Garibaldi Hotels: no alla ripartenza a breve, serve una manovra seria

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Fabrizio Prete, Direttore Generale Garibaldi HotelsMeglio sacrificare un’estate se in gioco vi è la sopravvivenza aziendale futura. È questa in estrema sintesi la visione di Garibaldi Hotels che lancia l’allarme su una riapertura incauta delle strutture in una stagione già gravemente compromessa.
Secondo il gruppo infatti la ripartenza a breve porterebbe al dissesto economico di molte imprese turistiche; mentre le aziende devono essere messe in condizione di poter operare nel momento in cui sarà auspicabile una ripartenza che, in base agli ultimi studi e ricerche, non arriverà prima dell’autunno.

“Stiamo vivendo un momento terribile, un evento epocale per la gravità dell’emergenza sanitaria e per la crisi economica che ne è generata”, con queste parole Fabrizio Prete, Direttore Generale di Garibaldi Hotels – gruppo alberghiero pugliese che annovera 12 strutture ricettive in Puglia, Sicilia, Sardegna, Trentino e Lazio – chiede al Governo ulteriori misure anti crisi a sostegno del turismo e del comparto alberghiero gravemente colpito dell’emergenza Covid-19.

Fabrizio Prete, infatti, sostiene che per una ripresa del comparto è fondamentale immettere liquidità nel sistema turistico e garantire un intervento mirato sugli affitti delle strutture ricettive chiuse. “Senza introiti non si possono fronteggiare questi costi elevati e serve comunque prima un’azione di blocco degli ‘impegni’ dell’anno in corso e poi sicuramente ossigeno attraverso la concessione di denaro alle imprese” sottolinea il Direttore Generale del Gruppo.

La soluzione secondo Fabrizio Prete non può arrivare dal paventato credito d’imposta che sarebbe un suicidio per il mondo alberghiero, non risolverebbe il problema del pagamento di un costo in assenza di un ricavo e in un anno di fermo quasi totale dell’attività non permetterebbe a moltissime aziende di sfruttare tale credito. “La conversione del fitto in credito d’imposta a favore della proprietà, unitamente all’abbattimento dell’IMU e alla già attuata sospensione dei mutui potrebbe invece portare un beneficio a entrambi gli attori, proprietari per l’appunto e affittuari”, prosegue Fabrizio Prete.

“A differenza di moltissimi colleghi che ipotizzano una ripresa nel breve periodo noi siamo fermamente convinti che una riapertura incauta degli hotel determinerebbe, oltre al dissesto già provocato dall’emergenza, una grave perdita economica sulla stagione estiva per l’impossibilità di sostenere i costi di un’apertura dinnanzi ad una prospettiva di ricavo così basso trasformando l’agonia attuale nella morte dell’azienda alberghiera. La priorità pertanto non è oggi avere una data di riapertura ma blindare le aziende, proteggerle, metterle in condizione di poter uscire da questo tunnel e salvare i propri dipendenti”. conclude Prete.

Garibaldi Hotels: no alla ripartenza a breve, serve una manovra seria
- Ultima modifica: 2020-04-06T13:09:01+02:00
da Redazione

1 commento

  1. Un punto di vista condivisibile, quello di Fabrizio Prete. Nonostante sul pino emotivo tutti vorremmo poter tornare a fare il nostro amato lavoro il prima possibile è necessaria una valutazione lucida e obiettiva e questa dimostra di essere ragionata, approndita e sinceramente inconfutabile.
    Sono pervasa da un senso di totale momentanea impotenza, ma convergo in questa visione lungimirante e progettuale.
    Penso sia l’unica strada percorribile.

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