Quello dell’hotel Forestis Dolomites a Bressanone è un modello di ospitalità improntato a una visione olistica con un concept che ruota intorno alla natura e al benessere.
“Forestis è un hideaway con un panorama eccezionale sulle Dolomiti, un retreat immerso nella foresta e improntato ai principi di sostenibilità e al benessere: dalla spa alla cucina del bosco. L’ospite è un viaggiatore sofisticato, esigente, che cerca un luogo dove rigenerarsi e ritrovare sé stesso” raccontano Teresa Unterthiner e Stefan Hinteregger, proprietari e, rispettivamente, general manager e managing director del resort.
Sono incentrate sulla natura anche le esperienze proposte dalla spa. “La Cerimonia del Cerchio degli Alberi, trattamento signature della spa, si basa sulla forza del contatto e prevede una sequenza di rituali a beneficio del corpo e della mente. All’interno del cerchio degli alberi, è possibile scegliere tra quattro specie arboree: l’abete rosso, il larice, il pino cembro e il pino mugo. Ogni albero diffonde vibrazioni diverse, a seconda delle frequenze sonore che produce. La cerimonia inizia con la scelta del legno terapeutico più adatto alla propria condizione”.
E come si riflette questa filosofia in cucina? “Nella ‘cucina del bosco‘ – come è stata definita dall’executive chef Roland Lamprecht – trova la sua logica continuazione l’orientamento sostenibile di Forestis, volto all’utilizzo efficiente – secondo il principio “zero waste” – e meticoloso delle risorse, a partire dall’acquisto e dalla scelta degli ingredienti. Frutta, verdura ed erbe aromatiche provengono dai contadini della zona, pronti a fornire la migliore qualità. La cucina del bosco nasce dal forte legame che lo chef, fin da bambino, ha con la natura. Ancora oggi, in ogni minuto libero perlustra i boschi a caccia di funghi, erbe, piante e radici commestibili”
La storia del Forestis Dolomites comincia diversi anni fa, quando Alois Hinteregger durante una passeggiata si imbatté in una costruzione abbandonata ma ancora densa di fascino: scoprì che la struttura risaliva agli inizi del Novecento del secolo scorso, quando la monarchia asburgica commissionò a Otto Wagner la realizzazione di un sanatorio su un terreno che ai medici coinvolti nel progetto parve ottimale per la cura delle malattie respiratorie. L’inizio della Prima guerra mondiale non permise di portare a termine quello che sulla carta sarebbe stato un grande complesso. Così, vide la luce solo uno dei nove padiglioni. Intuendo l’energia di quel luogo, Alois decise di acquistarlo per realizzare un albergo. Oggi, dopo aver passato il testimone al figlio Stefan e a Teresa, quel posto ospita Forestis, il ritiro dedicato al benessere capace di coniugare lusso e semplicità. Situato a 1.800 metri di altezza, poco distante da Bressanone, l’hotel fonda il suo concept su quattro parole chiave: acqua, aria, sole, clima, le stesse che avevano portato più di cento anni prima alla scelta di quel posto come luogo di cura.
Torri come alberi
I due giovani proprietari hanno intuito che l’avventura intrapresa da Alois avrebbe potuto proseguire e aggiornarsi costruendo un nuovo e importante tassello di storia. È per questo motivo che si sono rivolti allo studio di architettura Asaggio, autore del restyling e dell’ampliamento della struttura. Dopo varie riflessioni condotte con i committenti e con il Comitato per la Cultura Edilizia e il Paesaggio, i progettisti hanno puntato su un intervento che contempla, oltre alla spa, tre torri rivestite in legno di larice che viaggiano in verticale facendo eco allo sviluppo e al colore degli alberi. Una scelta insolita per il contesto paesaggistico altoatesino, che tuttavia si è rivelata interessante perché, contenendo l’ingombro al suolo, ha drasticamente ridotto il numero di alberi da tagliare. “La scelta di sviluppare il concept delle torri presenta un vantaggio importante: abbiamo potuto lasciare tanti alberi – racconta Asaggio -. Considerato che il bosco a 1.800 metri cresce molto lentamente, costruire verso l’alto ci è sembrata la soluzione migliore”. Rispetto agli alberi le torri, pur svettando, non entrano mai in competizione con la loro altezza. Percorrendo la zona, in effetti, la loro percezione si intuisce ma non è immediata. Contengono le nuove suite che – per la calda atmosfera e per la vista panoramica sulle Dolomiti – sono le più ambite da una clientela in cerca di autenticità, silenzio e contatto con la natura.
