DoubleTree by Hilton Trieste: Effetto Wow!

Il monumentale edificio realizzato immediatamente prima della Grande Guerra per opera della RAS (oggi Allianz) ha aperto i battenti il 3 dicembre 2019 come DoubleTree by Hilton Trieste, gestito da HNH Hospitality. Di categoria 4 stelle, propone 125 camere (di cui 25 suites), il ristorante Novecento, il Berlam Coffee Tea & Cocktail, Area Wellness, Fitness Center e sale riunioni
© 2019 Roberto Pastrovicchio
Il monumentale edificio realizzato immediatamente prima della Grande Guerra per opera della RAS (oggi Allianz) ha aperto i battenti il 3 dicembre 2019 come DoubleTree by Hilton Trieste, gestito da HNH Hospitality. Di categoria 4 stelle, propone 125 camere (di cui 25 suites), il ristorante Novecento, il Berlam Coffee Tea & Cocktail, Area Wellness, Fitness Center e sale riunioni

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Arrivi a piedi dalla stazione ferroviaria di Trieste. Hai passeggiato per un quarto d’ora ammirando vetrine e splendidi palazzi di epoca asburgica sfiorando una delle più belle piazze del nostro Paese, Piazza Unità d’Italia. All’angolo con piazza Repubblica, resti per un attimo senza fiato: ti trovi davanti a un imponente, monumentale palazzo, di quelli che di solito ospitano prestigiose ambasciate o sedi del Governo: la bandiera che vi sventola è quella di una catena alberghiera, Hilton. E’ la sede del DoubleTree by Hilton Trieste che ha aperto i battenti il 3 dicembre scorso: 125 camere di cui 25 suite, aree reception, il Novecento Restaurant, wine station, buffet, il Berlam Coffee Tea & Cocktail, sala meeting e Area Wellness e Fitness Center (targato Technogym). Il progetto è dello studio architettonico CaberlonCaroppi ItalianTouchArchitects.

Sali lo scalone, come immagini abbiano fatto schiere di politici e diplomatici in redingote, marescialli impettiti e impacciati dalle vistose medaglie, ammiragli con il tricorno in testa e il vento nelle orecchie, bellissime donne velate con abiti a strascico, avventurieri alla Giacomo Casanova. Arrivi davanti alla Reception e ti attira un gruppo marmoreo dove una sorta di domatore (un antico gladiatore) assoggetta tre leoni, due maschi e una femmina. Sembrano vivi, i leoni… Sei a Trieste, nell’ex sede di un’antica compagnia di assicurazioni, la RAS, fondata nel 1838 quando l’impero dell’aquila nera bicipite estendeva le sue ali da Praga a Venezia, dalla Boemia alla Lombardia: che sia un rimando all’eterna lotta, durata cinque secoli, tra Trieste e Venezia per il controllo dei mari? Quei leoni ricordano quelli di San Marco… Poi rammenti che il DoubleTree by Hilton è gestito da HNH Hospitality di cui è Amministratore Delegato Luca Boccato, veneziano doc. Gli scherzi della storia…

Ti hanno assegnato la suite 451, al quarto e ultimo piano, con il soffitto mansardato con 5 enormi finestroni (con chiusura con tapparelle automatiche) che ti offrono il cielo di Trieste, e lo scorrere delle nuvole, mentre ti rilassi sul candido letto king size con un materasso Simmons di notevole spessore impreziosito dal topper che fronteggia un Tv smart Samsung da 55 pollici, la sala da bagno marmorea con una imponente vasca, una linea cortesia da urlo della Crabtree&Evelyn, il soffitto mansardato ricoperto con due enormi finestroni trasparenti. Una suite all’insegna della luce…
Tutte le camere dell’albergo sono dotate di ampia cabina doccia, comodi letti Sweet Dreams®, scrivania, wifi potente e gratuito, minibar.
Delle camere, le Historical Deluxe Room conservano dettagli storici come soffitto, lampade e pavimenti in legno. La King Historical Junior Suite, un tempo area dedicata all’archivio del palazzo, ora camera con particolari dettagli storici, perfettamente conservati e restaurati. La Presidential Suite si sviluppa su 90 mq, con straordinarie caratteristiche storiche come il camino decorativo in marmo.

