Lettera aperta a Federalberghi

Sono almeno vent’anni che conosco Gildo Trevisan, seconda generazione di albergatori a Pieve di Cadore, dove è titolare e gestisce l’Hotel al Pelmo. E’ un eccellente professionista innamorato del suo territorio e della sua professione. Condivido la sua indignazione per come è trattato il settore alberghiero, letteralmente ignorato in questa crisi pandemica se non quando diventa una comoda soluzione di ripiego per gli ospedali strapieni.
Dolomites in Winter
Sono almeno vent’anni che conosco Gildo Trevisan, seconda generazione di albergatori a Pieve di Cadore, dove è titolare e gestisce l’Hotel al Pelmo. E’ un eccellente professionista innamorato del suo territorio e della sua professione. Condivido la sua indignazione per come è trattato il settore alberghiero, letteralmente ignorato in questa crisi pandemica se non quando diventa una comoda soluzione di ripiego per gli ospedali strapieni.

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In questi giorni ho letto tutti i comunicati stampa ed ascoltato notiziari ad ogni ora e su tutti i canali televisivi.
Ti segnalo che non traspare da nessuna parte che gli alberghi possano rimanere aperti, anche in zona rossa, anche nei periodi di lockdown.

I comunicati istituzionali ed i notiziari dei Mass Media radio televisivi riportano l’apertura delle farmacie, parafarmacie, edicole, alimentari, lavanderie , ecc… ma non si parla mai dell’apertura degli alberghi, indipendentemente da zone Gialle o Rosse o per i periodi di lockdown (il settore alberghiero è di fatto l’unico comparto economico che può rimanere sempre aperto, sabato e domenica compresi).

Credo che questa omissione risulti lesiva degli interessi degli alberghi italiani. Ciò denota anche debolezza e superficiale visione nonché una scarsa azione sindacale dei vertici Nazionali e Regionali, troppo occupati a gestire compromessi ed interessi particolari.

Ti chiedo di intervenire con forza verso il sindacato nazionale nonché quello veneto, verso il Ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, verso il governatore Zaia e i suoi uffici stampa regionali che diffondono comunicati omissivi sulla apertura degli alberghi, lasciamelo dire, troppo a lungo trascurati e solo usati a bisogno dal potere politico.

Il nascondere la verità sull’apertura degli Hotel potrebbe anche costituire argomento per una richiesta di risarcimenti danni subiti per l’intero comparto economico, anche in difesa delle decine di migliaia di dipendenti i cui numeri poco emergono pubblicamente.
Dove sta l’azione sindacale? Credo sia un dovere di Federalberghi Belluno attivarsi per fare chiarezza e giustizia.

Lasciami anche esprimere tutti i dubbi e disappunto sull’efficacia dell’azione sindacale espressa dal nostro presidente Nazionale, anche dal suo Vice, per troppo tempo premiati ai vertici del Sindacato. Per non parlare del conflitto di interessi troppo a lungo sottaciuto (mi riferisco al fatto che il nostro presidente nazionale sia stato, contemporaneamente al periodo di mandato sindacale anche parlamentare).

Perdonami lo sfogo, sarebbe ora che – alla luce dei decennali deludenti risultati e per la bassissima considerazione che la politica a tutt’oggi dimostra verso il settore alberghiero (oggi valiamo meno delle lavanderie) – il presidente Bocca e il suo Vice evitassero di ricandidarsi lasciando spazio a nuove giovani energie.

I Capi sindacali dovrebbero dimostrare diverso approccio, strategie, maggiore coinvolgimento della base, capacità di fare lobby dimostrando tenace impegno per la difesa della categoria rappresentata soprattutto dagli alberghi indipendenti che costituiscono l’ossatura economica del Turismo italiano.
Ringrazio per quanto potrai fare.
Grazie.

Gildo Trevisan
Albergo al Pelmo
Pieve di Cadore BL

Lettera aperta a Federalberghi
- Ultima modifica: 2020-12-24T09:40:17+01:00
da Renato Andreoletti

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