“I trend non finiscono mai”

La famiglia Bianconi da 166 anni è sinonimo di Norcia sia per l’ospitalità alberghiera che per la ristorazione. Attenti dai sempre ai trend turistici, Vincenzo e Federico, l’ultima generazione impegnata in Ospitalità Bianconi ma anche con importanti responsabilità professionali e associative, sono proiettati verso un futuro dove il Genius Locis intrinseco della città e del territorio si sposa con le tendenze delle generazioni nate e cresciute con gli smartphon e Internet. Il lascito di EXPO Milano 2015
Una junior suite di Palazzo Seneca, Norcia (PG)
La famiglia Bianconi da 166 anni è sinonimo di Norcia sia per l’ospitalità alberghiera che per la ristorazione. Attenti dai sempre ai trend turistici, Vincenzo e Federico, l’ultima generazione impegnata in Ospitalità Bianconi ma anche con importanti responsabilità professionali e associative, sono proiettati verso un futuro dove il Genius Locis intrinseco della città e del territorio si sposa con le tendenze delle generazioni nate e cresciute con gli smartphon e Internet. Il lascito di EXPO Milano 2015

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Una junior suite di Palazzo Seneca, Norcia (PG)
Una junior suite di Palazzo Seneca, Norcia (PG)

Vincenzo Bianconi rappresenta una famiglia che è stata protagonista innanzitutto nel creare una destinazione turistica, Norcia, in un angolo sperduto dell’Umbria a 600 metri di altezza, ai piedi dei Monti Sibillini, in cima alla Valnerina, valle pressoché sconosciuta fino a pochi decenni fa. Norcia risultava sui libri di storia per aver dato i natali a Benedetto, un monaco dal carattere iroso che visse in tempi assai cupi, tra il 480 e il 547, vale a dire nel momento peggiore dell’Alto Medioevo quando l’impero romano d’Occidente era appena stato cancellato da Odoacre, re dei Goti, che nel 476 aveva rimandato i simboli della regalità a Costantinopoli. Roma come impero non esisteva più. C’era quello orientale arroccato attorno a Bisanzio nella lontana Anatolia. Benedetto dedicò la sua vita a erigere monasteri nei quali i monaci dovevano unire il lavoro con la preghiera (Ora et Labora) ma soprattutto difendere le popolazioni latine. Benedetto costruì l’abbazia di Cassino ma poi dovette fuggire per evitare di essere avvelenato dai suoi. Tempi duri richiedevano uomini duri e Benedetto lo era di certo. La sua durezza però era finalizzata al bene dei molti motivo per il quale è stato riconosciuto il lavoro che lui e i benedettini hanno svolto attraverso i secoli aiutando plebi prostrate a ritrovare la dignità del lavoro e a bonificare terre che erano state abbandonate. Basti ricordare che cinque anni dopo la morte di Benedetto sull’Italia si abbatté Attila, re degli Unni, che nel 552 distrusse Aquileia, una delle città più importanti dell’impero romano.
A Norcia Benedetto non c’era mai tornato motivo per il quale il mondo conosceva Cassino ma non Norcia. Cassino ebbe gli onori delle cronache durante la seconda guerra mondiale quando gli Americani la bombardarono. Rasa al suolo, l’Abbazia fu ricostruita dopo la guerra. Nel 1964 papa Paolo VI Montini benedisse l’abbazia rinata e ne approfittò per nominare Benedetto patrono del continente europeo. A Norcia era appena arrivata la strada asfaltata.

