Real estate alberghiero, EY disegna lo scenario: Italia tornata ai volumi pre-Covid. E anche il 2022 promette bene

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Un ritorno ai volumi pre-Covid, con il lusso a farla da padrone, una forte spinta dagli investitori internazionali e un focus prepotente sulle “quattro sorelle” Roma, Milano, Venezia e Firenze. E’ questo lo scenario dell’immobiliare alberghiero disegnato dall’EY Italy hotel investment report 2021.

Il mercato italiano degli investimenti alberghieri – secondo lo studio – conferma la propria crescita e solidità segnando nel 2021 un rimbalzo del +92%, con un volume totale di 2,1 miliardi di euro, 57 transazioni e quasi 12.000 camere passate di mano lo scorso anno. Dopo un 2019 da record e un 2020 impattato fortemente dalla pandemia Covid-19, il mercato italiano degli investimenti alberghieri ha pertanto recuperato toccando livelli superiori alla media decennale.

Marco Zalamena, Head of Hospitality di EY in Italia, dichiara: “I risultati del nostro report, in particolare l’aumento del numero di operazioni cresciuto del 92% rispetto al 2020, confermano da un lato come l’interesse nel Paese da parte degli investitori internazionali e nazionali sia ancora molto forte e dall’altro come la fiducia nella ripresa in termini di flussi turistici e performance operative sia robusta e decisiva per il futuro del Paese. Le grandi città come Roma, Milano, Venezia e Firenze confermano la propria attrattività rappresentando il 52% degli investimenti totali e con riferimento alle prestazioni alberghiere, dopo il calo del 2020 (-68% di RevPAR in media rispetto al 2019) dovuto alle chiusure e alle limitazioni dei viaggi nell’anno, le performance a dicembre 2021 registrano un rimbalzo del +82%, anche se ancora inferiore ai livelli dell’anno 2019”.

Il volume degli investimenti è stato favorito da alcune recenti ed importanti cessioni di portafoglio, in primis l’acquisizione del secondo operatore italiano di resort Bluserena, nonché da asset trofeo in destinazioni privilegiate, ovvero il Grand Hotel de la Minerve a Roma, il Bauer Giudecca e il Luna Baglioni a Venezia.

Si rileva inoltre un significativo e crescente interesse per i resort che hanno raggiunto una significativa quota del 43% del mercato degli investimenti, rappresentando una asset class resistente, soprattutto grazie a una forte domanda interna, per gli investitori.

Le città dei primi 4 mercati di riferimento, ovvero Venezia, Roma, Milano e Firenze, hanno rappresentato il 52% degli investimenti totali (in linea con il 2019) confermando il focus degli investitori su specifiche destinazioni chiave. Venezia si conferma la città più costosa d’Italia in termini di prezzo per camera. Venezia e Roma raggiungono congiuntamente il primato nel 2021 come destinazioni più attraenti registrando 326 milioni di euro in volume (16%), seguite da Milano (14%) e Firenze (4%). Le città secondarie registrano un limitato interesse degli investitori rappresentando il 4% del volume totale e una dimensione media della singola transazione inferiore ai 10 milioni di euro.

Gli investitori continuano a concentrarsi sul mercato delle 5 stelle e del lusso, che rappresenta quasi il 40% del volume totale degli investimenti, mentre il segmento dei 4 stelle è stato guidato dalle acquisizioni di portafoglio.

Nel 2021 il 78% delle transazioni sono state effettuate da acquirenti internazionali, soprattutto europei (Regno Unito, Spagna, Germania). Gli investitori extraeuropei hanno rappresentato il 13% del volume totale.

Gli investitori internazionali stanno continuando a perseguire opportunità nel mercato italiano e una quantità significativa di liquidità sembra pronta ad essere investita nel 2022 sia in opportunità core che value add. Si prevede che gli investitori istituzionali e core aumentino i loro investimenti nel 2022 non appena le performance operative si stabilizzeranno. Le banche tradizionali e le risorse del private equity stanno tornando a finanziare le acquisizioni e lo sviluppo degli hotel, così come le spese di ristrutturazione. Considerando i deal attualmente in pipeline e l’assenza di grandi portafogli in vendita, una parte del capitale disponibile potebbe rimanere non allocato nel corso del 2022 a causa della mancanza di prodotti coerenti con le esigenze degli investitori.

Real estate alberghiero, EY disegna lo scenario: Italia tornata ai volumi pre-Covid. E anche il 2022 promette bene - Ultima modifica: 2022-02-16T08:20:00+01:00 da Redazione

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