Io Sono Sfida

Il General Manager dell’Hotel dei Cavalieri Milano Duomo e dell’Hotel The Square Milano Duomo di Milano è anche Presidente di ADA Lombardia. Il suo curriculum racconta di una professionista votata al lavoro, capace di crescere professionalmente in alberghi di qualità assoluta come il Four Seasons e il Bulgari, alla continua ricerca di sfide che l’aiutassero a crescere come persona oltre che come professionista, con un’attenzione particolare alle tematiche del mental coaching
Sara Abdel Masih
Il General Manager dell’Hotel dei Cavalieri Milano Duomo e dell’Hotel The Square Milano Duomo di Milano è anche Presidente di ADA Lombardia. Il suo curriculum racconta di una professionista votata al lavoro, capace di crescere professionalmente in alberghi di qualità assoluta come il Four Seasons e il Bulgari, alla continua ricerca di sfide che l’aiutassero a crescere come persona oltre che come professionista, con un’attenzione particolare alle tematiche del mental coaching

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Sara Abdel Masih

Sara Abdel Masih, classe 1982 (mese di settembre), è una tipica milanese: è nata all’ombra delle Piramidi di Giza, in Egitto, da papà egiziano e mamma greca, è arrivata a Milano l’anno successivo dove i genitori hanno spostato la loro attività di imprenditori, è cresciuta all’ombra della Madonnina acquisendo il tipico accento lombardo che allarga leggermente le vocali, ha studiato lingue (ne sa ben cinque), si è laureata in Turismo, Management e Cultura alla IULM (Libera Università di Lingue e Comunicazione) con il professor Roberto Lavarini, ha iniziato a lavorare mentre studiava, e continua ad alternare lavoro e studio nonostante gli impegni professionali sempre più gravosi, è una campionessa di beach volley (ideale pratica sportiva per scaricare lo stress e mantenere una perfetta forma fisica), è mamma di tre bambini, ama le sfide per cui non si sa mai che cosa farà nel prossimo futuro, insomma è una sorta di vulcano sempre in eruzione affiancata da un marito, Simone Pintus, che utilizza di certo l’innata tenacia sarda per non essere travolto dalla vitalità straripante della sua dolce metà.
“Ho iniziato a lavorare al Four Seasons di Milano nel 2002 partendo dalla gavetta: rispondevo al centralino” spiega Sara Abdel Masih. “E’ stata la mia vera università: ho imparato che cosa significa ospitalità, quali sono gli standard e le procedure che caratterizzano l’accoglienza nel lusso. E’ una sorta di imprinting che ti accompagna per tutta la vita. Il Four Seasons Milano dalla sua apertura nel 1993 ha rappresentato un salto di qualità, culturale oltre che professionale, per l’intero settore alberghiero della città. Dopo nove mesi di lavoro, mi hanno trasferita dal centralino alle prenotazioni nel back office. Ho lavorato al Four Seasons per 5 anni mentre frequentavo l’università dove mi sono laureata nel 2009. Miei maestri sono stati personaggi come Vincenzo Finizzola, che ha diretto l’albergo fin dalla sua apertura, e Patrizio Cipollini, che dopo aver affiancato Finizzola a Milano si trasferì a Firenze nel 2008 per seguire l’apertura del Four Seasons e lo ha diretto fino alla sua prematura morte lo scorso anno. E’ stato un grande uomo, colto e sensibile, oltre che un indimenticabile professionista. Il Four Seasons ti insegnava tutto, ma proprio tutto, però nello stesso tempo ti legava alla mansione. Volevo lavorare al Front Office. Nel 2007 ho accettato di fare un passo indietro dal punto di vista delle mansioni andando a lavorare per l’Hotel Bulgari, diretto da Attilio Marro fin dalla sua apertura nel 2004. Il caso Bulgari era stato l’oggetto della mia tesi di laurea, premiata dalla commissione esaminatrice per l’entusiasmo che vi avevo posto e soprattutto per l’esperienza già acquisita nel settore lusso da cui ero partita. Il Bulgari Hotel è stato un’autentica sfida. Dopo 3 mesi di Back Office mi hanno trasferito al Front Office, dopo un anno ero Duty Manager. Al Bulgari ho imparato l’importanza di essere problem solving qualunque cosa accada. Diventi multitasking. Impari a gestire e governare situazioni complesse. Ti irrobustisci sia dal punto di vista mentale che professionale. Nel 2010 avverto l’esigenza ti cercare una nuova sfida. Raggiungo Maurizio Faroldi, un altro dei miei maestri di vita oltre che di professione, nello start up dell’Hotel Milano Scala in zona Brera. E’ innanzitutto una sfida con me stessa, con ciò che valgo davvero come persona e come professionista al di fuori delle certezze garantite da alberghi di prestigio affermato come Four Seasons e Bulgari. Inizio come Front Office Manager, finisco come Vicedirettore. E’ stata un’avventura esaltante con uno staff motivato e un direttore a dir poco creativo quanto sensibile nei confronti dei problemi di ciascuno di noi. Abbiamo inventato un albergo che non c’era posizionandolo tra i migliori di Milano, inventando per esempio gli orti pensili all’ultimo piano, i cui prodotti a metro zero hanno alimentato la cucina e soprattutto la ristorazione light di mezza giornata (un successo clamoroso), la musica classica dal vivo per accompagnare la prima colazione e tanti altri particolari che ci hanno reso unici. Per carattere sono impetuosa. Faroldi mi ha insegnato l’importanza della riflessione, della ponderazione. “Dormici su una notte” è il suo motto. “Ne riparliamo domani.” Funziona. Il cervello ha bisogno di macerare problemi e soluzioni attraverso il sonno e il riposo, gli strumenti formidabili che ci aiutano a sopravvivere e a svilupparci fin dagli albori dell’umanità, centinaia di migliaia di anni fa. L’avventura all’Hotel Milano Scala è terminata dopo 8 intensi anni nei quali sono diventata anche mamma di una bimba e due gemelli di sesso maschile. Avevo deciso di fermarmi per dare una ulteriore svolta alla mia vita. Amo la psicologia e vorrei diventare un coach. Mi chiamano all’Hotel dei Cavalieri di Milano, uno degli alberghi più importanti della città che fa capo alla famiglia Bernardelli. Cercavano un nuovo direttore. Incontro Roberto Bernardelli, che non conoscevo e di cui non conoscevo i trascorsi politici (è stato consigliere e assessore al Comune di Milano e deputato al Parlamento italiano, ndr) oltre che imprenditoriali. Pensavo che l’incontro fosse andato male a causa della mia notoria franchezza. Dico sempre quel che penso. Mi ha proposto la direzione degli alberghi di Milano, un albergo con 232 camere (Hotel dei Cavalieri) e l’altro con 126 camere (Hotel The Square) per un totale di 358 camere nel cuore di Milano, in piazza Missori. Ho scoperto successivamente che è stato proprio nell’Hotel dei Cavalieri che nel 1955 è stata fondata l’associazione dei direttori d’albergo in Italia, l’ADA. E’ un albergo con una grande storia. ‘Sei arrivata alla vicedirezione con Maurizio Faroldi, chiudi il cerchio misurandoti con la direzione’ mi convince mio marito Simone. Così è stato. Ho assunto la direzione dell’albergo nel marzo del 2018. Con la famiglia Bernardelli si è instaurato un rapporto splendido. Condividiamo i valori dell’etica professionale, del rispetto umano e professionale, della coerenza. Loro sono imprenditori lungimiranti quanto attenti. Hanno investito nella ristrutturazione radicale dell’albergo, che è stato diviso tra l’Hotel dei Cavalieri Milano Duomo e l’Hotel The Square Milano Duomo, sempre nello stesso edificio ma di categoria lusso, con la realizzazione di una nuovissima terrazza panoramica, hanno inoltre dato vita a un cluster alberghiero, la Cavalieri Collection, con l’acquisizione dell’Hotel Monna Lisa a Firenze e dell’Hotel dei Cavalieri a Caserta vicino alla Reggia, io sono il General Manager dei due alberghi di Milano (358 camere complessivamente più due ristoranti e 7 sale riunioni) che viene valutato sui risultati e ha carta bianca nella gestione delle risorse umane. Viaggiamo con un tasso di occupazione che supera il 90 per cento, lo staff (150 persone) è sempre più motivato grazie anche a un clima interno che considera il collaboratore come il primo cliente dell’albergo la cui soddisfazione è la matrice della soddisfazione dell’ospite e dei risultati economici dell’azienda. Il rapporto umano con i propri collaboratori è fondamentale nel costruire un team solidale quanto nel creare il carisma della direzione.”
Sara Abdel Masih si è iscritta nel 2019 al Micap, Master internazionale in coaching ad alte prestazioni, della durata di tre anni, con frequenze concentrate in full immersion durante un fine settimana al mese con relativi esami. Lo dirige Roberto Cerè. Si svolge a San Marino. “Il tema che più mi coinvolge è quello della programmazione neuro linguistica” spiega Sara Abdel Masih. “Vorrei diventare un coach professionale. Come aiutare le persone a raggiungere i risultati che si prefiggono. Nel 2020 uscirà un mio libro per Mind Edizioni che parte da una riflessione su momenti personali difficili e su come sono riuscita a superarli diventando ancora più matura e forte. Come è accaduto nel mio percorso di laurea, anche in questo caso pratica e teoria viaggiano in parallelo. Nei fatti, svolgo già un’attività di coaching in albergo. Voglio approfondirla.”