La famiglia Bianconi
Ho conosciuto Vincenzo Bianconi prima come presidente nazionale dei Giovani albergatori di Federalberghi, poi come presidente di Federalberghi Perugia e vicepresidente Umbria e come presidente di Relais & Chateaux per l’Italia, cui è affiliato uno dei alberghi di famiglia, Palazzo Seneca.
Vincenzo, classe 1972, e il fratello, Federico, classe 1976, camminano sulle orme dei loro antenati che da ben 166 anni rappresentano l’ospitalità e la ristorazione a Norcia. Entrambi hanno frequentato Economia del turismo ad Assisi presso il CST, il Centro di studi superiori.
Nel 2009 andai a trovarli per la prima volta a Norcia scoprendo un mondo, quello di Ospitalità Bianconi, per molti versi paradigmatico del mondo alberghiero italiano. Papà Carlo, classe 1943, andò a lavorare in alberghi prestigiosi prima in Svizzera e poi in Germania. Carlo era il primogenito oltre che l’unico maschio della famiglia. Fu richiamato a Norcia dalla mamma e dalle due sorelle che avevano bisogno della sua presenza. All’epoca la strada statale che collega Norcia con Spoleto nella pianura umbra e con Ascoli Piceno sul Mare Adriatico, che si arrampica in Valnerina e attraversa i Monti Sibillini, era ancora in terra battuta. Dai 10.000 abitanti degli anni Venti e Trenta, Norcia era scesa a poco meno di 5000 residenti. La fortuna di Norcia si chiama Cascia, a soli 18 chilometri: nel 1947 vi era stato inaugurato il santuario dedicato a Santa Rita, meta di centinaia di migliaia di pellegrini (oggi sono un milione l’anno). Cascia era una destinazione scomoda, Norcia no. I pellegrini si fermano a Norcia poi vanno a Cascia quindi tornano a Norcia. Carlo Bianconi amplia la locanda di famiglia, l’Hotel Grotta Azzurra, il ristorante Granaro del Monte arriva a servire fino a 800 persone. Nel 1993 è la volta del Best Western Hotel Salicone, subito all’esterno della cinta murata, quindi dell’adiacente centro sportivo polivalente con un Palazzetto dello sport di 1500 metri quadrati calpestabili. Il Palazzetto dello sport viene affiancato da un campo da calcio regolamentare con tanto di tribune, un secondo campo di calcio illuminato per l’impiego notturno, un campo di calcetto, piscina coperta di 25 metri di lunghezza con quattro corsie che d’estate viene scoperta. Il passo successivo è la realizzazione di due residence nel centro storico di Norcia. Vincenzo e Federico nel frattempo aprono a Norcia due norcinerie con l’insegna “Brancaleone da Norcia. Prodotti tipici italiani”. Una terza norcineria è aperta in piazza Santa Chiara, nel cuore di Assisi. Nei loro punti di vendita propongono anche il meglio della ceramica umbra. Nel 1999 viene acquistato Palazzo Seneca, un edificio del 1500, che viene radicalmente ristrutturato, riaperto nel 2008 e affiliato a Relais & Chateaux. E’ l’albergo di punta di Norcia.

La Norcia del 2016
La Norcia del 2016 è una deliziosa cittadina medievale murata fonte di una visione rilassata della vita dove potersi concedere una pausa di benessere materiale e spirituale cogliendo il meglio dell’antica storia italica e soprattutto dei suoi prodotti naturali più preziosi, come il locale tartufo, meno famoso di quello di Alba, ma di certo non meno pregiato. Norcia è anche diventata sinonimo di norcinerie, vale a dire dei prodotti derivati dalla lavorazione del maiale. I salumi di Norcia sono famosi nel mondo. Famose sono anche le lenticchie di Castelluccio, sui vicini Monti Sibillini. Credenti e non credenti trovano parecchio giovamento dalla spiritualità naturale che sgorga da questi antichi borghi.
L’imprenditore Vincenzo Bianconi sa che per far quadrare i bilanci dell’oggi bisogna sapersi proiettare per tempo nel futuro, come hanno fatto i suoi antenati e in particolare papà Carlo. Il futuro per l’Italia e per Norcia ha l’antico sapore dell’enogastronomia da un lato, della storia e dell’ambiente che circonda Norcia dall’altro. L’enogastronomia di punta di Bianconi Ospitalità ha un nome e un cognome, Emanuele Mazzella. “Emanuele è uno chef originario di Ischia con esperienze in ristoranti prestigiosi, pluristellati, che ha sposato la nostra filosofia legata soprattutto alla valorizzazione delle materie prime del territorio” spiega Vincenzo Bianconi. “Emanuele abbina la sua esperienza culturale di chef campano legato alle eccellenze di un territorio che è davvero unico per la pasta, i pomodori, le mozzarelle, gli agrumi, il pesce, con una profonda curiosità umana nei confronti della cultura enogastronomica regionale italiana a partire da quella umbra. I nostri legumi e ortaggi sono inarrivabili, come pure il tartufo, i formaggi e la carne, in particolare quella di maiale. La sua è una cucina genuina ma anche esperienziale, sensoriale, emozionante. Emanuele ha sposato la filosofia Salus per Cibum, nato a Norcia otto anni fa. I cardini del movimento sono: valorizzazione delle produzioni eccellenti locali, che producono in totale rispetto dell’ambiente, creando una ricaduta sociale sul territorio. In sala è assistito da Mauro Clementi come maître. Laura Santoro è il suo braccio destro.”

