“L’estate nera degli alberghi italiani” titola il recente comunicato con cui Confindustria Alberghi manifesta la preoccupazione degli operatori turistici ora che la stagione estiva volge al termine. I dati Istat parlano di un calo del fatturato dell’88% per l’hotellerie nazionale nel secondo trimestre dell’anno. Ma non sarebbero confortanti nemmeno i primi dati a consuntivo del trimestre che va da giugno ad agosto – rende noto l’associazione -, periodo in cui l’hospitality italiana registra circa il 65% degli introiti annui (tra i 12,5 e i 13,6 miliardi di euro in tempi pre-covid).
Da una prima indagine di Confindustria Alberghi infatti emerge un quadro estivo eterogeneo e complesso per il comparto, con alcune destinazioni di norma molto gettonate, in particolare le città d’arte (-70/95% il fatturato degli hotel rispetto al 2019, -60% le presente, -70% e oltre i pernottamenti), e l’intero segmento lusso in grande sofferenza; il tutto dovuto principalmente alla mancanza pressoché totale degli stranieri, in particolare da oltreoceano. Migliori le performance delle località italiane di mare, montagna o campagna: nel clou dell’estate molte destinazioni hanno registrato il tutto esaurito, ma “ciò non compensa le gravi perdite subite a causa della pandemia, molte strutture sono comunque state costrette a rimanere chiuse”, sottolinea Confindustria Alberghi.
Un albergo virtuoso a Napoli
Sono molti gli hotel sparsi per l’Italia che non si sono persi d’animo e hanno portato a casa ottimi risultati in questa stagione insolita. Ne è un ottimo esempio un hotel partenopeo, per l’esattezza nel quartiere di Bagnoli, situato per giunta di fronte all’area dismessa dell’Italsider, che nell’estate della pandemia ha registrato ben l’84% di occupazione camere, surclassando di quasi il doppio i “competitor” che si sono arrestati al 49%. Si tratta dell’Hotel Nuvò, 4 stelle ospitato in una palazzina liberty, con 37 camere e tra i servizi anche un’area fitness e parcheggio.
L’albergo ha saputo adottare la migliore strategia di marketing e di revenue management. “Siamo stati capaci di offrire tariffe in linea con il periodo storico che stiamo vivendo. Siamo sempre stati un albergo social, abbiamo cura del cliente a partire dalle tariffe costruite su misura degli ospiti. Forse, in questo momento, siamo stati bravi a intercettare anche una tipologia di clientela, di prossimità o di regioni vicine e abbiamo offerto un servizio adatto ai tempi”, ha raccontato Tonio Alterio, amministratore dell’albergo dal 2011 a Repubblica.
Da quanto si evince, l’Hotel Nuvò ha promosso i suoi punti di forza al meglio: un servizio d’eccellenza e la posizione strategica – vicina al mare, ben collegata al centro di Napoli, con molteplici opportunità di svago (dalla visita ad Pompei ed Ercolano o ai tesori dell’Area Flegrea alle passeggiate in bici, messe a disposizione dallo stesso hotel, per esempio). Il tutto azzeccando la migliore politica tariffaria, che non è poco.
L’hotel infine ha scelto di sfruttare al meglio l’opportunità data dal Governo accentando il bonus vacanze. “Abbiamo ospitato francesi, tedeschi, pochi spagnoli e molti italiani, in gran parte dalla Lombardia – si legge sempre su Repubblica -. Siamo stati attenti a noi e agli altri ospiti della struttura, rispettando le norme, ed è andato tutto bene. Abbiamo cominciato in sordina, poi ci siamo accorti che le cose funzionavano e alla fine, a conti fatti, agosto è stato un mese più che favorevole“.