L’Anima e il Salento

E’ uno dei più bei resort dell’intero Mare Mediterraneo, realizzato ex novo nel 2010 sembra il risultato di una storia secolare. 181 tra camere e suites nel corpo centrale, la Corte, appartamenti su uno e due piani nelle casette del Borgo, appartamenti da 250 metri quadrati con piscina privata nelle ville, quattro ristoranti, Centro congressi, quattro piscine di cui una coperta e riscaldata, il tutto circondato da uliveti e immerso nella macchia mediterranea. Lo staff ammonta a 420 persone. La proprietà dispone anche del campo da golf da 18 buche del San Domenico, della Masseria San Domenico, della Masseria Cimino, il tutto nel raggio di cinque chilometri
E’ uno dei più bei resort dell’intero Mare Mediterraneo, realizzato ex novo nel 2010 sembra il risultato di una storia secolare. 181 tra camere e suites nel corpo centrale, la Corte, appartamenti su uno e due piani nelle casette del Borgo, appartamenti da 250 metri quadrati con piscina privata nelle ville, quattro ristoranti, Centro congressi, quattro piscine di cui una coperta e riscaldata, il tutto circondato da uliveti e immerso nella macchia mediterranea. Lo staff ammonta a 420 persone. La proprietà dispone anche del campo da golf da 18 buche del San Domenico, della Masseria San Domenico, della Masseria Cimino, il tutto nel raggio di cinque chilometri