Il 2015. Un’annata felice
“Il 2015 è stato un anno buono sotto il profilo dei flussi e dei ricavi che alimenta l’ottimismo senza il quale sarebbe difficile continuare a svolgere il nostro lavoro” continua Bianconi. “A Palazzo Seneca abbiamo registrato un importante incremento della clientela americana. La clientela americana che frequenta destinazioni come Norcia e alberghi come Palazzo Seneca appartiene a una élite molto colta e curiosa oltre che economicamente abbiente. Sono turisti che vengono spesso in Italia e hanno una conoscenza assai approfondita sia del territorio che della sua storia. Hanno anche una raffinata cultura del cibo. Hanno aspettative elevate, riuscire a soddisfarli è una bella sfida e siamo anche noi più che soddisfatti quando vediamo che i risultati ci premiano. Lo registriamo sia attraverso l’andamento delle prenotazioni ma anche attraverso i commenti che vengo lasciati sui vari social. Gli americani hanno una propensione alla spesa superiore a quella degli omologhi europei. Questo successo, soprattutto nel filone esperienziale legato al cibo, all’enogastronomia, ai corsi di cucina, alla rivalutazione del territorio e dei piccoli produttori è in linea con i trend che caratterizzano il nuovo turismo a elevato valore aggiunto di questo terzo millennio. Venticinque anni fa proporre corsi di cucina sembrava perfino bizzarro, lo era ancora 15 anni fa, oggi li organizzano tutti. Il problema è: ma come vengono fatti, a che livello, quale storia raccontano? E’ cresciuta di molto l’aspettativa da parte di chi si iscrive a questi corsi. A EXPO Milano mi hanno sorpreso i messaggi che caratterizzavano il padiglione degli Stati Uniti, in linea con le nuova tendenze sane, autentiche e genuine dell’enogastronomia internazionale. Al di là delle loro contraddizioni, ben note, mi ha colpito la capacità di comunicare in maniera semplice, diretta. C’è una crescita culturale negli Stati Uniti in questo settore cui dobbiamo prestare grande attenzione. Lo vediamo nei messaggi culturali che stanno veicolando in mercati prestigiosi come New York, Las Vegas, Chicago. Nel New Jersey i piccoli produttori locali si sono organizzati per vendere direttamente le loro produzioni, anche porta a porta. E’ un fenomeno in crescita. Ciò avrà implicazioni molto positive per un Paese come l’Italia che è tra i loro preferiti quando si recano all’estero. Per quel che ci riguarda, bisogna riuscire a continuare a essere sorprendenti. Non è facile. Non è facile anche perché la competizione su questi temi sta diventando planetaria. Ci sono sempre più competitors. La gastronomia è il punto di partenza della civiltà di qualsiasi popolo dalla quale si irradiano mille altri valori. Dobbiamo valorizzare e comunicare meglio tutto ciò che abbiamo. Soprattutto, presentarlo meglio rendendolo più vivibile e più emozionante. Per quel che ci riguarda, Norcia può diventare un laboratorio per un piccolo mondo perfetto dove la perfezione è nella sostenibilità sociale e ambientale legate sia all’innovazione che alla tradizione. Norcia può contare sulla spiritualità di San Benedetto che è una fonte di ispirazione per credenti e non credenti perché è legata alla qualità intrinseca di questo territorio che non a caso in pochi chilometri vanta due fenomeni come Norcia e Cascia. Godiamo dell’indubbio vantaggio di essere lontani dalle fonti di inquinamento urbane e industriali della pianura oltre che dalla nevrastenia del modo di vivere della società contemporanea. Qui si vive davvero in un’oasi di pace e di tranquillità. Ce lo riconoscono tutti gli ospiti e i visitatori che scoprono Norcia. Il territorio è tutelato, non sono previsti investimenti immobiliari in grado di mutare gli equilibri esistenti. Siamo gli attenti custodi di un lascito dei nostri avi che va protetto, tutelato e trasmesso alle future generazioni. A Palazzo Seneca la nostra clientela è straniera per il 55 per cento. Gli italiani si concentrano nei mesi centrali dell’anno, gli stranieri preferiscono le mezze stagioni. Nelle altre strutture di Bianconi Ospitalità gli italiani raggiungono il 70 per cento dei nostri ospiti. Gli ultimi tre anni sono stati più critici per la propensione alla spesa non per il numero, che non è calato. La situazione internazionale legata soprattutto al terrorismo mediorientale ha scoraggiato molte famiglie italiane dal mettersi in viaggio fuori dell’Italia. Ciò ci ha favorito. Norcia, l’Umbria, sono destinazioni giudicate sicure. Per la famiglia, per chi cerca tranquillità, il nostro territorio è la destinazione ideale. Nello stesso tempo siamo vicini a un bacino demografico importante come quello della Città metropolitana di Roma che vanta oltre 4 milioni di abitanti, un bacino demografico tradizionalmente molto sensibile alle proposte enogastronomiche del nostro territorio. Inoltre, c’è la Puglia che ha una passione viscerale per il nostro verde come noi l’abbiamo per il blu del loro mare. Abbiamo dovuto lavorare molto sul prezzo. La matrice esperienziale invece non è cambiata. Le motivazioni per una vacanza in Umbria e a Norcia sono da sempre legate alla spiritualità del nostro territorio, alle sue eccellenze gastronomiche, alla qualità intrinseca del clima e del territorio. Il concetto del mangiar sano e genuino non è più prerogativa dei soli ceti sociali più colti, sono diventati valori condivisi in tutte le fasce sociali della popolazione. Cibo, salute, sport, natura e spiritualità sono i parametri di una proposta olistica che prescinde dalla religione cattolica ma si rifà semmai a una proposta di vita di tipo umanistico. E’ la nostra sfida. Sono proposte che non creano disarmonie. I valori condivisi aiutano a creare forme di armonia che superano le divisioni sociali esistenti. Ci vuole armonia quando si propone un territorio come destinazione turistica.”

