I toni milanesi dell’Urban Hive Hotel, un salotto accogliente nel quartiere di Brera

Foto di Paolo Valentini

Leggi anche

Blu per gli spazi comuni, rosa, verde, celeste, arancio e giallo nelle camere: il colore diventa un elemento caratterizzante per gli spazi dell’Urban Hive che ha aperto da poche settimane a Brera e intende offrire ambienti ibridi e polifunzionali agli ospiti a alla città

Foto di Paolo Valentini

Siamo partiti da una riflessione sul rinnovato ruolo dell’ospitalità, sul modo di pensare e progettare gli hotel: non più realtà chiuse e a sé, ma spazi con un nuovo e forte rapporto con la città. Il risultato è la creazione di ambienti ibridi e polifunzionali, capaci di offrire esperienze sia agli ospiti sia agli abitanti della città”. Questa la sintesi del concept che ha guidato Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino, architetti e soci fondatori dello studio milanese Vudafieri Saverino Partners, nella definizione del progetto del nuovissimo Urban Hive Hotel, aperto poche settimane fa nel cuore di Brera a Milano.

Urban Hive è un 4 stelle nato dalla completa rivisitazione di quello che fu lo storico Carlyle Brera su corso Garibaldi, un hotel pensato per rispondere a bisogni nuovi, contemporanei, basati sull’unione di esigenze di natura sia business che leisure, con aree coworking, proposte food & beverage e spazi per il fitness. Gli spazi disegnati da Vudafieri e Saverino sono il risultato di un processo di ricerca profonda sui significati del vivere, del viaggiare, del concepire nuove modalità di abitare spazi e tempo, che ha così condotto alla definizione di un diverso concetto di ospitalità, dal carattere “urbano”, pensato per unire differenti esperienze attorno al valore del segno distintivo, del servizio personalizzato, del rapporto tra estetica e funzione, tra atmosfera e identità.

Mix and Match
Foto di Paolo Valentini

Tavoli, sgabelli e poltrone coloratissime di Pedrali sono stati collocati sia nelle camere che negli spazi comuni mixandoli con gli arredi realizzati su disegno da Vudafieri Saverino Partners, fedeli alla tradizione milanese dell’atelier creativo. Della collezione Babila, disegnata da Odo Fioravanti, poltrone e sgabelli caratterizzati dalla semplicità delle forme che riflettono il gusto per la tradizione e l’innovazione. La poltroncina ha una scocca imbottita rivestita in finta pelle o tessuto e una struttura in tubo d’acciaio, lo sgabello in frassino ha gambe affusolate che si innestano in una seduta imbottita. La poltrona Héra (design di Patrick Jouin) è invece un modello in legno (frassino o noce americano) che sintetizza il concetto di leggerezza e lo unisce a quello di comfort. Una seduta dotata di uno schienale in multistrato curvato tridimensionale, comodo alla presa, mentre il sedile imbottito in schiuma di poliuretano espanso flessibile (che può essere rivestito in tessuto, pelle o eco-pelle) è supportato da cinghie elastiche che ne massimizzano l’accoglienza. Per l’outdoor la scelta è ricaduta sulle Tribeca, una collezione di successo nata dagli echi della memoria, di fatto una reinterpretazione delle classiche sedute da terrazza in stile anni Sessanta realizzate in acciaio con intreccio.

Foto di Paolo Valentini

Dinamico e vibrante
“Fin dall’inizio la proprietà ci ha chiesto di realizzare un hotel che potesse essere vissuto in tutte le fasi della giornata, rispondendo a necessità diverse e aprendosi alla città. Da qui la visione circolare dell’uso degli ambienti comuni, in modo da valorizzare la superficie per darle differenti destinazioni d’uso nel corso della giornata. Un altro aspetto importante per la committenza era che l’hotel fosse caratterizzato da un’atmosfera informale: uno spazio accogliente e intimo, dove gli ospiti potessero sentirsi come a casa propria”, raccontano gli architetti.

Foto di Paolo Valentini


Ma oltre a soddisfare gli input dati della committenza gli architetti, come spesso accade, sono partiti realizzando una inspiration board che mettesse in evidenza mood e parole chiave. “Si tratta di un importante strumento, utile sia a noi come linea guida, sia al cliente per avere un’idea il più precisa possibile di quello che sarà il progetto nel concreto. Nello specifico, per Urban Hive abbiamo lavorato sull’idea di ‘salotto accogliente, intimo e informale’: un luogo che potesse essere ‘romantico e creativo’ ma allo stesso tempo ‘moderno e internazionale’, senza rinunciare a un tocco di design ‘alla milanese’. Abbiamo lavorato su pattern sovrapponibili, sull’accostamento di materiali raffinati e grezzi, su una combinazione di colori decisi e su dettagli ed elementi di soft decoration inaspettati”, sottolineano Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino. Il risultato è un luogo pieno di colore e personalità in cui convivono i simboli del passato e l’anima moderna di Milano: il quartiere cool di Brera, con la sua vocazione intellettuale e anticonformista, ritrovo di artisti e scrittori, nonché sede della Pinacoteca ma anche di gallerie e atelier, caffè e bistrot, circoli culturali, cinema e teatri, ha decisamente ispirato l’anima dell’hotel inteso come luogo di incontro.

