Turismo: qual è la situazione negli altri Paesi d’Europa?

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L’ultimo decreto non ha dato ancora il via libera al nostro turismo. Oggi inizia la fase 2, ma non ci si può spostare per andare in vacanza, soprattutto non si può ancora uscire dalla propria regione, se non per motivi di lavoro, di salute o per rientrare nelle proprie abitazioni. La stagione estiva è alle porte, ma il comparto turistico italiano vive ancora nell’incertezza.
In tutto ciò, alcune Regioni scalpitano. In Alto Adige, per esempio, la giunta provinciale ha approvato un disegno di legge che, oltre alla riapertura di alcune attività produttive e commerciali, dal 25 maggio prevede la ripartenza di hotel e funivie.

L’incidenza del turismo

L’impatto economico del blocco degli spostamenti, la chiusura dei confini, lo stop dei voli, è enorme a livello planetario, ma lo è innanzitutto per quei Paesi che vivono maggiormente di turismo. È il caso anche dell’Europa meridionale, dove la ripresa dalla crisi del 2008 si è basata in larga misura sul settore, diventato vitale per le economie nazionali. Secondo la Banca mondiale, infatti, il turismo incide per il 20% del Pil in Grecia, per il 18% in Portogallo, il 15% in Spagna e il 13% in Italia.

In base alle stime della commissione europea quest’anno gli hotel e i ristoranti dell’UE perderanno la metà delle loro entrate. I ricavi del turismo sono diminuiti del 95% in Italia e del 77% in Spagna a marzo, secondo il gruppo bancario UBS, riporta The Guardian in un articolo che analizza le condizioni in versano al momento gli operatori turistici nei vari Paesi dell’euro.

La situazione negli altri Paesi dell’UE

In Italia molti imprenditori del comparto si lamentano delle decisioni prese dal Governo, premono per la ripartenza… ma cosa sta succedendo nel resto d’Europa?
In Germania la cancelliera Merkel ha detto chiaramente che al momento non è possibile andare in ferie. Inoltre, almeno fino a metà giugno i tedeschi non potranno viaggiare oltre confine. Idem in Francia, dove dall’11 maggio saranno consentiti spostamenti in un raggio di 100 km da casa, il primo ministro ha affermato che “non sarebbe ragionevole immaginare di viaggiare molto presto all’estero”, e i confini sono chiusi anche per l’incoming.

In Spagna, invece, il ministro degli esteri ha dichiarato che il paese si riaprirà gradualmente al turismo, ma non accadrà fino a quando non sarà nelle condizioni di poter garantire sicurezza ai turisti. Il Paese è tra quelli più colpiti al mondo dal coronavirus, anche se alcune destinazioni turistiche spagnole sono rimaste pressoché indenni, lasciando ben sperare per la stagione estiva.
In compenso le Baleari si collocano tra le aree più sicure in Europa con uno dei più bassi tassi di contagio. La speranza è che i turisti internazionali possano visitare Maiorca e Ibiza a partire da fine luglio.

In Portogallo, che finora ha mantenuto il suo bilancio delle vittime da covid inferiore a 1.000, vengono rilasciati buoni a coloro che sono costretti ad annullare, permettendo loro di riprogrammare i viaggi fino alla fine del 2021. Alcuni hotel e ristoranti contano di riaprire, ma il capo dell’associazione per gli affari turistici dell’Algarve ha affermato che molti non lo faranno. È improbabile che i visitatori stranieri tornino fino ad aprile del prossimo anno, ha detto.

La Grecia e Cipro – che vivono di turismo e oltre un quinto dei posti di lavoro è impiegato nel settore, quasi il doppio della media UE – premono affinché l’UE crei un protocollo con linee guida di viaggio comuni per evitare confusione e discrepanze tra i vari Paesi dell’UE. La Grecia prevede di partire con la stagione a luglio, grazie a un basso tasso di infezione e decessi da Covid-19 che alimentano l’ottimismo e le permetterebbe di proporsi come destinazione sicura.

I resort della Grecia settentrionale stanno cercando di aumentare l’occupazione attingendo dai vicini stati balcanici che oltretutto hanno gestito bene la pandemia. Romania, Bulgaria, Serbia e Macedonia insieme hanno una popolazione di 40 milioni di persone che possono spostarsi in auto.

Paesi avvantaggiati?

Tra le ipotesi che si stanno facendo a livello europeo, la possibilità che il turismo riparta  con più vigore negli Stati meno colpiti dalla pandemia da covid-19, come Repubblica Ceca, Slovacchia e Croazia, che hanno riportato un basso numero di infezioni. La tabella di marcia dell’UE per i trasporti e il turismo suggerisce infatti che le restrizioni di viaggio potrebbero essere allentate prima tra aree con una circolazione del virus relativamente bassa. Si ipotizza anche l’introduzione di una sorta di “passaporto Covid-19” che certifichi la salute del turista prima del viaggio o con test in loco una volta arrivati.

 

Turismo: qual è la situazione negli altri Paesi d’Europa?
- Ultima modifica: 2020-05-04T09:25:35+02:00
da Redazione

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