Il lascito di EXPO Milano 2015
“EXPO è stata una grande sorpresa” constata Bianconi. “Ha accelerato la sensibilità nei confronti della sostenibilità delle nostre attività produttive, della sostenibilità nei confronti del pianeta. Chi l’ha visitata ne è rimasto inevitabilmente influenzato. EXPO ha dimostrato che questi argomenti fanno parte di un linguaggio globale che riguarda tutti. E’ un’influenza sottotraccia che avrà conseguenze profonde. Dopo EXPO siamo tutti diversi. E’ cambiata la percezione per esempio delle diete vegetariane e vegane. Non si accetta più che nei ristoranti non esistano alternative per chi non vuol mangiare animali. Non esiste più che chi soffre di intolleranze alimentari non trovi una sensibilità nei suoi confronti quando si reca al ristorante. L’opinione pubblica è cambiata, devono cambiare analogamente coloro che si occupano di ristorazione. E’ un’autentica rivoluzione culturale che riguarda l’intera enogastronomia italiana. I ristoratori più avveduti introdurranno nei loro menù piatti vegetariani e vegani per una clientela che anche se resterà onnivora sarà molto più sensibile a una dieta più sana ed equilibrata che dia maggior importanza ai piatti senza glutine, senza lattosio, vegetariani e vegani affiancati da piatti tradizionali. Prevedo un’accelerazione notevole verso questi trend e lo possiamo già registrare dal numero di ristoranti vegetariani e vegani che hanno aperto nelle varie destinazioni turistiche anche in città come Firenze che in passato sembravano impermeabili verso queste proposte. Ci sono sempre più ristoranti vegetariani e vegani sempre affollati, soprattutto da donne e da coppie dove è la donna a scegliere dove andare a mangiare. Chi non si rende conto di queste tendenze rischia di ritrovarsi con il ristorante vuoto. Ciò vale anche per Norcia dove intendiamo aprire sul corso un locale di tendenza rivolto a questi nuovi stili di vita legati alla cultura vegetariana e vegana dove ci sarà anche la vendita delle materie prime. E’ un locale che si affiancherà a quello più tradizionale che è già in funzione da tempo sempre sul corso principale. Per il settore agroalimentare queste tendenze rappresentano incredibili opportunità perché sono settori di nicchia a elevato valore aggiunto, nicchie però che tendono a crescere in maniera esponenziale anche dal punto di vista quantitativo.”