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La prima cosa che ti colpisce è l’autenticità del posto, della masseria del corpo centrale, la Corte, del borgo che la costeggia verso Sud, delle ville che la completano sul lato opposto, il tutto tra gli uliveti che circondano Borgo Egnazia e l’esplosione di vegetazione – bouganville, ulivi, fichi d’india, piante grasse e magre di tutti i generi – che la sommerge. Di fronte, un mare blu come un sogno a occhi aperti. Ti colpisce e ti emoziona l’atmosfera raccolta del corpo centrale di Borgo Egnazia, all’insegna del tufo e della pietra leccese, tufo e pietra leccese che pavimentano e fasciano l’intero complesso, camere e bagni compresi, all’insegna di un Genius Loci salentino che si esprime con i sacchi di noci, nocciole, mandorle e altra frutta secca appoggiati a contenitori cilindrici in pietra alti anche più di un metro colmi di semi di cereali, sacchi e contenitori cilindrici sparsi nella hall come nei corridoi. Altri elementi della civiltà contadina sono sparsi ovunque, i secchi appesi nel ristorante La Frasca nel borgo, le scale in legno che sembra invitino a salire verso l’ignoto. E poi le imponenti scale in pietra che salgono al piano nobile all’interno di una sorta di basilica rotonda sormontata da una cupola alta tra gli otto e i dieci metri, come nelle navate delle chiese, da cui pendono lampade che sembrano immensi lucernari. L’atrio successivo non ha scale ma ha sempre la cupola altissima che richiama l’infinito. E poi corridoi che sembrano navate di chiesa con i soffitti a crociera e colonne di pietra che si perdono in un gioco prospettico tipico delle certose monacali ma anche di certe masserie pugliesi che ho visitato sulle Murge. E poi i mille particolari di un arredo elegante quanto povero, con lampadari ricavati da gruppi di 56 enormi bottiglioni da due litri appesi sotto contenitori in legno appesi a loro volta all’incontrario sopra le bottiglie, il tutto illuminato da led. Siamo in un museo di arte moderna? Stesso gioco nel ristorante La Frasca nel Borgo con i tavoli in legno da osteria anni Trenta o Cinquanta, le sedie impagliate tipiche della mia infanzia subito dopo la seconda guerra mondiale. E poi i tessuti naturali, resi ignifughi ma pur sempre naturali, il cotone, il lino, che ricoprono poltrone e divani, che pendono dal soffitto, che sono appoggiati con eleganza sopra gli imbottiti il tutto con incredibile armonia di forme e colori, sempre tono su tono, sempre all’insegna di un candore sobrio, perfino discreto, ma sempre elegante. E poi le chiavi di antiche porte raggruppate a contrassegnare quadri non meno originali, con pagine di antichi manoscritti. E poi carte antiche sparse nei quadri e altre impilate e appoggiate su mensole di pietra. E poi candide ceramiche all’insegna dei personaggi della tipica ceramica pugliese come i due mori, lui mussulmano, lei cristiana, o viceversa, innamorati persi ma persi anche dal pregiudizio e dalla differenza di religione. E poi le ogive in ceramica che reinterpretano le pigne, segnale scaramantico. E poi le sedie verniciate di bianco appese all’incontrario sulle pareti della sala colazioni. E poi altri lucernari che richiamano le lucerne delle barche reinterpretati e appesi nelle camere come elementi di architettura oltre che come corpi illuminanti. E poi i tronchi e i legni di risulta raccolti in riva al mare e trasformati in sculture, e le gabbie degli uccelli a loro volta ingabbiate che troneggiano all’interno di uno degli atri. E poi i quadri retroilluminati dedicati agli enigmatici segni scaramantici che vengono verniciati sui trulli di Alberobello. E poi i lumi accesi la sera nella hall, negli atri, anche qui con la forte suggestione di una basilica illuminata da tremolanti candele di cera. E poi le piscine esterne immense, profonde, azzurre, collocate su terrazze di diversa altezza, e la piscina interna riscaldata non meno scenografica. E poi le piscine personali delle ville, una per singola abitazione, quattro per singolo complesso. E poi la palestra che si affaccia sugli ulivi dove pedalare, correre, camminare, sudare sollevando i pesi. E poi la piazza del borgo che potrebbe essere a Bari Vecchia o a Martina Franca, con la stessa forza espressiva delle piazze italiane del Sud, ammantate di verde, abbacinate dal sole nelle ore centrali del giorno, affollate al tramonto quando la vita urbana esplode con feste, carretti multicolori che offrono di tutto e di più, con il rincorrersi dei bambini, le chiacchiere degli adulti, lo stupore degli innamorati che si perdono negli occhi dell’amato, dell’amata, la saggezza degli anziani che commentano i fatti della vita, il frastuono allegro dei commensali dei ristoranti che si affacciano sulla piazza. E poi la quarta piscina esterna di Borgo Egnazia collocata nel Borgo ideata per i più giovani con un lato poco profondo riservato ai più piccoli. E poi l’eleganza degli interni del corpo centrale del Borgo di Egnazia, sempre all’insegna del tufo e della pietra leccese, con le grandi terrazze esterne che sembrano trasposte dai libri di Verga e di Pirandello, dove immagini le dame abbigliate nei loro abiti più eleganti accompagnate e controllate dalle donne più anziane che si mostravano ai giovani del borgo desiosi di corteggiarle o personaggi più in là con gli anni, più carismatici, che si mostravano per farsi ossequiare. E poi i cortili interni delle casette del Borgo, che sembrano così autentici e discreti anche perché la loro forma è stata dettata dagli ulivi preesistenti attorno ai quali è cresciuto il Borgo e non viceversa. E poi gli spazi in cui perdersi nelle suite con i doppi bagni, le camere con materassi grandi come piazze d’armi, alti come pareti da scalare, studiati per sprofondare nel sonno ma anche per amare con trasporto. E poi box doccia doppi e vasche ingannevoli in cui farsi cullare. E poi gli appartamenti su due piani nel borgo per tuffarsi in un passato remoto, da aristocratici contadini, con il comfort più contemporaneo, dove pensi che la famiglia locale che li abita si sia assentata per farti un piacere, come racconta Marco Polo nel Milione a proposito delle usanze assai amichevoli di certi popoli asiatici. Qui non si spingono ad andarsene lasciando mogli e figlie a tua disposizione, anche per il sesso. Siamo in Puglia, non scherziamo. E poi le ville da 250 metri quadrati con appartamenti su tre piani e la terrazza sommitale da cui ammirare il mare a poche centinaia di metri, blu come l’infinito, il massiccio corpo dell’edificio principale, il profilo basso e mosso del borgo. E poi la SPA con il personale femminile vestito con i pepli delle vestali romane o di Elena tentatrice a seconda dei punti di vista, i percorsi per singoli come per coppie con i bagni turchi in cui massaggiarsi con il sale grosso e la vasca in pietra esterna riscaldata in cui farsi cullare come bimbi e infine la reazione sotto i teli da bagno per farti sentire un pesce al cartoccio, una reazione così vitale che ti ringalluzzisce come non ti accadeva da tempo. E poi il personale maschile vestito alla marinara che ti consiglia e ti segue nel percorso vitale ideato dalla direttrice piuttosto che dal guru che chiamano sciamano perché punta allo spirito attraverso l’esercizio del corpo come si fa in India con gli asana, le preghiere yoga.

