Il ponte dell’Immacolata vale 4 miliardi: 12 milioni di italiani in viaggio, il 29% sceglie l’hotel

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Ricomincia a prenotare con anticipo e via canali diretti, con l’hotel come soluzione primaria, viaggia in Italia e ha come priorità il relax, la buona compagnia, la cultura e la natura.

E’ questa la fotografia dell’italiano tipo che viaggerà per questo ponte dell’Immacolata: saranno 12 milioni e 183mila i concittadini che si metteranno in movimento nella festività dell’8 dicembre secondo l’indagine di Federalberghi, realizzata con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions.

Grazie a un calendario favorevole, con la festività dell’8 dicembre che cade nella giornata di giovedì, molti italiani potranno concedersi una meritata vacanza. Ma il ponte dell’Immacolata è importante per tutta la comunità, perché genera un contributo importante per lo sviluppo del Pil e dell’occupazione – dichiara il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Non saremo altrettanto fortunati invece in occasione delle festività natalizie. Sia il 25 dicembre che il 1° gennaio 2023, infatti, coincidono con la domenica. Da questo punto di vista, seppure soddisfatti della performance di questo ponte lungo, siamo prudenti nel cantar vittoria, in attesa di verificare che cosa accadrà in occasione del Natale”.

Bocca osserva che “gli elementi di maggior effetto che io ritengo siano da sottolineare hanno a che fare con un nuovo atteggiamento dell’italiano che viaggia. Alla tendenza già consolidata di restare nel proprio Paese, si aggiunge la rinnovata curiosità di imparare a conoscere fino in fondo il proprio territorio. Dai parchi, ai borghi, alle tradizioni enogastronomiche, ogni cosa è importante per consolidare la propria conoscenza di luoghi che si sono avuti sempre a portata di mano ma che, con l’esperienza della pandemia, sembrano diventati più interessanti“.

Si evidenzia inoltre un ritorno all’antico: “A giudicare dai dati – rimarca Bocca – gli italiani hanno ricominciato a prenotare con un certo anticipo, strutturandosi in modo molto più solido prima di affrontare una vacanza e dimostrando maggiore determinazione nella realizzazione del viaggio. Certo – ha concluso Bocca – ancora una volta abbiamo dovuto guardare in faccia la realtà e cioè che la stragrande maggioranza delle scelte sono state fortemente condizionate dal proseguire del conflitto in Ucraina e dai conseguenti e drammatici rincari energetici che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Si tratta di una criticità che grava enormemente sul sistema turistico ricettivo e richiede soluzioni tempestive per il bene di tutto il Paese”.

Il 94,1 per cento dei nostri viaggiatori (contro il 92,3% dello scorso anno) resterà nel Belpaese mentre solo il 5,9% andrà all’estero (contro il 7,7% del 2021). Inoltre, il 70,2% di chi resterà in Italia, si muoverà nella stessa regione di residenza. Chi resterà in Italia sceglierà in primis la montagna (28,5%) le località d’arte (27,8%) e le località di mare (13,1%). Seguono i laghi (5,3%) e le località termali (5%).

Per chi andrà all’estero, le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (76,5%). L’81,3% degli intervistati dichiara che le proprie decisioni sono state influenzate dall’inflazione e dal caro bollette. Altrettanto rilevante (79,8% dei casi) il conflitto in Ucraina. La ricerca del relax è il movente che spinge la maggior parte degli italiani (63,1%) a concedersi una vacanza in questo ponte. Al secondo posto in classifica (29,1%) è il desiderio di ricongiungersi con i propri familiari, seguito dalla voglia di divertimento (22,7%).

La casa di parenti e amici (33,4%), insieme ad alberghi e villaggi turistici (28,9%) sarà l’alloggio prescelto dalla maggior parte dei vacanzieri; a seguire e, ben distanziati, i bed & breakfast (14,4%), le case di proprietà (9,2%), gli agriturismi (3,6%) e il soggiorno in appartamenti in locazione breve (2,2%). La durata media del soggiorno sarà di 3,5 notti trascorse fuori casa.

La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 435 euro a persona (407 euro per chi trascorrerà la vacanza in Italia e 785 per andrà all’estero). Il giro di affari complessivo si attesterà su circa 4,14 miliardi di euro. Si tratta di un ulteriore contributo del turismo allo sviluppo del Paese, dopo che l’Istat nei giorni scorsi ne ha sottolineato il ruolo determinante per la crescita del Pil.

Come di consueto, la spesa dei turisti si distribuisce su tutte le componenti della filiera: il 29,6% del budget è destinato ai pasti, il 27,1% al pernottamento, il 22,3% ai viaggi e il 13,9% allo shopping.

Il 43,4% intervistati dichiara di contattare direttamente l’hotel per prenotare il proprio soggiorno (mediante il sito internet della struttura ricettiva, la posta elettronica o il telefono) mentre il 44,6% effettuerà la prenotazione tramite i portali.

In occasione di questo 8 dicembre si è riscontrato un comportamento molto determinato sulle prenotazioni che sono state effettuate con largo anticipo: il 35,2% ha prenotato tre settimane prima e quasi un 30% ha prenotato con un mese di anticipo.

Il ponte dell’Immacolata vale 4 miliardi: 12 milioni di italiani in viaggio, il 29% sceglie l’hotel - Ultima modifica: 2022-12-05T08:14:00+01:00 da Redazione

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