Davide e Golia. Davide è tornato… e chiede i danni!

La Cina come il gigante Golia che fu atterrato da una sassata di un sedicenne coraggioso che osò battersi contro quel colosso abbattendolo. L’Hotel de la Poste di Cortina d’Ampezzo della famiglia Manaigo non solo chiede un cospicuo risarcimento al governo cinese, punta a essere capofila di una class action nazionale per i danni che il comportamento negligente delle autorità cinesi ha causato all’intera economia italiana e in particolare a quella legata al turismo
Gherardo Manaigo
La Cina come il gigante Golia che fu atterrato da una sassata di un sedicenne coraggioso che osò battersi contro quel colosso abbattendolo. L’Hotel de la Poste di Cortina d’Ampezzo della famiglia Manaigo non solo chiede un cospicuo risarcimento al governo cinese, punta a essere capofila di una class action nazionale per i danni che il comportamento negligente delle autorità cinesi ha causato all’intera economia italiana e in particolare a quella legata al turismo

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Gerardo Manaigo

Cortina d’Ampezzo è la regina delle Dolomiti perlomeno fin dal 1956 quando vi si svolsero le Olimpiadi della neve che la fecero conoscere in tutto il mondo. In realtà Cortina d’Ampezzo, diventata italiana solo dopo la fine della prima guerra mondiale, negli anni Trenta del 1900 diventò una rinomata stazione climatica dove si poteva praticare sci l’inverno, camminate e arrampicate l’estate in compagnia per esempio di Emilio Comici, la più grande guida alpinistica dell’epoca. A passeggio per il centro si incontravano personaggi come Edda Mussolini e il marito Galeazzo Ciano oltre al conte Giovanni Nuvoletti, marito di Clara (sua seconda moglie), sorella di Giovanni Agnelli.
L’albergo più antico di Cortina d’Ampezzo era ed è il De la Poste della famiglia Manaigo. Silvestro Manaigo, nella foto (1769-1831, figlio di Pietro “Nonzolo” sagrestano della chiesa parrocchiale), ottenne la licenza dalla Comunità d’Ampezzo di gestire un’osteria. La concessione, che sarebbe dovuta durata sei anni, con possibilità di rinnovo, inizia il 1 novembre 1804 e sarebbe dovuta scadere il 30 ottobre 1810, quella licenza è arrivata fino a oggi, 216 anni dopo.
Gherardo Manaigo ne è l’attuale Direttore. “Con l’appoggio di Marco Vignola Studio Legale di Bari abbiamo chiesto i danni al Governo alla Repubblica di Cina per i danni che ci ha provocato nascondendo le informazioni relative alla pandemia di coronavirus Covid-19. In Cina quando si resero conto dell’insorgenza della pandemia, ed era il mese di dicembre 2019, sigillarono la Provincia dello Hubei, con epicentro la città di Wuhan, da dove è partita la pandemia, bloccando i voli interni alla Cina ma evitando di fare altrettanto per i voli internazionali e intercontinentali che hanno trasportato il virus in Europa e in particolare in Italia. Non a caso in Italia la pandemia è scoppiata solo alla fine del mese di febbraio, in coincidenza con il carnevale di Venezia, che è stato interrotto giusto il 25 febbraio, due mesi dopo l’inizio della pandemia in Cina. C’è stato un comportamento a dir poco negligente nei confronti della comunità internazionale che ha favorito la diffusione planetaria della pandemia. Cortina d’Ampezzo ci ha rimesso i mondiali di sci che si dovevano svolgere a marzo, ci rimetterà la stagione estiva del 2020, non si sa che cosa accadrà per la prossima stagione invernale. La ricaduta è stata pesante sia sotto il profilo economico che sotto quello sociale con centinaia di persone che si sono ritrovate senza lavoro da un giorno all’altro e senza prospettive di poter tornare al lavoro per quest’anno. I documenti cui facciamo riferimento sono ufficiali e sono stati diffusi dalle stesse autorità della Repubblica di Cina. Tramite il Tribunale di Belluno, competente per territorio, abbiamo notificato all’ambasciata romana della Cina la nostra richiesta di danni che quantificheremo successivamente.”

Il senso della vostra iniziativa oltre a quello immediato di richiesta dei danni?
Creare una class action nazionale contro la Cina per i danni che il comportamento negligente delle autorità pubbliche di quel Paese ha procurato all’intera economia turistica italiana. Altri soggetti economici e destinazioni turistiche stanno seguendo il nostro esempio. Più saremo, più diventerà forte la nostra pressione sia nei confronti del governo cinese che anche del nostro, che dovrà prendere posizione in merito.”
Davide è tornato… Il gigante Golia dovrà stare attento…

L’Hotel de la Poste
Nato come luogo di ristoro per le carrozze postali, l’Hotel de la Poste di Cortina d’Ampezzo, oggi locale storico d’Italia, ha fatto dell’accoglienza il suo valore più importante. L’hotel, riconosciuto “Locale storico d’Italia”, situato nel cuore della Regina delle Dolomiti, è da sempre luogo di ritrovo della mondanità ampezzana. Qui ogni camera ha una piccola storia da raccontare, ogni fotografia appesa alle pareti porta una data e ogni oggetto esposto possiede un suo “peso” rispetto al tempo.
La storia, le tradizioni e l’ospitalità sono elementi che traspaiono chiaramente nella cura dei dettagli presenti in ogni angolo dell’hotel, dall’accostamento dei colori caldi ai legni pregiati, che da sempre sono la vera essenza del Posta.

Davide e Golia. Davide è tornato… e chiede i danni!
- Ultima modifica: 2020-04-21T15:52:00+02:00
da Renato Andreoletti

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