Ospitalità Bonotto, Desenzano del Garda: suggestioni lacustri

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“Fuori dall’hotel c’è il Lago di Garda con il suo immenso fascino. All’ultimo piano, la sala colazioni, che ha ricoperto la terrazza sommitale, consente all’ospite di specchiarsi nel lago fin dalla prima colazione”, è così che Emanuele Bonotto rimarca quello che è uno dei punti di forza della sua struttura, aperta tutto l’anno: la vicinanza del lago e il legame indissolubile tra l’albergo e lo splendido scenario paesaggistico che lo circonda. Uno esempio di ricettività in cui la natura circostante è parte integrante dell’esperienza di soggiorno offerta agli ospiti.

Classe 1973, figlio d’arte perché cresciuto in una famiglia di albergatori, Emanuele Bonotto ha una consolidata esperienza nell’hospitality ed è parte attiva di questo mondo come titolare dell’Hotel Bonotto e di Casa Bonotto a Desenzano del Garda. Gli abbiamo chiesto di raccontarci in breve la sua storia, la filosofia che connota lo spirito di accoglienza di Ospitalità Bonotto e la sua visione riguardo al futuro.

Le tappe fondamentali e un obiettivo futuro per raccontare il tuo percorso professionale
Su consiglio di mio padre, alla fine degli anni Ottanta decisi di andare all’estero per allargare i miei orizzonti culturali e professionali. Fu un notevole salto da Bassano del Grappa, la mia città natale, all’Inghilterra, a Exeter e Londra, dove iniziai l’università lavorando come commis nel contempo all’Hyde Park Hotel di Sir Charles Forte, poi negli Usa a Los Angeles, di nuovo a Londra, poi a Parigi. Tornai a casa alla fine degli anni Novanta con un bagaglio culturale e professionale avanti di almeno un decennio rispetto ai miei coetanei. Successivamente feci parte anche della giunta nazionale dei giovani albergatori di Federalberghi con la presidenza di Vincenzo Bianconi. Il futuro è nella formazione, di se stessi oltre che dei propri collaboratori. Chi lavora per passione ed entusiasmo raggiunge più facilmente i propri obiettivi, qualunque essi siano.

Tre parole che definiscono l’esperienza all’Hotel Bonotto.
Comfort. Servizio. Tecnologia. Aggiungo anche pulizia, per me molto importante. L’ospite deve sentirsi bene all’interno della struttura alberghiera. Offriamo un servizio immateriale, l’accoglienza e l’ospitalità, che devono basarsi su pilastri concreti assai materiali, dalla qualità del materasso e del silenzio in camera alla qualità del servizio.

Dal benvenuto all’arrivederci. Cosa ti piacerebbe che l’ospite ti dicesse salutandoti e cosa vorresti che portasse con sé del suo soggiorno all’Hotel Bonotto?
“Finalmente ho trovato, dopo anni che frequento Desenzano, una struttura che mi piace”. Questa recensione, che ho letto l’altro giorno, esprime sia l’obiettivo che il risultato che mi sono prefisso dal primo giorno in cui sono arrivato sulle rive del Lago di Garda. È importante il buon ricordo che l’ospite porta con sé dal suo soggiorno in albergo. È lo strumento più formidabile per fidelizzare l’ospite come per trasformarlo in uno sponsor dell’albergo. L’ospite deve sentirsi davvero a casa sua. Ai mie collaboratori ricordo sempre che il loro stipendio in realtà lo paga l’ospite, non solo in termini economici ma anche con il tempo che ci dedica che spesso diventa anche amicizia nei nostri confronti. Tutti coloro che interagiscono con l’ospite diventano Emanuele Bonotto, non solo io.

In una classifica ideale, quali sono gli elementi ai primi tre posti nel successo dell’hotel?
Comfort, servizio, location. Una volta era soprattutto location, oggi conta sempre di più la qualità del servizio. È la soddisfazione dell’ospite il parametro fondamentale per valutare il successo di un hotel, ed è un parametro innanzitutto antropologico oltre che professionale. L’albergo indipendente ha il vantaggio che l’ospite interagisce con una persona fisica che è sempre quella, è il segreto di Italian Hotels & Friends, il piccolo consorzio che ho creato assieme ad alcuni amici albergatori che condividono i miei stessi valori.

Aspetto tecnologico e aspetto umano: in che modo si completano? E in che modo non lo faranno mai?
Non esiste tecnologia senza l’essere umano che l’ha pensata e realizzata. La tecnologia è solo uno strumento dell’agire umano, che è sempre prioritario. I rapporti umani saranno sempre primari rispetto alla tecnologia.

Proviamo a fare un salto nel 2035: nell’Hotel Bonotto cos’è cambiato e cosa è rimasto uguale?
Rimangono uguali i fondamentali, a partire dalla qualità del sonno e del materasso offerti. Rimarranno uguali i rapporti umani e la loro qualità. Sarà aggiornata la tecnologia. Diventerà sempre più importante la sensibilità green applicata alla struttura, alla gestione, al servizio.

Ospitalità Bonotto, Desenzano del Garda: suggestioni lacustri - Ultima modifica: 2024-03-01T16:19:45+01:00 da Renato Andreoletti

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