E poi…
E poi… scopri che Borgo Egnazia solo sei anni fa non esisteva, al suo posto c’erano solo uliveti e nulla più. Che tutto ciò che ammiri oggi, tutta l’autenticità della masseria, del borgo, delle ville in pietra autentica già invecchiata dal tempo è il prodotto di menti visionarie che idealmente potrebbero sedersi allo stesso tavolo con Steve Jobs, Mark Zuckenberg, Bill Gates ma anche con Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, il Bramante, il Brunelleschi, Dante Alighieri. Ci vuole Anima per immaginare e realizzare una sorta di tributo al Genius Loci del Salento qual è Borgo Egnazia. Ci vuole ingegno per raccontare storie così vere perché radicate in una storia autentica, quella delle masserie fortificate del Salento, eppure scaturite dalla terra solo pochi anni fa. “La famiglia Melpignano ha immaginato Borgo Egnazia dopo essersi misurata con un’altra realizzazione di notevole successo, la Masseria San Domenico e l’omonimo campo da golf internazionale da 18 buche che la fronteggia” raccontano Federico Versari, Hotel Manager di Borgo Egnazia e General Manager della Masseria San Domenico, e Federico Tredici, Director of Sales del resort, entrambi con la passione travolgente del cantastorie. “La Masseria San Domenico era la casa di famiglia dei signori Melpignano. Nel 1996 è stata trasformata in un delizioso resort attraverso la costruzione di altri edifici perfettamente in stile con quello storico, del 1500, quando fu edificata la masseria fortificata che controllava la produzione agricola di questa parte del territorio e doveva difendersi da possibili attacchi dal mare da parte dei pirati saraceni prima, turchi in seguito. Borgo Egnazia è stato inaugurato nel 2010 dopo sei anni di lavori. L’avvocato Sergio Melpignano e il figlio Aldo, oggi proprietario del gruppo dopo la scomparsa del padre, hanno voluto erigere una sorta di monumento alla cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità della Puglia e del Salento in particolare, una cultura che affonda le sue radici nei racconti epici di Omero, nello sbarco dei Greci su queste coste 2800 anni fa, in un ininterrotto susseguirsi di avvenimenti che hanno visto la Puglia sempre al centro di avvenimenti di portata universale basti pensare al ruolo del porto di Brindisi come scalo obbligato per Roma, che fosse repubblica o impero, verso l’Oriente e dell’Oriente verso Roma, scalo obbligato anche per i Crociati che veleggiavano verso la Palestina. La Puglia ha svolto e continua a svolgere un ruolo di ponte e di incontro tra tutte le civiltà che hanno posto piede sul suolo italiano accogliendo tutti, facendosi rispettare da tutti per le sue straordinarie doti di empatia. La famiglia Melpignano con Borgo Egnazia ha voluto operare concretamente per il recupero del territorio e delle sue eccellenze nel momento in cui il Sud Italia può e deve svolgere un ruolo da protagonista nel rilancio della nostra economia ma soprattutto della nostra società. Borgo Egnazia significa Anima, significa condivisione di valori con tutti i nostri collaboratori, che sono un piccolo esercito (a Cortés ne bastarono di meno per conquistare un impero in Messico nel 1521), significa un luogo d’incontro di genti provenienti da tutto il mondo che nel Salento, a Borgo Egnazia, incontrano se stesse attraverso la mediazione di un Genius Loci particolarmente forte e radicato, per esempio nella nostra SPA Vair, che non è solo un Centro benessere ma è innanzitutto un’esperienza, un momento di pausa nei confronti della nevrosi del mondo esterno, un momento di incontro con le proprie emozioni guidati da uno sciamano. Aldo Melpignano ha studiato e vissuto all’estero. Ciò gli ha conferito quell’internazionalità, quel cosmopolitismo che spesso manca ai nostri imprenditori. Stando all’estero si è reso conto dell’unicità ma anche dell’universalità del messaggio italiano legato al territorio, all’enogastronomia, alla cultura, alla storia che ci connotano. Think global, act local è il suo motto. Nello stesso tempo si è reso conto che questi messaggi vanno trasmessi con grande coerenza formale e sostanziale attraverso prodotti che certifichino e garantiscano l’originalità e l’unicità di ciò che offriamo, dall’olio d’oliva dei nostri uliveti al vino dei vigneti pugliesi alle burrate e alle ricotte dei nostri caseifici alla carne dei nostri allevamenti al pesce del nostro mare, il tutto a chilometro zero, garantendo nel contempo una qualità