Sport e natura a Norcia e sui Monti Sibillini
“Un segmento tradizionale del turismo a Norcia è quello sportivo” rileva Bianconi. “Il segmento turistico che ha sofferto meno in questi anni è stato quello del turismo sportivo per i bambini. Le famiglie hanno tirato la cinghia ma non hanno tagliato minimamente i costi relativi allo sport per i figli. I corsi di perfezionamento relativi al calcio, alla scherma, alla pallavolo non hanno registrato alcuna flessione. Le famiglie hanno fatto grossi sacrifici pur di garantire la vacanza sportiva ai figli. Hanno avuto un gran successo i corsi di calcio effettuati in lingua inglese. I ragazzi si divertono a praticare il loro sport preferito e nello stesso tempo imparano l’inglese. Un altro segmento in forte crescita è quello legato alla natura. All’inizio dell’estate, nei quattro fine settimana a cavallo tra giugno e luglio, quando c’è la fioritura dell’altopiano del Castelluccio, arrivano decine di migliaia di persone per assistere a questo fenomeno che avviene da sempre ma che in particolare negli ultimi cinque anni ha assunto le dimensioni di un fenomeno virale. E’ il tipico fenomeno social, nato per passaparola in Internet ma anche sui mass media, che non riguarda solo Castelluccio ma invade tutta la Valnerina a partire da Norcia. E’ un turismo di elevato livello che riguarda anche ospiti stranieri che programmano un’intera settimana di vacanza in Umbria per poter andare sull’altopiano anche durante la settimana quando non c’è il caos del weekend. E’ un fenomeno incredibile che è esploso letteralmente senza alcuna programmazione a monte. L’avvento della fotografia digitale da un lato, la possibilità di mettere in rete in tempo reale le immagini dall’altro, hanno fatto sì che un fenomeno di nicchia sia diventato in pochissimo tempo un fenomeno di tendenza anche in termini quantitativi.”

Scheda albergo
Palazzo Seneca
4 stelle
Via Cesare Battisti, 10 – 06046 Norcia (PG)
Tel. +39 0743817434
info@bianconi.com
www.palazzoseneca.com
Proprietà e gestione: Famiglia Bianconi
Camere: 24 (tipologie Romantica, Delux, Superior, Junior Suite, Suite)
Ristoranti: Vespasia, Palazzo Seneca Lounge
Sale riunioni da 2 a 150 persone
Centro benessere
Giardino, orto
Terrazza solarium
Biblioteca

“I trend non finiscono mai”
- Ultima modifica: 2015-11-17T13:46:12+01:00
da Renato Andreoletti

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