Al Six Senses Crans-Montana il soggiorno diventa un viaggio

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Le scelte dello studio AW2 architecture & interiors, che ha seguito il restyling dell’hotel, sono partite dalla posizione dell’albergo, che si trova proprio sulle piste da sci, per costruirvi intorno un percorso che accompagna l’ospite dall’ingresso, che è situato in un punto basso della struttura, fino alla terrazza con vista sulle vette, facendogli vivere una sorta di viaggio alla ‘conquista’ del territorio.
E l’hotel segna anche una tappa importante nel viaggio della catena di cui fa parte: la sua apertura, il primo febbraio, rientra nel progetto di sviluppo del gruppo Six Senses in EMEA, che inizia proprio con l’hotel svizzero e prosegue a Roma con l’apertura di Six Senses Rome ed altre destinazioni in Europa.

L’intervento dello studio di architettura ha ridefinito, in accordo con la catena, la formula stessa dell’ospitalità della struttura. Delle 90 camere originali si è passati alle attuali 78 camere e suite e a un appartamento di lusso con tre camere da letto; nuovo valore è stato dato agli spazi comuni. Oltre ai due ristoranti – lo Wild Cabin, che propone cibi tipici svizzeri, e il Byacco, dedicato alla cultura e alla cucina giapponese – punti di forza della struttura sono una grande area dedicata alla spa e al benessere, di circa 2000 mq, un giardino alpino, un grande solarium, una piscina coperta.


La relazione con la natura
Lo studio di architettura AW2 architecture & interiors si è misurato con la preesistenza, un progetto che portava la firma di JP Emery et Partners Architecture SA, ed è intervenuto con rispetto per usare l’edificio e le forme esistenti per innestarvi il suo nuovo progetto, teso a trasmettere il messaggio del brand e stabilire un legame forte con il paesaggio circostante, vero protagonista della scena.
Il legame con la natura si esprime in tanti modi, da quelli più immediati e imprescindibili – le grandi aperture sul paesaggio, i generosi terrazzi proiettati sulle vette alpine – ad altri più sottili e concettuali. Considerato il fatto che l’hotel si trova proprio sulle piste da sci, l’unico ingresso possibile per la struttura è attraverso un tunnel al livello più basso dell’edificio. Questo vincolo è diventato uno stimolo per i progettisti, che hanno voluto sfruttarlo per interpretare l’ingresso come una partenza. L’inizio di un viaggio che conduce l’ospite dalla profondità della grotta di montagna fino alla vetta delle montagne.


Verso la luce
L’esperienza dell’ospite dell’hotel comincia ‘immergendosi’ nella montagna, ovvero percorrendo il tunnel d’ingresso dell’hotel in cui lo spazio rivestito in pietra, illuminato in modo puntuale, rimanda all’interno di una grotta. Anche il soffitto rimanda al paesaggio circostante; è costruito in legno, e tra i pannelli filtra la luce, creando giochi di luce che rimandano ai cammini nel bosco.
Negli interni gli architetti hanno voluto creare ambienti molto confortevoli, che rendessero evidente il passaggio dall’esterno all’interno, dal freddo al calore. Senza però perdere il contatto con l’esterno, che è sempre presente e visibile dalle finestre sul paesaggio alpino.
Nel viaggio ideale che parte dal cuore della montagna e che, salendo, porta l’ospite ad attraversare boschi, foreste e valli, la conclusione è su, in cima, con le montagne a portata di sguardo.
Chalet contemporanei e sostenibili
L’atmosfera da chalet svizzero è stata reinterpretata dallo studio di progettazione in uno stile contemporaneo, con soffitti alti e un’architettura sostenibile. E sostenibile è anche l’arredamento, disegnato su misura prevedendo l’utilizzo di legni massicci e tessuti naturali. Gli standard di sostenibilità del Six Senses si realizzano nell’uso di facciate in quarzite, specie locali di larice e quercia e tetti in ardesia oltre che nell’uso, dove possibile, di materiali riciclati e rinnovabili, compresi i pavimenti, le lavorazioni e i tessuti. Ogni spazio non è solo elegante, ma anche funzionale e responsabile. Le camere e le suite con terrazza godono di una posizione privilegiata sul pendio, con generosi balconi che si affacciano sull’ultima curva della pista di Chetzeron: gli unici rumori sono lo scorrere dell’acqua di un ruscello e l’occasionale fruscio di uno sci. Ed anche il sonno è progettato con standard elevatissimi: l’innovativo standard SleepWith Six Senses prevede materassi fatti a mano, lenzuola di cotone e tutti gli elementi fondamentali per un sonno ristoratore.

Al Six Senses Crans-Montana il soggiorno diventa un viaggio - Ultima modifica: 2023-01-30T20:53:29+01:00 da Redazione

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