Spazi per il benessere
La spa fa da contraltare alle torri: si esprime in orizzontale e si nasconde nel terreno, appena visibile fra le sue pieghe. Oltre alle stanze per i trattamenti, prevede la piscina, la sauna, la sala del silenzio per la rigenerazione dei sensi, quella per lo yoga e la palestra. Interrato è anche il ristorante, ricavato sotto la terrazza naturale che si trova davanti alla struttura principale. L’unica parete visibile, che si apre come un taglio sul terreno, è interamente a vetri e incornicia il paesaggio. “L’idea era di concepire il ristorante come un teatro della montagna – continuano i progettisti -. Ogni ospite gode della stessa vista grazie a un sistema a gradoni. Anche la privacy è garantita, in quanto ogni tavolo è accolto al centro di un sistema di ‘conchiglie’ di legno che contribuiscono a creare intimità”.
Scelte naturali
Quello che accomuna tutti gli ambienti è la scelta dei materiali naturali: legno, pietra, vetro e stoffa. Ognuno di essi presenta un riferimento ai quattro elementi che esprimo il concept di Forestis. E così il legno allude alla foresta attraverso il clima mite del versante meridionale delle Alpi che la rende particolarmente rigogliosa. La pietra si lega all’acqua della Plose che sgorga dalla roccia dolomitica, utilizzata per le piscine, le vasche, i lavabi e le fontane, così come per pavimenti e pareti di alcuni ambienti. Il vetro è a contatto con l’aria pulita d’alta quota che, attraverso gli infissi, penetra nelle suite trasmettendo i suoi effetti benefici. La stoffa si aggancia al sole che con i suoi raggi avvolge gli ambienti, proprio come il morbido tessuto delle tende e del rivestimento degli arredi.
Il legno di abete, oltre a esprimere l’anima della foresta all’interno dell’architettura, costituisce il trait d’union di tutti gli ambienti. Nelle suite delle torri, in particolare, riveste pavimenti, pareti, soffitti lasciando liberi solo i lati deputati a ospitare le generose superfici vetrate che incorniciano il paesaggio. Sulle parti non soggette a usura è lasciato grezzo, sulle altre è trattato con miscele a base di cere e oli naturali. “Volevamo che le persone percepissero la naturalezza del legno in ogni ambiente, da qui la scelta di lasciare grezze molte delle superfici”, spiega Asaggio. Anche gli arredi, disegnati su misura dai progettisti, sono in legno di abete.
La pietra utilizzata è la dolomia; grazie alla tecnica dello spatolato è stata utilizzata in alcune zone del ristorante, nella piscina, nei collegamenti, nei bagni delle suite. Le vasche e i lavabi, in particolare, sono stati realizzati attraverso stampi nei quali è stato colato lo stesso materiale. “La sensazione è di essere circondati da rivestimenti fluidi che vanno dai pavimenti alle pareti fino ai sanitari”, continua Asaggio. Anche la stoffa segue l’approccio della continuità: si trova sia negli ambienti interni sia in quelli esterni, dalle tende delle suite ai rivestimenti degli arredi fino ai cuscini. Costituita da cotone e da lino, è quasi del tutto naturale, fatta eccezione per il trattamento ignifugo.
Vivere il territorio
Anche le attività di Forestis – che si promuove attraverso agenzie sales & marketing e PR nei principali mercati europei e statunitensi – sono strettamente legate alla natura: è possibile sciare, organizzare escursione guidate, praticare wyda – antica disciplina celtica mirata a riconnette l’uomo con la natura – passeggiare in bicicletta lungo i sentieri del bosco. Fra i servizi della spa, da non perdere è la Cerimonia del Cerchio degli Alberi, trattamento mirato a rigenerare il corpo e la mente.