del servizio che deve essere assoluta oltre che originale come la massaia che è a disposizione degli ospiti delle ville, una massaia che svolge il ruolo del maggiordomo classico con la cordialità e la freschezza delle nostre massaie pugliesi. Il risultato di questa visione? Una clientela affezionata, che torna più volte nel corso dell’anno, una clientela internazionale al 60 per cento con provenienze soprattutto dall’Europa centrale e settentrionale oltre che dagli Stati Uniti. Una clientela italiana che frequenta Borgo Egnazia soprattutto nei mesi centrali dell’anno ma anche come clientela Mice, per eventi, meeting, congressi, viaggi incentive delle aziende grazie al nostro Centro congressi che occupa un’ala di Borgo Egnazia al piano terra, un’ala con sale modulari e con uscite indipendenti per evitare l’incrocio dei flussi. Siamo in grado di ospitare eventi di grandi numeri come con numeri più concentrati. Disponiamo di così tanti spazi, tra Corte (il corpo centrale dell’albergo), borgo e ville che anche nei momenti di picco la nostra clientela non se ne accorge mai e vive nella massima discrezione. Disponiamo di 181 camere complessivamente distribuite in un tipico, tradizionale villaggio pugliese con il valore aggiunto della masseria. 61 camere sono nella Corte, il corpo centrale di Borgo Egnazia, 81 camere sono nel Borgo, in casette di uno o due piani (intesi come piano terra e primo piano), 28 ville di 250 metri quadrati l’una con tre camere, tre bagni, living con cucina abitabile che occupa un intero piano, piscina privata, balcone sommitale. Disponiamo di quattro ristoranti, due nella Corte, altri due nel Borgo, dal ristorante gourmet I Due Camini, a quello più informale, La Frasca, alla pizzeria, al ristorante di pesce sulla nostra spiaggia privata di fronte all’entrata principale del resort. Il pugliese Stefano Santo è l’Executive Chef di Borgo Egnazia. Abbiamo una particolare attenzione per i bambini che sono seguiti da personale specializzato, che hanno a disposizione luoghi dedicati e ristoranti con menù e presentazioni ideati per i più giovani. Gli sportivi hanno a disposizione le biciclette per pedalare tra gli uliveti di Borgo Egnazia spingendosi fino alla Masseria San Domenico (circondata da 100 ettari di uliveti di sua proprietà da cui deriva l’olio d’oliva extravergine utilizzato negli alberghi del gruppo) e alla Masseria Cimino che fanno parte del nostro gruppo assieme alla San Domenico House a Londra. Da quest’anno ci occupiamo anche di commercializzare due altre chicche uniche nel loro genere, il Sextantio albergo diffuso a Santo Stefano Sessanio, sul Gran Sasso, e le Grotte della Civita a Matera, due progetti visionari di Daniele Kihlgren. Il nostro è un territorio ideale per andare in bicicletta a scoprire gli ulivi millenari piuttosto che gli scavi archeologici di Egnazia, antica quanto misteriosa città di oltre 2500/3000 anni fa, o per pedalare lungo la litoranea ammirando un mare colore del cobalto che ispira emozioni contrastanti a seconda dell’umore della persona piuttosto che di quello del mare stesso. Borgo Egnazia è antico nella visionarietà di chi l’ha concepito, è universale nel livello di accoglienza e ospitalità, è innovativo per le tecniche costruttive tese a ridurne al minimo l’impatto energetico sul territorio. Pino Brescia è l’architetto pugliese che ha tradotto in realtà il sogno della famiglia Melpignano. La Spa di Borgo Egnazia occupa una superficie di quasi 2000 metri quadrati distribuita su due livelli. E’ una SPA Destination per la qualità dell’offerta e dei servizi che propone. Si chiama Vair che in dialetto pugliese significa vera. Offriamo percorsi olistici davvero interessanti e la consulenza di un personaggio unico, Stefano Battaglia, un personaggio che si è formato anche umanamente in ashram indiani. Ci sono percorsi studiati espressamente per uomini e percorsi studiati espressamente per donne come il Tarant, proposto dalla direttrice della SPA, Patrizia Bortolin, che si rifà al ballo e alla musica della Taranta, una danza tradizionale del nostro territorio.”
Lo staff di Borgo Egnazia arriva a 420 persone con un numero di ospiti che può raggiungere il massimo di quota 520. Anche questo parametro spiega meglio di molte parole la coerenza tra progetto, realizzazione e gestione di Borgo Egnazia che non a caso è affiliato a The Leading Hotels of the World, il consorzio internazionale alberghiero di maggior prestigio.

