Italia, le catene alberghiere “pesano” oltre il 20% in termini di camere: il report di Thrends

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Una crescita degli hotel di catena rispetto a quelli indipendenti, ma ancora sotto la media europea. La rileva “Chains Monitor Italy” di Thrends, che monitora semestralmente i nuovi ingressi di hotel in catene internazionali o domestiche e le recenti uscite, insieme alle pipeline dei prossimi 3 anni.

Il censimento appena completato – si legge nella nota che accompagna il report – restituisce un’immagine dell’ospitalità italiana molto dinamica: nell’ultimo decennio il comparto ha intrapreso una decisa evoluzione nei modelli di sviluppo e crescita, più decisa di quanto direttamente visibile a livello immobiliare, con un consolidamento sempre più marcato e vicino a dinamiche europee e dei mercati anglosassoni”.

In massima sintesi, nel decennio, gli hotel di catena sono passati da poco oltre 1.300 a 2.200 (+65%), mentre le camere da 146 mila ad oltre 216 mila (+48%). Il tasso di penetrazione delle catene alberghiere (in termini di camere) è quindi passato dal 13,4% del 2013, valore molto modesto a confronto con le dinamiche di altri player mondiali del turismo, al 20,1% di oggi.

Questa evoluzione – prosegue la nota – dimostra come le catene hanno iniziato ad accettare, nella loro espansione, anche dimensioni più ridotte, caratteristiche del panorama immobiliare italiano: la dimensione media delle strutture di catena passa da 110 camere del 2013 alle 99 di oggi: un notevole abbassamento della soglia minima dovuto al proliferare dei brand lifestyle, meno rigidi in termini dimensionali e anche quindi più adatti al tessuto immobiliare e ricettivo italiano. Ad oggi 1 camera d’hotel ogni 5 appartiene, è gestita o è marchiata da una catena domestica o internazionale”.

D’altra parte, le catene alberghiere (soprattutto quelle internazionali) continuano a dare priorità alla loro espansione nelle prime 4 città italiane, essendo infatti Roma, Milano, Venezia e Firenze le destinazioni con il maggior numero di alberghi di catena (il 39% del totale degli alberghi di catena).

La pressione dei player globali sull’Italia non è mai stata così evidente e sono impressionanti i numeri relativi ai brand presenti: alla chiusura del censimento si contano 155 brand internazionali presenti in Italia, erano “solo” 75 appena 10 anni fa, una crescita del 100%.

I gruppi alberghieri con il maggior numero di hotel sono Best Western Hotel Group, Accor, Marriott International, B&B Hotels e Minor Hotels, che detengono il 19% degli hotel di catena in Italia. Le prime 3 catene domestiche (per numero di hotel) sono Gruppo UNA, Apogia Hotels e ITI Hotels.

I gruppi alberghieri presenti sul suolo italiano sono passati da 138 a 270. Di questi, oggi, il 73% sono gruppi domestici. Negli ultimi anni, anche grazie al ricambio generazionale ai vertici dei gruppi italiani, è crescente l’interesse da parte di investitori esteri nello sviluppo dei gruppi domestici.

Sono infatti diverse le operazioni di vendita o joint venture tra fondi di investimento o altre catene estere e i gruppi italiani. Tra le ultime ricordiamo l’acquisizione del 75% di Mira Hotels & Resorts da parte di DSR Hotel Holding; l’acquisizione del 100% di Baglioni Hotels da parte della catena messicana Palace Resorts; la JV tra il Gruppo Pellicano e la società di asset management paneuropea Aermont Capital.

Nei prossimi anni (2024-2027) è in programma lo sviluppo e/o affiliazione di 232 hotel, di cui il 68% appartenenti a gruppi internazionali, e di cui 5 hotel nel segmento economy; 35 hotel nel segmento midscale; 83 hotel nel segmento upscale; 93 hotel nel segmento luxury; 16 hotel il cui segmento di appartenenza non è al momento noto.

Le prime 5 destinazioni per numero di hotel in pipeline sono Roma (18%), Milano (10%), Venezia (6%), Firenze (6%) e Napoli (3%). Per quanto riguarda la tipologia di destinazione, il 39% degli hotel sarà localizzato in città d’arte, il 22% in destinazioni leisure, il 15% in destinazioni sun & beach e l’11% in destinazioni business. Il 21% degli hotel in pipeline sarà marchiato da Marriott International, Accor e Radisson Hotel Group.

Considerando la numerosa pipeline di 232 hotel previsti tra il 2024 e il 2027, e ipotizzando che molti progetti siano ancora sconosciuti, non c’è dubbio che la presenza delle catene alberghiere in Italia passerà probabilmente dall’attuale 20,1% a oltre il 22% tra 3 anni, portando ad un’accelerazione del processo di consolidamento del mercato.

Il tasso di penetrazione delle catene in Italia – fa osservare Irina Hernández, Senior Analyst Thrends è ancora tra i più bassi in Europa, tuttavia, da un lato l’interesse degli investitori internazionali verso il nostro paese, soprattutto nel segmento luxury, e dall’altro la diminuzione delle camere di hotel in Italia, porterà molto probabilmente la presenza delle catene alberghiere in Italia dall’attuale 20,1% a oltre il 22% tra 3 anni, con una conseguente accelerazione del processo di consolidamento del mercato”.

Italia, le catene alberghiere “pesano” oltre il 20% in termini di camere: il report di Thrends - Ultima modifica: 2024-02-23T08:06:00+01:00 da Gianluca Miserendino

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HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
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