Aperture, corporate, strategie: gli scenari per Gruppo UNA

Fabrizio Gaggio, Managing Director di Gruppo UNA
Fabrizio Gaggio, Managing Director di Gruppo UNA

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Al TTG Travel Experience di Rimini abbiamo incontrato Fabrizio Gaggio, Managing Director di Gruppo UNA, che ci ha parlato di come sta procedendo la ripartenza, dei nuovi trend e soprattutto dei progetti della compagnia alberghiera per l’immediato futuro.

Gaggio, come sta andando la ripresa?

L’estate è andata bene anche se è stata meno lunga di quello che speravamo. Chiaramente mancando tutta la parte dei congressi o degli eventi internazionali alcune realtà, come la Versilia o la Sicilia, dove abbiamo degli importanti outlet dedicati a questo tipo di segmento, hanno lavorato solo con una domanda domestica o comunque con una domanda internazionale di prossimità. Mancano il mondo asiatico e quello americano, quindi inevitabilmente per il momento i grandi eventi non si sono potuti fare. Inoltre, è cambiato molto il modo in cui si prenota, le booking window sono diventate molto brevi e quindi c’è una grande attività da parte di tutta la struttura sia di revenue management sia di prenotazioni. Detto questo, ci sono piazze come Napoli che ha registrato ottime performance, o Bologna che ha avuto una ripartenza a settembre molto interessante. A Milano invece il Supersalone non ha portato tutto quel volume che ci si attendeva perché c’è stata una forte contrazione degli espositori. In ogni caso, vediamo che c’è un risveglio, soprattutto nella parte eventi. Il grande interrogativo però è su cosa succederà tra novembre, dicembre e gennaio, perché se non dovesse arrivare il mercato intercontinentale, inevitabilmente la situazione farà segnare il passo un po’ a tutti.

Altri mercati hanno compensato la mancanza di quello asiatico e americano?

C’è stata una bella risposta dal mercato europeo, anche di confine con l’Italia, quindi Francia, Svizzera, Austria, Slovenia e Germania. Ma quando manca tutta l’Asia, tutta l’America, si può immaginare che i numeri cambiano fortemente. E l’offerta è sempre quella, non si è ridotta, e quindi c’è una grande competitività di prezzi, di dinamiche di offerte e quant’altro.

A luglio molti operatori lamentavano il fatto che le località turistiche di mare, montagna ecc. stavano ripartendo, mentre le grandi città arrancavano. 

Hanno fatto fatica soprattutto le città d’arte. Una su tutte Firenze, ma anche Roma. A differenza di Venezia che, forse per una questione di prossimità ad aree come la Slovenia, l’Austria e la Germania, ha raccolto comunque una discreta domanda.

Lei prima parlava di Bologna…

Sì, il capoluogo emiliano è ripartito bene grazie a una serie di fiere, non ultimo il Cersaie. Se gli eventi tengono sicuramente un respiro in più ce lo danno. Quello che manca è sicuramente il mercato corporate che è ancora contratto per via delle disposizioni di sicurezza. Le grandi aziende hanno limitato inevitabilmente i viaggi, da un lato per le limitazioni, dall’altro per una modifica strutturale del modo di incontrarsi e di comunicare. Noi crediamo che quel mercato subirà una riduzione che resterà stabile. Il mondo corporate per la parte meeting ma anche di travel quotidiano nel business sta subendo inevitabilmente una flessione che diventerà strutturale.

Qualcuno sostiene che, quando si ricomincerà a viaggiare, si ripartirà in tutto e per tutto in presenza perché è più bello. Molti invece ritengono che se ne può fare a meno.

Assolutamente. In molte grandi aziende il lavoro in presenza non è ancora ricominciato. Ci sono ancora grandi discussioni sul da farsi, anche in questi giorni, figuriamoci quindi per le trasferte che una volta con una riunione prevedevano un pernottamento o una cena. L’utilizzo massivo durante l’emergenza di piattaforme come teams, zoom, per citare le più note, ha aperto gli occhi a tutti. Tra l’alto le spese di trasferta nelle imprese si erano già ridotte in parte. C’erano già state politiche di contenimento dei costi. È un processo che non può che andare in quella direzione. Il vero tema è come sostituire questo vuoto che si crea con una domanda leisure, con una domanda locale, con la creazione di eventi ed esperienze specifiche in modo tale da consentire un recupero dell’occupazione.

Quindi nuove formule come la staycation.

Certamente. Chi abita in una città, è in smart working e – per esempio – vive una situazione domestica che non gli permette di lavorare serenamente, può appoggiarsi a strutture alberghiere. È una soluzione che stiamo valutando. Chiaramente, sono i grandi spazi congressuali i più difficili da riconvertire; però a questo punto bisogna lavorare su idee nuove, sulla parte eventi e sulla parte di esperienze. 

Quali sono i progetti di sviluppo di Gruppo UNA per l’immediato futuro?

Abbiamo appena aperto due nuove gestioni a Roma: l’Hotel Art Hotel Art by the Spanish Steps | UNA Esperienze in via Margutta, una delle zone più belle e affascinanti della capitale, con 47 camere, e l’UNAWAY Hotel Empire in via Aureliana, con 110 stanze. Quindi a Roma – dove eravamo già presenti con l’UNAHOTELS Decò – in questo momento abbiamo quasi raddoppiato la nostra offerta di camere. Alla fine del primo trimestre del prossimo anno ci aspettiamo di riuscire ad aprire un terzo albergo a Trastevere, vicino a piazza San Cosimato. Altra location importante, con 96 camere nuove. Gruppo UNA gestirà la struttura con il brand UNAHOTELS portando così l’offerta su Roma a una cifra molto importante che andrà a sfiorare le 500 camere. Partivamo dalle 200 dell’UNAHOTELS Decò che è il nostro prodotto storico. Abbiamo aggiunto altre tre strutture di livello sulla piazza. 

L’UNAHOTELS Trastevere Roma aprirà quindi intorno alla primavera del 2022. 
Quale sarà il concept?

Si tratta di un edifico umbertino, quindi di fine Ottocento, primi del Novecento. Una struttura tradizionale essendo ubicata in un edificio di valore storico con una bellissima terrazza, sulla quale ci si potrà rilassare e godere di un’incantevole vista sulla città eterna. Le 96 camere avranno un concept che noi definiamo ‘senza tempo’, una via di mezzo tra uno stile classico e contemporaneo proprio per interpretare al meglio la romanità e la location in cui si trovano. 

Aperture, corporate, strategie: gli scenari per Gruppo UNA - Ultima modifica: 2021-10-13T23:48:36+02:00 da Maria Grazia Ventura

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