Crescere? La ricetta di Garibaldi Hotels: destagionalizzazione, investimenti e accordi commerciali

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La montagna come driver di ottimismo per l’anno appena iniziato e tre keyword per la crescita. E’ questo lo scenario in casa Garibaldi Hotels, che nel 2022 ha registrato un incremento del 29% rispetto al fatturato 2021.

Al centro delle strategie del brand, forte di 10 strutture tra Puglia e Sicilia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Umbria e Lazio, tre parole chiave: destagionalizzazione, investimenti, accordi commerciali. E’ grazie ad esse che il gruppo alberghiero pugliese ha incrementato le vendite dirette ( + 30%) e migliorato le performance sul comparto gruppi, in aumento su tutte le strutture di circa il 10%.

Abbiamo lavorato in modo oculato per arrivare a questo traguardo, dopo quest’ultimi anni difficili volevamo tornare a guardare al futuro ripartendo dai risultati del 2019 che erano l’obiettivo per fine anno”, dichiara Fabrizio Prete, Direttore Generale di Garibaldi Hotels.

Quanto alla montagna, Prete spiega che “la stagione invernale partita circa un mese fa ci sta gratificando molto con risultati importanti. Ottime performance in termini di prenotazioni sulle tre strutture del Trentino – Monzoni, Piaz e Fratazza – con un incremento medio dell’adr dell’8% circa. Inoltre, il segmento trade sta crescendo a doppia cifra grazie a nuovi accordi con tour operator specializzati che ci hanno permesso di spingere su questo canale”.

A fare la differenza, sempre per la montagna, è anche la vendita online, che ha raddoppiato i volumi (+ 50% di fatturato su questo segmento). Un risultato frutto degli investimenti fatti in questa direzione per spingere sul posizionamento del prodotto offerto e per ottimizzare le politiche di pricing e revenue.

La montagna non è più una sorpresa, negli ultimi anni abbiamo visto una crescita costante tutto l’anno e la destagionalizzazione si sta rivelando una scelta coraggiosa ma decisiva per proseguire in questa direzione”, continua Prete.

I risultati positivi rischiano però di essere vanificati dai continui rincari che rappresentano una spada di Damocle: “Avvertiamo questa minaccia incombente visti i rincari con cui ogni giorno dobbiamo confrontarci. Abbiamo calcolato un aumento di quasi l’80% medio sui costi energetici, del 50% sulle lavanderie industriali, del 30% sulle materie prime (in particolar modo alimentari). Questi aumenti vanno a colpire tutti gli sforzi commerciali fatti per crescere poiché erodono la marginalità. Noi siamo ottimisti sul 2023 perché ogni nostra scelta è ben ponderata per garantire la sostenibilità aziendale ma certamente i costi sono un deterrente importante per lo sviluppo”, conclude Prete.

Crescere? La ricetta di Garibaldi Hotels: destagionalizzazione, investimenti e accordi commerciali - Ultima modifica: 2023-01-11T08:18:00+01:00 da Redazione

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