Il resort Montchalet è nato dalla passione per l’ospitalità. Lo racconta il titolare, Marco Pezzuto: “Abbiamo deciso di soddisfare le richieste di un pubblico esigente e selezionato che in Val Gardena non trovava una struttura in grado di identificarsi con la magnificenza del paesaggio di Ortisei e con le eccellenti opportunità offerte dal territorio”. Per raggiungere un obiettivo così preciso e ambizioso la struttura punta su un mix di competenze tutte orientate all’eccellenza nell’ospitalità, nella ristorazione e nel benessere. Potendo puntare su un asso nella manica: lo scenario di indiscutibile bellezza delle Dolomiti.
La proposta del resort conta anche su un interior design curatissimo e raffinato, che bilancia con eleganza tradizione e modernità. “Materiali, colori, arredi e finiture sono stati selezionati con estrema attenzione, per evocare la tensione all’eccellenza che ci ha guidato fin dall’inizio – spiega ancora Marco Pezzuto – Anche la scelta di valorizzare alcune aree del resort con pietre naturali uniche ed esclusive segue proprio questa direzione. Per scoprire il meraviglioso mondo dei materiali lapidei, abbiamo deciso nello specifico di affidarci alla competenza e all’esperienza dell’azienda Antolini, leader nel settore a livello mondiale, il cui management ci ha guidato nell’emozionante ricerca delle soluzioni più adatte a trasmettere le sensazioni che desideravamo far provare ai nostri ospiti.”
La piscina della wellness spa e i bagni interni alle suite sono caratterizzati dalla presenza di rivestimenti in pietra naturale capaci di accendere i sensi della vista e del tatto e di connettere ogni ospite con il proprio centro interiore e la natura circostante. Il materiale scelto per il rivestimento della parete della piscina è il Natural Quartz Patagonia, che crea uno sfondo affascinante dalla forte personalità, con un intreccio di toni delle terre, ramificazioni nere e dorate e ampie aree chiare.
Per i bagni delle suite il materiale scelto è il Sequoia Brown in una versione che ricorda le geometrie tipiche di un parquet. “Pur garantendo quindi una straordinaria robustezza, il pavimento restituisce la percezione di “calore” in genere associata al legno, nonché un dinamismo sapientemente amplificato anche dalle vetrate della doccia che riflettono i meravigliosi disegni della pietra naturale. A parete invece, il marmo si eleva ora fino all’altezza dello specchio ora ancora più in alto, riproponendo ancora una volta il gioco di riflessi e sovrapposizioni che accompagna l’ospite in tutte le sue esperienze a contatto con l’acqua” conclude Pezzuto.
