La centralità del capitale umano nell’indagine sui general manager europei di EHMA

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Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macro-industria turistica, ha condotto uno studio che viene presentato oggi, 13 aprile, nell’ambito del 50esimo Annual General Meeting dell’EHMA a Venezia.
Lo studio è stato realizzato a fine marzo 2024 su un campione di oltre 120 General Manager soci EHMA provenienti da 17 paesi europei e rappresentativi sia di grandi catene che di realtà indipendenti (42% e 58% dei rispondenti).
I punti principali che emergono da The Challenges of Human Capital in the Hospitality Sector riguardano la difficoltà nella ricerca di nuovi talenti, il valore dell’atteggiamento del candidato (motivazione, voglia di imparare e interesse a migliorarsi) nel processo di selezione del personale e la rilevanza della remunerazione per trattenere il personale nelle strutture.

Le difficoltà nell’acquisizione di talenti
Lo studio della società di ricerca e consulenza guidata da Francesco di Cesare, ha evidenziato come il reperire candidati qualificati sia la sfida più impegnativa per i General Manager intervistati (62% del campione). Di questi, il 75% afferma che le strutture di minori dimensioni (<50 camere) trovano difficile o molto difficile assumere personale qualificato. La percentuale scende al 64% in riferimento alle realtà di medie dimensioni (50-200) e al 54% nel caso delle grandi strutture (>200).
Riguardo gli specifici ruoli, la ricerca evidenzia come le figure professionali con compiti operativi ma già dotate di una buona esperienza siano le più difficili da trovare (confermato dal 74% degli intervistati), seguite da figure di middle management (62%), da risorse junior o alla prima esperienza lavorativa in ruoli operativi (49%) e da senior/top managers (44%).
“Siamo felici di aver potuto contribuire al 50esimo Annual General Meeting dell’EHMA con uno studio specifico sulla gestione del capitale umano nell’hotellerie di lusso”, afferma Francesco di Cesare – Presidente Risposte Turismo. “Tra i temi analizzati – continua di Cesare – l’acquisizione di nuovo personale è un aspetto strategico per il settore dal momento che le risorse umane, interagendo con il cliente finale, hanno un enorme impatto sulle performance complessive delle strutture alberghiere. Se l’Europa, destinazione leader mondiale nel turismo, vuole poter continuare a crescere e, soprattutto, offrire ai turisti servizi di qualità, questo fronte deve diventare una priorità”.

Le caratteristiche nella selezione del personale
Per quanto riguarda il processo di assunzione, i general manager intervistati hanno affermato di tenere maggiormente in considerazione l’atteggiamento (motivazione, voglia di imparare e interesse a migliorarsi) del candidato (30%), prima ancora dell’esperienza che ha maturato (25%) e dei propri valori personali (20%). Solo il 4% ha affermato di valutare le qualifiche accademiche e nessuno ha menzionato l’età, a dimostrazione di quanto il comparto sia capace di assorbire personale con background formativo, competenze e anzianità differenti.

Al fine di attrarre nuovi e giovani talenti verso il settore dell’hotellerie di lusso, invece, il 42% dei general manager intervistati considera fondamentale creare awareness tra i giovani attraverso campagne social, il 23% sostiene sia importante avvalersi delle testimonianze di ambassador, il 19% supporta l’organizzazione di attività di orientamento nelle scuole e il 13% ritiene utile rimodulare i termini dei contratti (soluzione adottata maggiormente tra i paesi dell’Europa meridionale 19% rispetto a quelli del nord 6%).

Retribuzione, welfare e benefit
La ricerca prosegue con un’analisi delle complessità relative alla fidelizzazione dei professionisti già inseriti in azienda. Dal focus sugli specifici elementi che spingono il personale a rimanere all’interno della stessa struttura risulta che, gli aspetti materiali del rapporto di lavoro sono i più rilevanti. Rispetto a dieci anni fa, infatti, i rispondenti hanno riscontrato la maggiore attenzione dei dipendenti al compenso annuo lordo (82%), al welfare aziendale, ai benefit (71%) e alle opportunità di carriera (61%).

Per quanto riguarda, invece, le specifiche categorie professionali, emerge che le figure più difficili da trattenere sono quelle junior o alla prima esperienza con ruoli operativi (65% dei rispondenti) per le quali il periodo medio di permanenza in struttura è di circa 2,4 anni.
A seguire, i ruoli operativi con maggiore esperienza (47%, per una permanenza media pari a 5,2 anni), il middle management (26%, permanenza media 6,6 anni), e infine il senior/top management (11%, permanenza media 8,4 anni).

In base ai risultati dell’indagine, inoltre, Risposte Turismo ha rilevato un’alta mobilità dei professionisti internamente al settore. Il 53% degli intervistati, infatti, conferma un forte scambio di personale tra hotel diversi. Il 28%, invece, riscontra spostamenti dall’hotellerie ad altri settori che appartengono alla macro-industria turistica (agenzie di viaggi, tour operator…). Bassa, invece, la mobilità all’interno della stessa struttura (10% degli intervistati) come anche la ricollocazione dal settore hotellerie ad altri comparti (9%).

La centralità del capitale umano nell’indagine sui general manager europei di EHMA - Ultima modifica: 2024-04-13T00:07:00+02:00 da Redazione

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