Marriott, Hilton, BWH, Accor, IHG, parlano i ceo: “La piena ripresa? Nel 2023, anzi prima”

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Un ritorno ai livelli pre-pandemia più vicino del previsto, ma con l’incertezza che condiziona la domanda, facendo prendere quota al sottodata. E’ questo il punto sul quale concordano i numeri uno delle principali catene alberghiere del mondo, riuniti virtualmente nel corso della NYU International Hospitality Industry Investment Conference.

Il presidente e ceo di Hilton Chris Nassetta ha chiesto ai giovani albergatori di “avere fiducia, perché l’età dell’oro del viaggio tornerà presto. Il nostro è un settore davvero gigantesco, e presto sarà di nuovo tra quelli con i ritmi di crescita più importanti al mondo, con opportunità immense e diversificate“.

I ceo hanno concordato che il 2023 resta l’orizzonte più probabile per il ritorno delle performance ai livelli pre-pandemia, sebbene la domanda di leisure sia già tornata prepotentemente a ruggire in corrispondenza del lancio delle vaccinazioni. David Kong, presidente e amministratore delegato di BWH Hotel Group, ha affermato di aspettarsi che la sua società sarà in grado di anticipare la proiezione del 2023 “perché siamo molto forti nel segmento leisure e perché c’è una enorme domanda repressa, e abbiamo appena assistito allo scatenarsi di tale domanda durante il weekend del Memorial Day, durante il quale abbiamo registrato il massimo storico di entrate per camera disponibile. Questo è molto incoraggiante”.

Ma mentre regna l’ottimismo, la pandemia non è ancora un ricordo del passato, ha ammonito il ceo di Marriott International Tony Capuano: “Monitoriamo in tempo reale i dati del booking, e quando c’è un picco di infezioni in un determinato mercato, o si vede la fiducia dei consumatori un po’ scossa dalla comparsa di una particolare variante, si vede quasi immediatamente l’impatto sull’attività. Quindi continuiamo ad essere cautamente ottimisti. Ma dovremo anche essere vigili, perché non siamo ancora fuori dai guai“.

Sébastien Bazin, presidente e ceo di Accor, ha affermato che anche la mancanza di predittività sulle prestazioni future rimane una grande sfida per il settore. “Il cinquanta per cento delle mie prenotazioni ha meno di quattro giorni di anticipo, e non sono in grado di dire come e quanto la domanda varierà da una settimana all’altra“. Bazin ha aggiunto che lo scenario dei viaggi resta complicato e composito in tutta Europa, ma che spera in un forte rimbalzo dopo la riapertura del continente ai viaggiatori interni e statunitensi.

Per parte sua, Keith Barr, ceo di IHG Hotels & Resorts, ha affermato che è possibile guardare alla Cina per avere una buona idea di come rimbalzeranno le performance. “Ciò che mi dà fiducia sono mercati come la Cina, dove siamo tutti tornati abbastanza vicini alla normalità: ad essere ancora leggermente compromessi sono mercati come quelli di Shanghai, Pechino e Hong Kong, dove è più alta la richiesta di viaggi internazionali. Quando i confini si riapriranno, quando i viaggi aerei torneranno, i fondamentali a lungo termine guideranno questo settore”.

E il business travel? E i viaggi di gruppo? “Le persone saranno di nuovo molto simili a quelle del 2019 prima di rendersene conto – ha detto Barr -. Assistiamo a questo dibattito su cosa sarà dei gruppi e del Mice: oggi stesso ho detto alla mia squadra che torneranno. Noi per primi stiamo pianificando la nostra conferenza a Las Vegas. Ci saranno 5.500 persone, per quattro giorni. I nostri proprietari lo vogliono, perché le persone vogliono creare relazioni e stare insieme tra loro. Quindi credo davvero che siamo solo in un periodo di transizione: con l’aumento dei vaccini, il comportamento dei consumatori tornerà a quello che era in precedenza“.

Marriott, Hilton, BWH, Accor, IHG, parlano i ceo: “La piena ripresa? Nel 2023, anzi prima”
- Ultima modifica: 2021-06-15T08:23:40+02:00
da Redazione

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