Parla mister Accor: “L’Europa? Un disastro. Senza regole comuni il turismo non riparte”

“Quest’estate abbiamo perso il 40% rispetto allo scorso anno, dopo un marzo da -90%. Poi – dal primo luglio ad inizio settembre – c’è stata una breve ripresa. Ora siamo al -60% rispetto allo scorso anno“. E’ questo lo stato dell’arte di Accor secondo il ceo Sébastien Bazin, che ha detto la sua nel corso di un’intervista concessa all’emittente France Inter. Quanto all’immediato futuro, “con i vari provvedimenti di coprifuoco, le cose non andranno meglio“, ha detto il manager, poco ottimista anche per Ognissanti, perché “le persone in questo momento prenotano con quattro giorni di anticipo“.

L’Europa peggio di Cina e Usa
L’Europa, dove Accor fa segnare il 50% del suo fatturato, “è un disastro“, secondo Bazin, che ha sottolineato “una totale incoerenza tra le misure prese dai diversi Paesi: per il viaggiatore questo è incomprensibile, e quindi non viaggia. Sarebbe finalmente il momento di stabilire regole comuni tra i diversi Paesi per consentire la ripresa del turismo”. Secondo il ceo di Accor, la Cina “ha gestito molto meglio la situazione” e gli Stati Uniti “soffrono meno, perché contano su 350 milioni di turisti interni potenziali“. Quindi la crisi piena è tutta europea, “insieme all’America Latina“.

Le idee per resistere
Bazin ha spiegato alla radio transalpina che la sua catena di hotel offre pieno sostegno ai ristoratori francesi soggetti al coprifuoco, e che offrirà ai proprietari di “personalizzare del ristorante dell’hotel con il loro marchio, la loro identità, il loro menu, la loro tovaglia“. In aggiunta “accoglieranno i clienti del loro quartiere e si assicureranno che questi clienti pernottino da noi a prezzo di costo” per rispettare il coprifuoco delle 21:00, che porterà a “una diffusione del margine“. Il gruppo Accor ha registrato perdite nette per 1,5 miliardi di euro nella prima metà dell’anno e taglierà 1.000 posti di lavoro nell’ambito del suo piano di risparmi.