Borgo Egnazia per l’ambiente e la sostenibilità
Borgo Egnazia è stato costruito nel rispetto degli standard architettonici sostenibili e dei vincoli paesaggistici utilizzando tecniche edili antiche: prevalenza di pietra chiara, muri spessi, finestre di dimensioni non eccessive e porticati che permettano di mantenere temperature fresche in estate anche senza aria condizionata e di riscaldare facilmente gli ambienti nei mesi invernali.
I materiali edili utilizzati sono tutti di provenienza locale; una scelta che ha ridotto al minimo le emissioni di CO2 legate a trasporti e movimentazioni.
Tutti gli arredi di Borgo Egnazia sono stati creati impiegando materiali riciclabili al 100% (legno, ferro, alluminio, vetro) e applicando verniciature con prodotti atossici ed ecologici.
La maggior parte delle decorazioni è stata realizzata internamente con prodotti naturali recuperati dai terreni di proprietà e con legname portato dal mare nei mesi invernali; il tutto è stato attentamente selezionato da un team interno coordinato direttamente dall’interior designer.

Piano di riduzione e riciclo dei rifiuti
Per la gestione dei rifiuti non organici Borgo Egnazia ha implementato una serie di “best practice” interne, tra cui:
• Acquisto di prodotti per le pulizie in contenitori di grosso volume, dai quali quotidianamente vengono riempiti i flaconi in uso al personale housekeeping nella misura strettamente necessaria; questa azione ha consentito di ridurre sia la produzione di plastica che lo spreco di detergenti;
• Recupero totale degli olii e dei grassi vegetali esausti, che vengono ritirati dalle cucine e inviati presso una raffineria per essere trasformati in combustibile ecologico per gli impianti di produzione di energia elettrica e termica;
• Recupero totale dei seguenti materiali riciclabili, che vengono raccolti, consegnati direttamente a una ditta specializzata nel riciclo e retribuiti come indicato di seguito (le retribuzioni maturate vengono accreditate su carta elettronica e convertite in buoni acquisto carburante o buoni spesa):
 Recupero totale del vetro;
 Recupero totale della plastica pulita (12 centesimi per ogni kg di flaconi e bottiglie in PET; 4 centesimi per ogni kg di plastica sporca);
 Recupero totale della carta (3 centesimi per ogni kg);
 Recupero dell’alluminio (25 centesimi per ogni kg)
 Recupero del ferro (5 centesimi per ogni kg);
 Recupero totale di legno e derivati.

