Un effetto “freezer” sulle prenotazioni per le festività che chiuderanno il 2021. Lo ha rilevato Confturismo-Confcommercio in collaborazione con SWG, nell’indagine condotta la scorsa settimana sulla propensione degli italiani a viaggiare.
Secondo lo studio, erano 35 milioni le partenze che i connazionali programmavano solo un mese fa: 10 milioni per il ponte dell’Immacolata, 12 per Natale e 13 per Capodanno. Oggi – a quindici giorni dal primo evento e a 30 da Natale – ne mancano ancora 11 milioni, mentre le disdette arrivate su prenotazioni già concluse ammontano a 2,5 milioni.
“E’ l’effetto ‘freezer’ che le notizie sull’aumento dei contagi Covid, quotidianamente diffuse, esercitano su una stagione invernale che doveva archiviare definitivamente la crisi, e invece si preannuncia ancora molto incerta”, spiega Confturismo.
Si aggiungono altri 8,5 milioni di casi in cui gli intervistati dichiarano di avere cambiato meta, scegliendone una più vicina, o hanno ridotto i giorni di vacanza, che già erano in media ampiamente al di sotto del corrispondente dato 2019.
Resiste uno “zoccolo duro” del 35,5% – più di 12 milioni – costituito da coloro che comunque non hanno cambaito idea sulla loro programmazione, e che dichiarano che partiranno comunque. Si tratta però, nella metà dei casi, di vacanze presso familiari o amici, il cui impatto di spesa in servizi turistici veri e propri è comunque ridotto rispetto alla media.
Il Presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patanè dichiara: “Prevale l’incertezza, non la paura, e per questo servono indicazioni chiare e immediate delle Autorità competenti sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le prossime festività; soprattutto per il popolo dei vaccinati, il più propenso e pronto a partire”.