Benessere acustico

Per garantire il giusto isolamento tra le varie porzioni dell’hotel e soprattutto garantire la necessaria privacy agli ospiti è stato scelto di applicare in fase di ristrutturazione il sistema Primate Phono di Primate. In particolare, nelle partizioni orizzontali è stato applicato il materassino Primate Phonomax PR, soluzione top di gamma della linea Acustica R-evolution, che assicura un ottimo isolamento ai fastidiosi rumori da calpestio e un’elevata resistenza alla lacerazione superficiale, ideale in presenza di qualunque tipologia di solaio. Il sistema oltre a garantire elevate performance acustiche è anche virtuoso in termini di sostenibilità perché realizzato con materiali da riciclo (al 41%) e per questo ha ottenuto la certificazione accreditata da Bureau Veritas. Inoltre, l’intera gamma di isolanti acustici è stata promossa anche per la salubrità e l’assenza di sostanze nocive di ogni singolo prodotto.

Foto di Paolo Valentini

Vivere a colori
Informale, accogliente, social, cosmopolita, giovane e colorato… sì, perché a Urban Hive il colore decisamente non manca, anzi è senza dubbio un elemento caratterizzante, un protagonista assoluto e strumento fondamentale per trasmettere quei valori ricercati dalla committenza: “La scelta dei colori è nata dalla nostra esperienza e da un continuo e costruttivo scambio con il cliente. Per le aree comuni abbiamo optato per una tonalità che rendesse lo spazio subito riconoscibile, dandogli un forte valore identitario e allo stesso tempo un tocco unico e non convenzionale. I colori delle stanze sono invece declinati in toni delicati e mai urlati, contrastati dalle tende e dagli accessori che presentano accenti più vivaci. Abbiamo selezionato palette differenti per ogni piano creando un gioco di contrasti”.
L’accurato studio sul colore per la ridefinizione delle 97 camere e suite – 5 tipologie diverse distribuite su 7 livelli – ha dato vita alla scelta di tre palette che si alternano sui piani delle camere – rosa terracotta, verde menta e celeste – e che nelle stanze contrastano con i tendaggi in color blu di Prussia, arancio Persia e giallo Ambra (realizzati da Dedar).
Il vibrante tono del blu Pavone invece, intenso e sofisticato, è la tonalità base scelta per tutti gli spazi comuni, compresa la lobby che viene trasformata in punto di incontro privilegiato per ospiti e milanesi, per un appuntamento di lavoro, un cocktail o un caffè al Portico84 Cafè&Bar – con i tavolini che si espandono anche sotto i portici di Corso Garibaldi – dove domina un bancone semi circolare in noce canaletto con il top in marmo e finiture in ottone con motivi geometrici a losanghe che richiamano la nuance cromatica delle pareti. In questo spazio vetrato e aperto la reception non è più il fulcro della hall ma ne diviene parte integrante, unendo funzioni come quella di lounge bar e spazio per eventi.

Luce sartoriale

Frutto della creatività dei designer Servomuto, le lampade Calypso Floor di Contardi Lighting si inseriscono perfettamente nel mood di Urban Hive grazie ai colori decisi e alle forme ispirate ai motivi dell’art déco. I paralumi, realizzati con tessuti impermeabili e ignifughi in materiali anallergici e atossici, sono impreziositi da decorazioni che si abbinano ai toni vividi tipici della cultura sudamericana. Lo stelo è laccato nero e rivestito in pelle nella parte superiore, abbinato al raffinato tavolino in marmo verde Guatemala per creare un coinvolgente dialogo materico. Dal catalogo Contardi Lighting arriva anche, oltre a Calypso, la lampada Audrey, disegnata da Massimiliano Raggi, e ispirata al celebre cappello indossato da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”. Una lampada pensata specificatamente per l’hospitality, composta da due versioni da tavolo, oltre ai modelli da terra e sospensione. L’alternanza di cotone nella parte superiore e inferiore, tessuto bouclé nella parte centrale e velluto nelle passamanerie crea un affascinante gioco materico accentuato dal cordone di seta intrecciato che riveste lo stelo.

Spirito libero
Al piano terra, nella lobby, troviamo disseminati divani colorati su un parquet in rovere chiaro, librerie in legno, oggettistica pop, grafiche e illustrazioni, un mix perfetto per rendere l’ambiente caldo e accogliente al punto giusto, capace di creare un’atmosfera rilassata e vivace grazie anche alle luci soffuse.

Foto di Paolo Valentini


Dalla lobby, passando da una scenografica scala in rovere e acciaio, si accede a un piano mezzanino che affaccia sulla hall, un luogo dedicato alle colazioni ma che in tarda mattinata si trasforma in uno spazio di lavoro flessibile pensato per accogliere le molte startup in cerca di luoghi di condivisione e contaminazione. Attrezzato con pareti mobili, per ottenere ambienti modulari dove poter ricavare sale meeting, zone business per riunioni e conference call e rivestito da una originale carta da parati con raffigurate alcune architetture iconiche di Milano, disegnata dallo studio creativo 150UP che in Urban Hive si è occupato della brand vision selezionando oggetti di design, libri illustrati e realizzando grafiche per gli interni, gli ascensori e le finestre oltre che per i piatti in ceramica e i poster presenti in tutto l’hotel.
Il progetto di Vudafieri e Saverino ha compreso il disegno di tutti gli arredi: le parti comuni, le stanze – dai letti alle testiere in legno con inserti in metallo, dai comodini alle librerie e scaffalature fino agli specchi e degli spazi comuni – ma non solo, la moquette dal patchwork geometrico e dal fascino vintage lungo i corridoi, il dialogo tra superfici e rivestimenti, riflettono una scelta d’interior studiata su misura e che riflette le due anime della milanesità contemporanea: il mondo del business e quello della creatività, di cui il quartiere di Brera è il simbolo indiscusso.

I toni milanesi dell’Urban Hive Hotel, un salotto accogliente nel quartiere di Brera - Ultima modifica: 2023-04-16T14:22:36+02:00 da Sabrina Piacenza

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

HD – Single Template - Ultima modifica: 2021-09-24T15:19:00+02:00 da Redazione Digital Farm
css.php