ADA Lombardia
“E’ stato Maurizio Faroldi ha introdurmi nell’associazione di cui era diventato il presidente regionale” spiega Sara Abdel Masih. “Ho scoperto una storia umana e professionale davvero importante iniziata nel lontano 1955 nell’albergo milanese che allora neppure immaginavo che sarei andata a dirigere nel futuro. Maurizio mi ha inserita nella giunta di ADA. Eravamo sulla soglia di un cambiamento generazionale. Maurizio lo ha guidato sponsorizzando la presidenza di Raffaele Panariello di cui mi sono ritrovata a essere eletta come segretario. Raffaele è stato eletto nel gennaio del 2019, nel marzo successivo ci ha annunciato che sarebbe stato trasferito a Venezia come General Manager dell’NH Venezia Laguna Palace di Mestre. Ci riunimmo per decidere con chi sostituirlo. Mai mi sarei immaginata che facessero il mio nome. E’ stato Roberto Bernardelli a convincermi ad assumere questo ruolo. L’ho fatto con entusiasmo anche perché mi sono ritrovata con una squadra formidabile quanto inclusiva. Abbiamo aumentato in maniera significativa il numero degli iscritti, molte direttrici si sono iscritte. La nostra è stata una rivoluzione tranquilla quanto al femminile. Abbiamo ricompattato l’associazione che oggi ha una guida giovane ma nello stesso tempo ha ritrovato la solidarietà dei direttori d’albergo che ci hanno preceduto, che oggi sono in pensione ma che sono rimasti profondamente attaccati all’associazione.”

Io Sono Sfida
- Ultima modifica: 2020-01-21T17:46:28+01:00
da Renato Andreoletti

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