Il primo Hilton nel Friuli Venezia Giulia

Il DoubleTree by Hilton Trieste è il primo Hilton della Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia. Nel mondo sono 580 distribuiti in 40 Paesi. Il palazzo è di proprietà di Allianz Real Estate, il centro di competenza strategico del Gruppo Allianz per il settore immobiliare. Il 4 stelle in piazza della Repubblica è il risultato di un investimento da 25 milioni per 125 camere su quattro piani. Carron, general contractor per tutti gli interventi tranne che per gli arredi – di fornitura diretta del tenant di Hilton – ha condotto un’importante operazione di rivisitazione funzionale e organizzativa, con particolare attenzione alla salvaguardia dei beni monumentali sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza. Il piano interrato, così come il piano terra, il primo e il secondo sono per metà divisi con l’attività commerciale di Coin, mentre dal terzo al quinto piano è a uso esclusivo dell’hotel. Al piano interrato ci sono i locali di servizio, al piano terra il salone d’ingresso all’hotel, al secondo piano la zona ristorante e le sale meeting, dal terzo al quinto la zona camere, con spazio fitness e benessere al piano quinto di circa 500 mq. Il Fitness Center è equipaggiato con macchine di ultima generazione inclusi tapis roulant, biciclette ellittiche, cyclette verticali e stepper, tutte dotate di Tv e monitor cardiovascolare avanzato per registrare traccia dell’attività. Sul tetto è stata posizionata tutta l’impiantistica a servizio dell’edificio. L’opera di restauro ha riguardato tutte le tipologie d’intervento: demolizioni e strip out totale, rinforzo strutturale antisismico, rifacimento e/o ristrutturazione di alcune strutture, inserimento di nuovi ascensori (splendidi i due ascensori panoramici in vetro e acciaio che collegano la hall con i piani delle camere che funzionano solo con i badge degli ospiti) e scale, realizzazione delle nuove ripartizioni interne a formare gli spazi camera, fino al completo rifacimento degli impianti meccanici, elettrici, speciali, di sicurezza e a uso alberghiero nel rispetto delle richieste sia normative che del brand Hilton. Idem il restauro conservativo delle facciate esterne e interne, di tutte le opere architettoniche e artistiche interne esistenti, dei saloni del secondo piano e piano terra, dello scalone monumentale e delle chiostrine. Restauratori specializzati si sono occupati del restauro dei serramenti, delle opere d’arte interne e degli arredi esistenti, inserendo nel contempo alcuni tocchi di carattere decisamente moderno come i nuovi ascensori panoramici, le coperture delle chiostrine e il rinnovamento di parte della hall. L’ascensore originale di inizio Novecento che porta al ristorante è stato rinnovato per le dotazioni tecnologiche. Nell’intervento è stata compresa anche la riqualificazione di parte della viabilità relativa all’ultima strada adiacente all’edificio che ancora non era stata interessata da alcun intervento di sistemazione. L’edificio è di 7 piani: dall’interrato al piano 5, più una copertura piana a uso impianti. L’intero edificio si sviluppa su una superficie totale di circa 20.000 mq di cui circa 15.000 a uso dell’hotel. Dal punto di vista dell’albergo, i piani di cui è composto il palazzo sono 4 con l’aggiunta del mezzanino: al piano terra l’ingresso, al primo piano la zona ristorante, bar e alcune sale meeting, dal secondo al quarto piano la zona camere, con spazio fitness e benessere.

Lo Staff del DoubleTree by Hilton Trieste

“Trieste per noi è una città strategica, con una domanda sia business che leisure e con grande potenzialità di crescita” spiega Luca Boccato, Amministratore Delegato di HNH Hospitality. “Con questo hotel il nostro Gruppo aggiunge un ulteriore tassello nel posizionamento del segmento Upscale, affiancandosi alla rebrandizzazione dell’Hotel Indigo Venice – Sant’Elena e all’acquisizione del Grand Hotel Des Arts di Verona che diventerà Hotel Indigo nel 2020, anno in cui la nostra offerta sarà ampliata anche dall’apertura del DoubleTree by Hilton Rome Monti.”
Hotel Manager dell’albergo è Tito Di Benedetto, diploma linguistico al Sant’Orsola di Roma, una carriera in Hilton (ha frequentato anche l’accademia interna dell’azienda) in giro per il mondo e da ultimo a Hilton Molino Stucky di Venezia prima di essere assunto da HNH Hospitality per il nuovo incarico a Trieste sempre con il Brand Hilton.
Il calabrese Pasquale Sacco, una lunga esperienza al Maxi’s Ristorante di Portopiccolo, è lo Chef del DoubleTree by Hilton Trieste. Dispone di una modernissima cucina a induzione elettrica con forni di ultima generazione. Propone una deliziosa cucina italiana e mediterranea con un menù apposito dedicato alla cucina triestina, più legata ai sapori della Mitteleuropa di cui Trieste ha fatto parte per cinque secoli.
Il ristorante occupa un’ala dell’albergo al piano nobile, il primo, che è da visitare noblesse oblige per chiunque visiti la città: vi si trovano la libreria storica, le salette meeting, la zona bar e ristorante. Vi si accede con lo scalone storico.
Hilton nel mondo oggi dispone di un portfolio di 17 marchi con 6000 property con oltre 954.000 camere in 117 Paesi. Nei suoi primi 100 anni di storia, si calcola che abbia accolto oltre tre miliardi di ospiti. Hilton vanta un programma di fidelizzazione degli ospiti Hilton Honors con 99 milioni di membri.
Il Gruppo HNH Hospitality nasce nel 1999 dall’esperienza imprenditoriale alberghiera della famiglia Boccato. Gestisce 15 strutture per complessive 1743 camere. Nel corso del 2020, HNH Hospitality ha già raggiunto la soglia di 60 milioni di euro di fatturato. HNH Hospitality opera con marchi come Hilton, IHG e Best Western.

