Con oltre 14 milioni di euro (+37% sul 2022) e più di 100 mila ospiti nelle tre strutture di Roma, Milano e Firenze, YellowSquare ha riportato nel 2023 risultati estremamente positivi, che hanno dimostrato una forte capacità di crescita e la fidelizzazione di una community giovane, internazionale e pronta a divertirsi. A descrivere in modo chiaro il target dei tre YellowSquare sono i numeri: l’età media degli ospiti è di 24 anni, la provenienza molto varia con l’Africa presente per l’1,6%, l’Asia con il 9,1%, l’Europa con il 35,6%, il Nord America con il 26,5%, l’Oceania con il 15,7% e il Sud America con l’11,5%. Rilevante anche il dato sul gender che si assesta a circa il 56% in femminile, 42% in maschile e circa il 2% in non binary.
Le fonti di ricavo
Dietro il successo finanziario del gruppo – fondato da Fabio e Marco Coppola nel 1999 – c’è la formula vincente dell’ospitalità ibrida di YellowSquare. Tre le principali fonti di ricavi: i servizi di alloggio dedicati ai viaggiatori in cerca di un ambiente unico e sociale che hanno generato circa 11 milioni di euro di ricavi, con il 42% delle prenotazioni provenienti dal sito web; il settore food and beverage con ricavi che hanno raggiunto circa 3 milioni di euro e infine i servizi laterali, come depositi bagagli, coworking, affitto spazi per eventi e parrucchiere, che rappresentano una piccola quota di 300 mila euro, valida soprattutto come arricchimento dell’esperienza per il cliente.
Verso Pisa
Per continuare la sua crescita nel mercato italiano destinato ai giovani viaggiatori YellowSquare aprirà l’anno prossima una quarta struttura, la sua seconda in Toscana.
L’obiettivo della struttura lo esplicita Fabio Coppola: “Con 58 camere e quasi 300 posti letto porteremo i digital nomads a scoprire la bellissima Pisa”.
La struttura scelta è un edificio storico vincolato ma abbandonato da anni che YellowSquare recupererà con la collaborazione dello studio d’architettura It’s Vision. E, come le altre strutture del gruppo, il nuovo YellowSquare intende diventare un punto di riferimento per la città, oltre che per gli ospiti. Sono previsti, oltre agli alloggi, un bar ristorante al piano terra, un’area coworking nel piano nobile dell’edificio e il grande giardino aperto, inteso come segno del recupero della natura dentro la città.
Preservare e rinnovare
Alessandro Cambi dello studio d’architettura It’s Vision, nello spiegare l’ispirazione del progetto, parla di una duplice visione: “da una parte ripristinare e restaurare i luoghi dalle superfetazioni e dal degrado che negli anni ne hanno compromesso la spazialità e dall’altro innestare degli interventi minimi, funzionali al cambiamento di destinazione d’uso e all’adeguamento tecnologico, che siano immediatamente percepibili come elementi separati”.
