Come sappiamo, gli effetti del covid-19 sul turismo sono stati avvertiti in tutto il mondo, con restrizioni di viaggio, blocchi e cancellazioni di eventi importanti ovunque. Prima dell’avvento della pandemia nel 2020 erano previsti 1,6 miliardi di arrivi internazionali a livello globale; il turismo contribuiva in modo determinante all’economia del pianeta, la sua incidenza era pari al 10% del Pil mondiale.
In questo momento in cui non si può viaggiare all’estero, la ripartenza dei flussi turistici intercontinentali è una grossa incognita e le persone per un po’ preferiranno non allontanarsi troppo da casa, il turismo interno può essere la linfa vitale per molte destinazioni turistiche, tra cui anche l’Italia. Ma, come sottolinea Amber Barnes, analista di viaggi e turismo di GlobalData: “È fondamentale intraprendere azioni strategiche per avviare la ripresa. Devono essere implementate ora, altrimenti sarà troppo tardi” .
L’ultimo rapporto di GlobalData, “Case Study: azioni strategiche che le destinazioni possono intraprendere”, rivela che alcuni Paesi come la Thailandia hanno già avviato campagne di marketing per iniziare il processo di ripresa. Le autorità e le compagnie turistiche tailandesi hanno mostrato di essere particolarmente attive nella promozione durante la pandemia.
“Nel 2019, la Thailandia ha visto 135 milioni di viaggi nazionali e si prevede che raggiungerà i 160 milioni entro il 2023 con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 4%” spiega Barnes. “Anche se potrebbe esserci un calo nel 2020 a causa della pandemia, il turismo interno ha il potenziale di crescere grazie all’aumento dell’attività promozionale, offrendo un possibile vantaggio economico alla destinazione”.
