Cresce il peso delle catene alberghiere in Italia. I grandi player, pur restando tutto sommato secondari se si considera il numero totale delle strutture, recuperano infatti sul numero complessivo di camere gestite.
Il dato emerge dalla decima edizione del Report Hotels & Chains, presentato all’IHIF di Berlino da Horwath HTL. Il rapporto – disponibile gratuitamente qui – è stato realizzato in collaborazione con Confindustria Alberghi e Università Bocconi, e pone l’accento sui principali indicatori del mercato, tra cui l’offerta alberghiera complessiva, gli hotel e le camere di catena/brand, le catene internazionali e nazionali, la dimensione media degli hotel, le stelle e il numero di brand di catene locali e indipendenti.
Nello studio si analizzano anche le dinamiche turistiche dell’Italia e delle principali città d’arte, in termini di arrivi, pernottamenti e nuovi sviluppi alberghieri.
“L’Italia – osserva Zoran Bacic, Managing Director di Horwath HTL – ha registrato una ripresa migliore delle previsioni, e alcuni indicatori sono già superiori a quelli del 2019. Nonostante la crescita continua di prodotti brandizzati – 3,3% anno su anno – dimostri un interesse degli investitori ad offrire contenuti alberghieri moderni, molto c’è ancora da fare per posizionare il sistema hospitality italiano sullo stesso livello dei nostri principali competitor”.
“L’analisi – rileva invece Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – evidenzia il dinamismo del settore dopo lo stop forzoso determinato dal COVID. Un segnale importante tanto più nella prospettiva di medio-lungo periodo. Se questi segnali saranno confermati, il contributo del settore alberghiero alla economia di questo paese potrà crescere ancora”.
Secondo il report, gli alberghi di catena crescono del 3.3% anno su anno, da 1.831 a 1.892, e rappresentano il 5.5% del mercato. Quanto al dato sulle camere, gli hotel di catena rompono per la prima volta il numero delle 200mila unità (precisamente 202.696), il 17.7% del totale.
Il modello di business più utilizzato è il lease (42,4%), con il 71.7% degli hotel di catena che si posiziona nei segmenti Upscale e Upper Upscale. Ben il 72% dei nuovi alberghi di catena in apertura sono gestiti da gruppi internazionali. Infine, secondo lo studio, Roma e Milano sono le destinazioni con il numero più alto di hotel in apertura entro il 2025, rispettivamente 26 e 17.
