Per Federalberghi l’unica via per la sopravvivenza è lo stato di crisi

La camera di un hotel di Milano sta le città che vivono un vero e proprio stato di crisi

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La camera di un hotel di Milano sta le città che vivono un vero e proprio stato di crisiFederalberghi rappresenta 27 mila strutture ricettive italiane. Un comparto quello alberghiero che da solo fattura circa 20 miliardi di euro all’anno e, come denuncia il Presidente dell’associazione Bernabò Bocca, al momento è fermo: il 95 per cento degli hotel è chiuso, le prospettive per l’immediato futuro non sono rosee, il settore è in ginocchio. Si parla di una perdita di fatturato che potrebbe raggiungere il 70 per cento degli introiti previsti prima della pandemia.
Perché se le località balneari o di montagna hanno qualche chance di salvare almeno in parte la stagione estiva, la questione è assai più complessa per città come Venezia, Firenze, Roma, Milano, che vivono prevalentemente di incoming.
In ogni caso, un dato di fatto è che la clientela italiana non può compensare la mancanza dei turisti stranieri. Lo evidenziano chiaramente i dati dell’Istat: l’Italia dall’incoming incassa oltre 48 miliardi di euro, mentre gli italiani per le vacanze all’estero ne spendono circa la metà. Sempre ammesso che i connazionali abituati ad andare oltre confine quest’anno spendano la stessa cifra in Italia, mancherebbero comunque 24 miliardi di euro.

Secondo il presidente di Federalberghi, quindi, la dichiarazione dello stato di crisi sarebbe l’unico modo per salvare le aziende del settore turistico-ricettivo e offrire loro la possibilità di ripartire al momento opportuno. “Non è un caso se assessori regionali e governatori di diversa estrazione politica chiedono all’unisono lo stato di crisi per il turismo. Si tratta dell’unica strada percorribile per un settore che ha bisogno di risorse a fondo perduto e che necessita di accedere ai tavoli del ministero dello Sviluppo economico, dove si assegnano risorse alle attività in grave difficoltà”, dichiara Bernabò Bocca in un articolo sul Corriere.

Federalberghi rivendica ancora una volta il riconoscimento del ruolo chiave che ricopre il turismo per la nostra economia e soprattutto che le istituzioni prendano coscienza del fatto che le aziende del comparto turistico-ricettivo sono le più danneggiate dall’epidemia da covid-19, non tutti i settori vivono lo stesso stato di crisi, qualcuno ci ha pure guadagnato. Per questo motivo secondo Bocca chiede un pacchetto di misure proporzionato al peso del comparto, che vale il 13% del nostro Pil.

Per Federalberghi l’unica via per la sopravvivenza è lo stato di crisi
- Ultima modifica: 2020-04-23T12:29:23+02:00
da Maria Grazia Ventura

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