online e sui social, oltre a organizzare eventi all’interno della struttura o attraverso collaborazioni con diversi attori del territorio: enogastronomia, cultura, artigianato, salvaguardia dell’ambiente.

Cascioni Eco Retreat, quindici suite a forma di Gallura - Ultima modifica: 2024-04-11T12:06:01+02:00 da Antonia Solari

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