Il Palazzo della Ras (oggi Allianz) secondo lo storico dell’architettura Marco Pozzetto è uno dei capolavori del tardo eclettismo europeo. La scelta del lotto già edificato è compreso tra il Corso, piazza Nuova (oggi piazza della Repubblica), la via Santa Caterina e la via Sant’Antonio (oggi via Dante Alighieri). Costruito tra il 1911 e il 1914 (inaugurato il 7 aprile del 1914), su progetto degli architetti Ruggero e Arduino Berlam, realizzato dalla Ditta Bonetti & Co. di Trieste, il Palazzo fu destinato ad accogliere la nuova sede della Riunione Adriatica di Sicurtà, fondata nel 1838.
Ubicato in un’area accuratamente prescelta dal Direttore Generale della RAS allora in carica, Adolfo Frigessi, e delineata in modo che la facciata fosse ben visibile, l’edificio è stato costruito con i materiali più ricercati del tempo e con criteri razionali di assoluta avanguardia. I lavori di demolizione degli edifici preesistenti misero in luce importanti reperti archeologici (un mosaico del II sec. d.C., i resti di un tempio pagano dedicato alla Bona Dea e una lapide del I sec. a.C.) conservati nel Lapidario Tergestino.
La facciata, in stile squisitamente eclettico di ispirazione rinascimentale, presenta nella sua parte inferiore nove aperture velate da possenti inferiate in ferro battuto con ricchi decori a rilievo. L’ingresso principale, con un soffitto ad arco decorato a rosoni sorretto ai due lati da una terna di colonne, si caratterizza per il suo aspetto maestoso. L’edificio è articolato in cinque piani nella forma di un palazzo rinascimentale.
Decorano la facciata due statue in pietra di Botticino lucidata dello scultore Gianni Marin, raffiguranti la Previdenza e la Protezione, e altre figure allegoriche dello scultore Giovanni Mayer, rappresentanti il Fuoco, l’Aria, il Pensiero, l’Azione, l’Acqua e la Terra.
Dopo l’ingresso, si accede all’ampio vestibolo, che accoglie la Fontana del Gladiatore, opera sempre del Marin, definita dal Sibilia “la più grande opera policroma che esista” (marmo rosa di Gandolia, bronzo argentato, broccatello di Siena, pietra d’Orsera, rosso di Asiago).
Il gruppo scultoreo è costituito da “tre leoni che si abbeverano, trattenuti da un gladiatore ignudo con in capo l’elmo di prezioso metallo. Echi classicheggianti trovano riscontro nella plasticità volumetrica dell’energica figura maschile e nella forza vitale delle fiere” (simbolo dell’intelligenza umana che domina le forze della natura).
Dal vestibolo, il cui pavimento riproduce il disegno del mosaico romano del II sec. d.C., si accede allo scalone d’onore e ai piani superiori, in cui spiccano il Salone della Direzione e la Sala Riunioni, restaurati e conservati in maniera filologica. La costruzione fu una delle ultime della sua stirpe, un vero e proprio canto del cigno per una tipologia di progettazione e architettura destinata a scomparire con la Prima Guerra Mondiale e il passaggio all’Italia. (Fonte: Rotary Club Trieste)
Nel 2005 Allianz entrò nella capitale di RAS fino a controllarne il 55%. Nel 2007, Allianz ha dato il via a una riorganizzazione che ha portato alla nascita di Allianz SPA, la filiale italiana che ha inglobato le tre divisioni preesistenti: Allianz Subalpina, LLoyd Adriatico e la stessa RAS, sostituendo il marchio in Allianz RAS.

DoubleTree by Hilton Trieste: Effetto Wow!
- Ultima modifica: 2020-01-06T09:46:42+01:00
da Renato Andreoletti

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