Rifiuti organici
Per i rifiuti organici è in previsione la trasformazione in concime organico ecologico (compost) per le piantagioni di ulivi nei terreni di proprietà.
Per i materiali di risulta della potatura è in previsione l’acquisto di macchinari per trasformarli in segatura da utilizzare per la realizzazione di eco-pellets per riscaldamento. Il legname di taglio più grosso viene direttamente utilizzato per alimentare i camini dell’hotel nel periodo invernale. Borgo Egnazia è completamente autosufficiente per quanto riguarda la produzione di legna.

Uniformi
Tutte le divise del personale sono realizzate in fibra naturale

Risparmio energetico
L’impegno di Borgo Egnazia nei confronti del risparmio energetico è massimo; quest’anno è stato anche istituito uno speciale “comitato per l’ambiente”, che provvederà alla formazione e alla sensibilizzazione dello staff di Borgo Egnazia in materia di rispetto e tutela dell’ambiente. Ecco in dettaglio alcune procedure finalizzate al risparmio energetico all’interno della struttura:
• Nelle camere tutti i punti luce a incandescenza sono stati sostituiti con lampadine a LED (Light Emitting Diode);
• Tutte le zone di servizio sono dotate di sensori che attivano l’illuminazione solo in caso di effettiva presenza del personale.
• I boiler della centrale termica sono dotati di cappotto termico e sono gestiti elettronicamente da un sistema che ne attiva l’accensione a seconda dell’occupazione delle camere;
• Tutte le aree verdi della struttura vengono innaffiate con irrigazione a goccia;
• L’acqua di approvvigionamento per l’irrigazione e il riempimento delle piscine viene prelevata da una sorgente sotterranea su cui vengono effettuati periodicamente campionamenti e controlli microbiologici e chimici;
• L’acqua sanitaria è sanificata elettronicamente tramite un impianto di iniezione di ioni d’argento;
• Per tutti i rubinetti e i soffioni doccia sono stati utilizzati modelli a risparmio idrico e autopulenti;
• L’acqua sanitaria viene controllata periodicamente per la prevenzione dei batteri della legionella;
• Gli infissi sono stati realizzati con materiali riciclabili e garantiscono un ottimo isolamento termico e acustico;
• Gli impianti di climatizzazione delle camere si spengono automaticamente all’apertura delle finestre;
• L’acqua di condensa degli impianti di climatizzazione viene utilizzata per la produzione del vapore per i ferri da stiro della lavanderia;
• La movimentazione interna alla struttura viene interamente svolta mediante veicoli elettrici, con una manutenzione programmata e costante delle batterie volta ad allungarne il ciclo vitale. Una volta esauste, le batterie vengono ritirate da una ditta specializzata che, oltre a rilasciare la documentazione di legge, per ogni kg di batterie convertibili accredita 60 centesimi di euro in buoni utilizzabili per l’acquisto di batterie ecologiche nuove.

Prodotti a chilometro zero
Borgo Egnazia ha ove possibile adottato una politica “a chilometro zero” per l’approvvigionamento dei beni alimentari utilizzati nelle proprie strutture di ristorazione:
• L’intero consumo di olio extravergine di oliva è soddisfatto dagli uliveti di Borgo Egnazia; l’olio di qualità superiore è ottenuto esclusivamente mediante procedimenti meccanici di spremitura a freddo;
• All’interno della struttura sono presenti un giardino delle spezie con la maggior parte delle erbe aromatiche, una vasta area dedicata alla coltivazione di ortaggi e verdure e una vasta produzione di limoni, albicocche, fichi d’india e altri frutti di stagione.

L’Anima e il Salento
- Ultima modifica: 2015-10-16T08:25:08+02:00
da Renato Andreoletti

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